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Davide Dall’Osso – Al vento
Saranno presentate opere rappresentanti principalmente il cavallo. La fusione dei policarbonati, con cui attualmente realizza le sue sculture, permette all’artista di costruire opere sospese di grandi dimensioni e leggerezza con trasparenze che rimandano al ghiaccio e al vetro fuso.
Comunicato stampa
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La Biale Cerruti Art Gallery inaugura martedì 12 agosto 2014 alle ore 18,00 in via di Città 111, la mostra personale di Davide Dall’Osso, dal titolo “Al vento”.
L’esposizione resterà aperta fino al 7 settembre 2014, dal lunedì al sabato dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 19.30. Domenica su appuntamento.
Davide Dall’Osso è nato Pesaro nel 1972. Vive e lavora a Milano.
Dopo essersi diplomato come attore di prosa alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, collabora con registi importanti.
Dal teatro trae ispirazione per sperimentare l’uso della scultura come mezzo di espressione creativa. E’ dotato di un particolare istinto figurativo che lo porta a realizzare figure umane ed animali a grandezza naturale. L’artista è dotato di una “istintiva capacità figurativa”, che lo porta da subito a realizzare in creta e successivamente resina , figure umane ed animali a grandezza naturale. In maniera particolare è la figura del cavallo a colpire la sua espressività. I primi cavalli vengono realizzati in creta e resina, ed è durante questa lavorazione che l’artista fa un primo passo verso la ricerca di nuovi materiali. Le strutture che devono essere realizzate per sostenere la creta che, plasmata, diventerà scultura, sono realizzate in un vero e proprio scheletro in tondini, filo di ferro e rete metallica.
Da questo momento, verso la fine degli anni novanta, inizia la realizzazione di grandi cavalli in filo metallico completamente intrecciato a mano.
La ricerca del materiale metallico lo porta a frequentare discariche differenziate, grandi spazi per il riciclo dei materiali, luoghi nei quali tuttora recupera quasi il 100% dei materiali utilizzati nelle sue realizzazioni.
E cercando materia per le sue sculture “scopre” elementi di differenti fusioni inglobati a cavi metallici, reti, lamiere, che ne distorcono la “natura primaria”, contaminandola, rendendola meno perfetta, meno pura, quindi più vicina all’uomo, alla sua “umana spiritualità”.
Il passo successivo avviene automaticamente. Da subito ricerca ed avvia le prime sperimentazioni di trasformazione e accorpamento di materiali metallici nelle soluzioni acido-cristalline. Le nuove “tessiture” ottenute lo portano a modificare la propria scultura, rendendola più introspettiva. Figure sospese, zoomorfe e antropomorfe in ferro zincato, rame e ottone, trasformati “alchemicamente” in corpi di luce e cristalli. L’ossido e la ruggine che da essi trasudano richiamano però una inevitabile mortalità. Alla cristallizzazione dei metalli affianca nel tempo altre tecniche. La fusione sui metalli e successivamente sulla creta di materie plastiche come i metacrilati e i policarbonati provenienti da scarti industriali, gli permettono di sospendere nell’aria, figure trasparenti alle quali la luce, colpendole ed attraversandole, dona uno stato di continua metamorfosi.
Sicuramente l’artista, pur avendo mantenuto del tutto inalterata la sua ricerca personale-artistica, sulla spiritualità dell’uomo contemporaneo, ha trasformato, invertendolo, il proprio processo creativo.
Mentre nei suoi primi anni di ricerca la materia era finalizzata alla parte finale dell’espressione della ricerca stessa, oggi i materiali plastici che utilizza nella fusione, sono lo stimolo principale della sua realizzazione.
Il suo attuale lavoro sui policarbonati verte sulla possibilità/impossibilità di arrivare, attraverso la fusione, ad un grado zero della materia, alla ricerca di un vuoto dal quale il processo creativo possa rigenerarsi.
La fusione dei policarbonati, con cui attualmente realizza le sue sculture permette all'artista di costruire opere sospese di grandi dimensioni e leggerezza con trasparenze che rimandano al ghiaccio e al vetro fuso.
