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Davide Puma – Io sono qui
I sette ritratti di grandi dimensione in mostra propongono giovani donne, ragazzi o persone anziane e, sulla scia di riferimenti artistici quali Lucien Freud, Casorati o Saudek, sono raffigurati in un ambiente ridotto a una macchia o poco più, spesso addirittura rivestito da un telo, come a nascondere ogni elemento estraneo al soggetto, e grazie al segno graffiante della spatola è proprio l’essere umano, nudo di fronte all’artista, l’unico e solo messo a fuoco dall’obiettivo.
Comunicato stampa
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L’Accademia Balbo di Bordighera presenta negli spazi espositivi di via I Maggio la mostra personale di uno dei suoi migliori allievi. Davide Puma, nato a Sanremo nel 1971, collabora da diversi anni con la Wannabee Gallery di Milano e si sta affermando a livello nazionale soprattutto con la serie dei ritratti. Grazie a una pittura materica priva di sfumature ma al contrario esasperata nell’uso dei contrasti, i personaggi non sono analizzati in una dimensione puramente estetica, ma anzi indagati fino nell’anima, con il risultato quasi inquietante di trovarsi di fronte a una persona viva, a cui è possibile leggere i pensieri.
I sette ritratti di grandi dimensione in mostra propongono giovani donne, ragazzi o persone anziane e, sulla scia di riferimenti artistici quali Lucien Freud, Casorati o Saudek, sono raffigurati in un ambiente ridotto a una macchia o poco più, spesso addirittura rivestito da un telo, come a nascondere ogni elemento estraneo al soggetto, e grazie al segno graffiante della spatola è proprio l’essere umano, nudo di fronte all’artista, l’unico e solo messo a fuoco dall’obiettivo.
Il paesaggio è invece appena suggerito con le spatolate di colore che circondano la serie dei grandi animali, qui rappresentata da quattro imponenti tele che ritraggono mucche e cavalli. Davide Puma dipinge questi soggetti per rivendicarne il ruolo di esseri viventi, provvisti di un corpo elegante, che l’uomo nei secoli gli ha sottratto. La luce che ne disegna i contorni sembra invitare alla riflessione sulla responsabilità che il genere umano ha nei confronti dell’ecosistema in cui vive, e il solo gesto di portare oggi sulla tela uno scenario caro ai pittori paesaggisti dell’Ottocento, anche se rivisitato con un segno pittorico del tutto personale, rivela un’originalità che si distingue dalle mode della sperimentazione attuale.
Di grande impatto visivo, la serie dei paesaggi urbani ci porta, grazie a una scelta cromatica che rivela allo sguardo un labirinto di case ammassate le une sulle altre, a ripercorrere le città liguri con una nuova prospettiva, quasi a volo d’uccello.
Concludono l’esposizione alcune nature morte di medie e piccole dimensioni, e dimostrano le potenzialità di un artista di casa nostra che, anche se ancora all’esordio della sua carriera può offrire ad un pubblico di appassionati una varietà di soggetti e uno stile tra i più interessanti nel panorama artistico contemporaneo.
I sette ritratti di grandi dimensione in mostra propongono giovani donne, ragazzi o persone anziane e, sulla scia di riferimenti artistici quali Lucien Freud, Casorati o Saudek, sono raffigurati in un ambiente ridotto a una macchia o poco più, spesso addirittura rivestito da un telo, come a nascondere ogni elemento estraneo al soggetto, e grazie al segno graffiante della spatola è proprio l’essere umano, nudo di fronte all’artista, l’unico e solo messo a fuoco dall’obiettivo.
Il paesaggio è invece appena suggerito con le spatolate di colore che circondano la serie dei grandi animali, qui rappresentata da quattro imponenti tele che ritraggono mucche e cavalli. Davide Puma dipinge questi soggetti per rivendicarne il ruolo di esseri viventi, provvisti di un corpo elegante, che l’uomo nei secoli gli ha sottratto. La luce che ne disegna i contorni sembra invitare alla riflessione sulla responsabilità che il genere umano ha nei confronti dell’ecosistema in cui vive, e il solo gesto di portare oggi sulla tela uno scenario caro ai pittori paesaggisti dell’Ottocento, anche se rivisitato con un segno pittorico del tutto personale, rivela un’originalità che si distingue dalle mode della sperimentazione attuale.
Di grande impatto visivo, la serie dei paesaggi urbani ci porta, grazie a una scelta cromatica che rivela allo sguardo un labirinto di case ammassate le une sulle altre, a ripercorrere le città liguri con una nuova prospettiva, quasi a volo d’uccello.
Concludono l’esposizione alcune nature morte di medie e piccole dimensioni, e dimostrano le potenzialità di un artista di casa nostra che, anche se ancora all’esordio della sua carriera può offrire ad un pubblico di appassionati una varietà di soggetti e uno stile tra i più interessanti nel panorama artistico contemporaneo.
01
agosto 2009
Davide Puma – Io sono qui
Dal primo al 16 agosto 2009
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DEI FIORI BALBO
Bordighera, Via I Maggio, (Imperia)
Bordighera, Via I Maggio, (Imperia)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 21 alle 23
Vernissage
1 Agosto 2009, ore 18
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