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Davide Tranchina – Luci ombre e bugie
Betta Frigieri Arte Contemporanea presenta la più recente produzione artistica di Davide Tranchina, che si compone di immagini fotografiche, opere video e installazioni ambientali, abilmente orchestrate all’interno dello spazio espositivo della galleria.
Comunicato stampa
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La mostra, intitolata “Luci, ombre e bugie”, è curata dal critico d'arte Luca Panaro che così presenta il lavoro dell'artista:
Partendo da immagini provenienti da un mondo originario, DavideTranchina propone un nuovo ciclo di opere concepite appositamente per gli spazi espositivi della galleria. Prosegue così il viaggio dell'artista alla ricerca di mondi ancestrali iniziato nella precedente serie di lavori, dove fotografia e video sono utilizzati come una sorta di macchina del tempo capace di trasportare l'uomo dal passato al futuro e dall'infinito all'origine. Il tempo vola, si legge in uno striscione trainato da un aereo; la caducità della nostra esistenza e lo scorrere inesorabile del tempo è il leitmotiv della mostra.
Un testo apparso nel 1861 sulla rivista inglese “Once a Week” recita: «Ognuno di noi ha visto le Alpi e conosce a memoria Chamonix e la Mer de Glace, anche se non ha mai sfidato gli orrori della Manica... Abbi- amo visto fantasmi e non abbiamo tremato; siamo rimasti in piedi davanti a sovrani senza toglierci il cappello; abbiamo contemplato attraverso una lente ogni vanità di questo mondo». La fotografia ci dà la sensazione di poter avere in testa l'universo intero, ha scritto più di un secolo dopo Susan Sontag. Ma, come sostiene Zygmunt Bauman, «questo nostro mondo è fatto dall’uomo e dunque può, in teoria, essere rifatto dall’uomo». In nessun altro momento della storia moderna tale proposizione appare vera quanto oggi. Spettri fotografici, silhouettes di paesaggi originari e di animali antichi. Ma anche immagini spaziali, pianeti misteriosi che si rivelano al nostro sguardo nel momento in cui sono colpiti dai raggi luminosi. Realtà che esistono solo nell'attimo in cui appaiono di fronte alla magica lente dell'obiettivo. Non importa che questi mondi siano veramente esistiti, ciò che conta è la narrazione fantastica che l'artista compie senza mai uscire dallo spazio fisico del suo studio. Tutto questo è possibile mediante l'utilizzo di oggetti quotidiani e all'illusione generata dalla proiezione della loro ombra sulla parete di una stanza. Come nel mito della caverna di Platone, raccontato all'inizio del settimo libro de La Repubblica, le ombre che vediamo nelle immagini fotografiche di Tranchina sono bugie credibili, a tal punto che, nonostante l'artista riveli con un video e un'installazione il “trucco”, tornando dalla mostra, saremmo derisi qualora provassimo a mettere in discussione ciò che abbiamo visto in fotografia.
Luca Panaro
****************************
Davide Tranchina è nato a Bologna nel 1972, vive e lavora tra Bologna, Milano e Bergamo. La sua prima ricerca completa Safari metropolitano, ha inizio nel 1998; sono immagini in bianco e nero, con un taglio da finto reportage attraverso cui si intuisce come le zone d’interesse dell’artista siano gli aspetti più onirici del reale e la riflessione metalinguistica. A partire dal 1999 espone in gallerie d’arte contemporanea e spazi pubblici di alcune città italiane, tra cui Bologna, Milano, Venezia e Roma, sia in esposizioni collettive che personali. Nel 2000 comincia la serie Naturamorta composta da immagini prelevate dai manifesti pubblici- tari. A cui segue il lavoro Lettere anonime in cui fa uso della polaroid. Nel 2002 inizia la serie Through the globe, un viaggio immaginario intorno al mondo compiuto fotografando i paesaggi artificiali che si trovano all’interno delle palle di vetro-souvenires, marcando sempre più il suo interesse per le immagini che esplorano il rapporto ambiguo tra il reale e le sue molteplici rappresentazioni. Nel 2003 espone in una biper- sonale allo Spazio Aperto della Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Nel 2005 viene invitato alla collettiva Italian camera presso l’Isola di San Servolo a Venezia. L’ultima personale Big Bang (2009) è la descrizione di mondi lontanissimi evocati trasfigurando oggetti di uso quotidiano nel microcosmo della camera oscura senza l’uso dell’apparecchio fotografico. Nel 2009 le sue immagini sono state inserite in pubblicazioni sulla fotografia italiana e internazionale, Future Images, a cura di M. Cresci (24ORE Cultura) e Laboratorio Italia. La fotografia nell’arte contemporanea, a cura di M. Paderni (Johan & Levi Editore). E’ stato selezionato tra i finalisti del Premio Agenore Fabbri IV. Posizioni attuali dell’arte italiana, nell’edizione 2009/2010. E’ uno dei vincitori dell’edizione 2010 del Premio Terna 03 per l’arte contemporanea.