L’esposizione resterà aperta fino al 7 settembre 2014, dal lunedì al sabato dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 19.30. Domenica su appuntamento.
Davide Dall’Osso è nato Pesaro nel 1972. Vive e lavora a Milano.
Dopo essersi diplomato come attore di prosa alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, collabora con registi importanti.
Dal teatro trae ispirazione per sperimentare l’uso della scultura come mezzo di espressione creativa. E’ dotato di un particolare istinto figurativo che lo porta a realizzare figure umane ed animali a grandezza naturale. L’artista è dotato di una “istintiva capacità figurativa”, che lo porta da subito a realizzare in creta e successivamente resina , figure umane ed animali a grandezza naturale. In maniera particolare è la figura del cavallo a colpire la sua espressività. I primi cavalli vengono realizzati in creta e resina, ed è durante questa lavorazione che l’artista fa un primo passo verso la ricerca di nuovi materiali. Le strutture che devono essere realizzate per sostenere la creta che, plasmata, diventerà scultura, sono realizzate in un vero e proprio scheletro in tondini, filo di ferro e rete metallica.
Da questo momento, verso la fine degli anni novanta, inizia la realizzazione di grandi cavalli in filo metallico completamente intrecciato a mano.
La ricerca del materiale metallico lo porta a frequentare discariche differenziate, grandi spazi per il riciclo dei materiali, luoghi nei quali tuttora recupera quasi il 100% dei materiali utilizzati nelle sue realizzazioni.
E cercando materia per le sue sculture “scopre” elementi di differenti fusioni inglobati a cavi metallici, reti, lamiere, che ne distorcono la “natura primaria”, contaminandola, rendendola meno perfetta, meno pura, quindi più vicina all’uomo, alla sua “umana spiritualità”.
Il passo successivo avviene automaticamente. Da subito ricerca ed avvia le prime sperimentazioni di trasformazione e accorpamento di materiali metallici nelle soluzioni acido-cristalline. Le nuove “tessiture” ottenute lo portano a modificare la propria scultura, rendendola più introspettiva. Figure sospese, zoomorfe e antropomorfe in ferro zincato, rame e ottone, trasformati “alchemicamente” in corpi di luce e cristalli. L’ossido e la ruggine che da essi trasudano richiamano però una inevitabile mortalità. Alla cristallizzazione dei metalli affianca nel tempo altre tecniche. La fusione sui metalli e successivamente sulla creta di materie plastiche come i metacrilati e i policarbonati provenienti da scarti industriali, gli permettono di sospendere nell’aria, figure trasparenti alle quali la luce, colpendole ed attraversandole, dona uno stato di continua metamorfosi.
Sicuramente l’artista, pur avendo mantenuto del tutto inalterata la sua ricerca personale-artistica, sulla spiritualità dell’uomo contemporaneo, ha trasformato, invertendolo, il proprio processo creativo.
Mentre nei suoi primi anni di ricerca la materia era finalizzata alla parte finale dell’espressione della ricerca stessa, oggi i materiali plastici che utilizza nella fusione, sono lo stimolo principale della sua realizzazione.
Il suo attuale lavoro sui policarbonati verte sulla possibilità/impossibilità di arrivare, attraverso la fusione, ad un grado zero della materia, alla ricerca di un vuoto dal quale il processo creativo possa rigenerarsi.
La fusione dei policarbonati, con cui attualmente realizza le sue sculture permette all'artista di costruire opere sospese di grandi dimensioni e leggerezza con trasparenze che rimandano al ghiaccio e al vetro fuso.
12
agosto 2014
Davide Dall’Osso – Al vento
Dal 12 agosto al 07 settembre 2014
arte contemporanea
Location
BIALE CERRUTI ART GALLERY
Siena, Via Delle Campane, 9, (Siena)
Siena, Via Delle Campane, 9, (Siena)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10,30 - 12,30 e 15,00 - 19.30
Domenica su appuntamento
Vernissage
12 Agosto 2014, ore 18,00
Autore
Curatore