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Davide Pagliarini – Meditazioni sull’assenza
Prodotte tra il 1999 e il 2006, le fotografie sono l’esito di una ricerca, condotta all’interno di territori suburbani del Mediterraneo e dell’Europa continentale
Comunicato stampa
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La fotografia è un luogo più che uno strumento, inteso a sottrarre oggetti e circostanze precarie all'azione del tempo, così da rintracciare significati che le trascendano e le riscattino.
Prodotte tra il 1999 e il 2006, le fotografie sono l’esito di una ricerca, condotta all’interno di territori suburbani del Mediterraneo e dell’Europa continentale, il cui intento è quello di riscattare frazioni singolari di paesaggio dalla loro condizione di indeterminatezza.
Due sono le direzioni principali lungo le quali si muove la ricerca: da una parte essa coglie la staticità monumentale di manufatti ordinari, dall’altra vuole restituire l’energia potenziale contenuta in spazi e oggetti ritratti solo parzialmente, così che la loro incompiutezza lasci presagire un eventuale accadimento.
L'atmosfera dei luoghi si cristallizza nelle fotografie: oggetti architettonici e vegetali diversi per forma, dimensione e materiali, colti nella loro condizione di immobilità, isolamento e momentaneo abbandono, appaiono sospesi in una condizione di attesa ed evocano un senso di inquietudine.
L’atto di osservare da una posizione marginale esprime la volontà di non dominare la scena, ma piuttosto di esserne circondati. Anche quando è l’oggetto a disporsi in modo perentorio al centro della scena, l’orizzonte fa avvertire altre presenze che riducono le sue dimensioni riportandolo ad essere parte nel paesaggio.
La scelta di non indicare i nomi dei luoghi ritratti risponde tanto alla necessità di descrivere un paesaggio comune a contesti geograficamente distanti, quanto di superare una finalità soltanto documentaristica.
Come in una natura morta, silenzi, inquietudini, attese vengono trasferite sugli oggetti e i luoghi in una costante ricerca di certezze.
Realtà celate, sfuggenti, altrimenti ignorate trovano nella fotografia uno spazio per sedimentare e fissarsi.
Davide Pagliarini, nato a Seriate (Bg) nel 1976, vive e lavora a Bergamo.
Laureato In Architettura, opera nei campi dell'architettura, della fotografia e della comunicazione visiva.
Dal 2002 è coordinatore di "new landscapes", un progetto di ricerca multidisciplinare sulla relazione tra uomo e ambiente nel paesaggio contemporaneo.
Inizia a fotografare nel 1994, compiendo studi da autodidatta. Il suo lavoro si concentra sulla ricerca di tracce dell'intervento umano in paesaggi naturali e ai margini delle aree metropolitane.
Nel 2004 partecipa alla prima edizione del Premio internazionale di fotografia "Viaggio in Basilicata. Identità di un territorio", ricevendo una menzione.
Attualmente sta lavorando a un progetto sul paesaggio dell’abusivismo edilizio in Sicilia, di prossima pubblicazione.
Prodotte tra il 1999 e il 2006, le fotografie sono l’esito di una ricerca, condotta all’interno di territori suburbani del Mediterraneo e dell’Europa continentale, il cui intento è quello di riscattare frazioni singolari di paesaggio dalla loro condizione di indeterminatezza.
Due sono le direzioni principali lungo le quali si muove la ricerca: da una parte essa coglie la staticità monumentale di manufatti ordinari, dall’altra vuole restituire l’energia potenziale contenuta in spazi e oggetti ritratti solo parzialmente, così che la loro incompiutezza lasci presagire un eventuale accadimento.
L'atmosfera dei luoghi si cristallizza nelle fotografie: oggetti architettonici e vegetali diversi per forma, dimensione e materiali, colti nella loro condizione di immobilità, isolamento e momentaneo abbandono, appaiono sospesi in una condizione di attesa ed evocano un senso di inquietudine.
L’atto di osservare da una posizione marginale esprime la volontà di non dominare la scena, ma piuttosto di esserne circondati. Anche quando è l’oggetto a disporsi in modo perentorio al centro della scena, l’orizzonte fa avvertire altre presenze che riducono le sue dimensioni riportandolo ad essere parte nel paesaggio.
La scelta di non indicare i nomi dei luoghi ritratti risponde tanto alla necessità di descrivere un paesaggio comune a contesti geograficamente distanti, quanto di superare una finalità soltanto documentaristica.
Come in una natura morta, silenzi, inquietudini, attese vengono trasferite sugli oggetti e i luoghi in una costante ricerca di certezze.
Realtà celate, sfuggenti, altrimenti ignorate trovano nella fotografia uno spazio per sedimentare e fissarsi.
Davide Pagliarini, nato a Seriate (Bg) nel 1976, vive e lavora a Bergamo.
Laureato In Architettura, opera nei campi dell'architettura, della fotografia e della comunicazione visiva.
Dal 2002 è coordinatore di "new landscapes", un progetto di ricerca multidisciplinare sulla relazione tra uomo e ambiente nel paesaggio contemporaneo.
Inizia a fotografare nel 1994, compiendo studi da autodidatta. Il suo lavoro si concentra sulla ricerca di tracce dell'intervento umano in paesaggi naturali e ai margini delle aree metropolitane.
Nel 2004 partecipa alla prima edizione del Premio internazionale di fotografia "Viaggio in Basilicata. Identità di un territorio", ricevendo una menzione.
Attualmente sta lavorando a un progetto sul paesaggio dell’abusivismo edilizio in Sicilia, di prossima pubblicazione.
26
ottobre 2006
Davide Pagliarini – Meditazioni sull’assenza
Dal 26 ottobre al 10 novembre 2006
fotografia
Location
POL!FEMO
Milano, Via Luigi Nono, 7, (Milano)
Milano, Via Luigi Nono, 7, (Milano)
Orario di apertura
Lunedì-venerdì 10.00-18.00, sabato su appuntamento
Vernissage
26 Ottobre 2006, ore 18.30
Autore
Curatore