SELEZIONE MOSTRE PERSONALI
2009 Big Bang, a cura di M. Paderni, Galleria Nicoletta Rusconi, Milano. 2004 Cresci-Tranchina Analogie, (con Mario Cresci), a cura di F. Castelli, testo critico A. Madesani, Fotografia Italiana arte contemporanea, Milano. 2003 Davide Tranchina, (con Margherita Morgantin), a cura di C. Bertola, testo critico R. Daolio, Spazio Aperto-Galleria d’Arte Moderna, Bologna. 2002 Through the globe, testo critico di R. Daolio, Studio Mascarella, Bologna. 2001 Naturamorta, testo critico di R. Daolio, Galleria Il Graffio, Bologna.
SELEZIONE MOSTRE COLLETTIVE
2010 Premio Terna 03, a cura di C. Collu e G. Marziani, Tempio di Adriano, Roma; Premio Agenore Fabbri IV-Aktuelle Positionen italienischer Kunst, Palazzo Ziino, Palermo; City Limits: close your eyes and dream, a cura di L. Panaro, Tongji University, Expo 2010 Shanghai, Shanghai, China; Al di là delle apparenze opache, a cura di G. Foschi, Museo dei Cappuccini, Fotografia Europea 2010, Reggio Emilia; Premio Agenore Fabbri IV-Aktuelle Positionen italienischer Kunst, Stadgalerie Kiel, Kiel, Germany. 2009 Rereading the image, a cura di L. Panaro, Prague Biennale4, Praga, Czech Republic; Rileggere l’immagine. La fotografia come deposito di senso, a cura di L. Panaro, Bergamo Arte Fiera 2009, Bergamo. 2007 The true men show, a cura di C. Pilati, Galleria d’Arte Contemporanea di Castel San Pietro (BO); Carnevale, a cura di C. Pilati, Casa Battisti, Ottana (NU). 2006 SS9, a cura di C. Pilati, testo critico M. Paderni, Galleria d’Arte Contemporanea di Castel San Pietro (BO); Roma 2006. Dieci artisti della Galleria Fotografia Italiana arte contemporanea, a cura di F. Castelli, testi critici F. Castelli e P. Ugolini, Auditorium Conciliazione, Roma. 2005 Italian Camera, a cura di R. Gavarro, Isola di San Servolo, Venezia. 2002 Multimostra, a cura di M. Manara, Multisala Cineflash, Forlimpopoli (FC). 2000 Artificiale, testo critico di R. Daolio, Daniela Facchi- nato Image Gallery, Bologna.
Partendo da immagini provenienti da un mondo originario, DavideTranchina propone un nuovo ciclo di opere concepite appositamente per gli spazi espositivi della galleria. Prosegue così il viaggio dell'artista alla ricerca di mondi ancestrali iniziato nella precedente serie di lavori, dove fotografia e video sono utilizzati come una sorta di macchina del tempo capace di trasportare l'uomo dal passato al futuro e dall'infinito all'origine. Il tempo vola, si legge in uno striscione trainato da un aereo; la caducità della nostra esistenza e lo scorrere inesorabile del tempo è il leitmotiv della mostra.
Un testo apparso nel 1861 sulla rivista inglese “Once a Week” recita: «Ognuno di noi ha visto le Alpi e conosce a memoria Chamonix e la Mer de Glace, anche se non ha mai sfidato gli orrori della Manica... Abbi- amo visto fantasmi e non abbiamo tremato; siamo rimasti in piedi davanti a sovrani senza toglierci il cappello; abbiamo contemplato attraverso una lente ogni vanità di questo mondo». La fotografia ci dà la sensazione di poter avere in testa l'universo intero, ha scritto più di un secolo dopo Susan Sontag. Ma, come sostiene Zygmunt Bauman, «questo nostro mondo è fatto dall’uomo e dunque può, in teoria, essere rifatto dall’uomo». In nessun altro momento della storia moderna tale proposizione appare vera quanto oggi. Spettri fotografici, silhouettes di paesaggi originari e di animali antichi. Ma anche immagini spaziali, pianeti misteriosi che si rivelano al nostro sguardo nel momento in cui sono colpiti dai raggi luminosi. Realtà che esistono solo nell'attimo in cui appaiono di fronte alla magica lente dell'obiettivo. Non importa che questi mondi siano veramente esistiti, ciò che conta è la narrazione fantastica che l'artista compie senza mai uscire dallo spazio fisico del suo studio. Tutto questo è possibile mediante l'utilizzo di oggetti quotidiani e all'illusione generata dalla proiezione della loro ombra sulla parete di una stanza. Come nel mito della caverna di Platone, raccontato all'inizio del settimo libro de La Repubblica, le ombre che vediamo nelle immagini fotografiche di Tranchina sono bugie credibili, a tal punto che, nonostante l'artista riveli con un video e un'installazione il “trucco”, tornando dalla mostra, saremmo derisi qualora provassimo a mettere in discussione ciò che abbiamo visto in fotografia.
Luca Panaro
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Davide Tranchina è nato a Bologna nel 1972, vive e lavora tra Bologna, Milano e Bergamo. La sua prima ricerca completa Safari metropolitano, ha inizio nel 1998; sono immagini in bianco e nero, con un taglio da finto reportage attraverso cui si intuisce come le zone d’interesse dell’artista siano gli aspetti più onirici del reale e la riflessione metalinguistica. A partire dal 1999 espone in gallerie d’arte contemporanea e spazi pubblici di alcune città italiane, tra cui Bologna, Milano, Venezia e Roma, sia in esposizioni collettive che personali. Nel 2000 comincia la serie Naturamorta composta da immagini prelevate dai manifesti pubblici- tari. A cui segue il lavoro Lettere anonime in cui fa uso della polaroid. Nel 2002 inizia la serie Through the globe, un viaggio immaginario intorno al mondo compiuto fotografando i paesaggi artificiali che si trovano all’interno delle palle di vetro-souvenires, marcando sempre più il suo interesse per le immagini che esplorano il rapporto ambiguo tra il reale e le sue molteplici rappresentazioni. Nel 2003 espone in una biper- sonale allo Spazio Aperto della Galleria d’Arte Moderna di Bologna. Nel 2005 viene invitato alla collettiva Italian camera presso l’Isola di San Servolo a Venezia. L’ultima personale Big Bang (2009) è la descrizione di mondi lontanissimi evocati trasfigurando oggetti di uso quotidiano nel microcosmo della camera oscura senza l’uso dell’apparecchio fotografico. Nel 2009 le sue immagini sono state inserite in pubblicazioni sulla fotografia italiana e internazionale, Future Images, a cura di M. Cresci (24ORE Cultura) e Laboratorio Italia. La fotografia nell’arte contemporanea, a cura di M. Paderni (Johan & Levi Editore). E’ stato selezionato tra i finalisti del Premio Agenore Fabbri IV. Posizioni attuali dell’arte italiana, nell’edizione 2009/2010. E’ uno dei vincitori dell’edizione 2010 del Premio Terna 03 per l’arte contemporanea.
SELEZIONE MOSTRE PERSONALI
2009 Big Bang, a cura di M. Paderni, Galleria Nicoletta Rusconi, Milano. 2004 Cresci-Tranchina Analogie, (con Mario Cresci), a cura di F. Castelli, testo critico A. Madesani, Fotografia Italiana arte contemporanea, Milano. 2003 Davide Tranchina, (con Margherita Morgantin), a cura di C. Bertola, testo critico R. Daolio, Spazio Aperto-Galleria d’Arte Moderna, Bologna. 2002 Through the globe, testo critico di R. Daolio, Studio Mascarella, Bologna. 2001 Naturamorta, testo critico di R. Daolio, Galleria Il Graffio, Bologna.
SELEZIONE MOSTRE COLLETTIVE
2010 Premio Terna 03, a cura di C. Collu e G. Marziani, Tempio di Adriano, Roma; Premio Agenore Fabbri IV-Aktuelle Positionen italienischer Kunst, Palazzo Ziino, Palermo; City Limits: close your eyes and dream, a cura di L. Panaro, Tongji University, Expo 2010 Shanghai, Shanghai, China; Al di là delle apparenze opache, a cura di G. Foschi, Museo dei Cappuccini, Fotografia Europea 2010, Reggio Emilia; Premio Agenore Fabbri IV-Aktuelle Positionen italienischer Kunst, Stadgalerie Kiel, Kiel, Germany. 2009 Rereading the image, a cura di L. Panaro, Prague Biennale4, Praga, Czech Republic; Rileggere l’immagine. La fotografia come deposito di senso, a cura di L. Panaro, Bergamo Arte Fiera 2009, Bergamo. 2007 The true men show, a cura di C. Pilati, Galleria d’Arte Contemporanea di Castel San Pietro (BO); Carnevale, a cura di C. Pilati, Casa Battisti, Ottana (NU). 2006 SS9, a cura di C. Pilati, testo critico M. Paderni, Galleria d’Arte Contemporanea di Castel San Pietro (BO); Roma 2006. Dieci artisti della Galleria Fotografia Italiana arte contemporanea, a cura di F. Castelli, testi critici F. Castelli e P. Ugolini, Auditorium Conciliazione, Roma. 2005 Italian Camera, a cura di R. Gavarro, Isola di San Servolo, Venezia. 2002 Multimostra, a cura di M. Manara, Multisala Cineflash, Forlimpopoli (FC). 2000 Artificiale, testo critico di R. Daolio, Daniela Facchi- nato Image Gallery, Bologna.
02
aprile 2011
Davide Tranchina – Luci ombre e bugie
Dal 02 aprile al 07 maggio 2011
arte contemporanea
Location
BETTA FRIGIERI ARTE CONTEMPORANEA
Modena, Via Giovanni Muzzioli, 8, (Modena)
Modena, Via Giovanni Muzzioli, 8, (Modena)
Orario di apertura
giovedì, venerdì e sabato ore 16,30 – 19,30 oppure su appuntamento
Vernissage
2 Aprile 2011, ore 17:00
Autore
Curatore