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Davide Virdis – Relitti
I muri della vecchia tintoria a vapore dialogheranno con le immagini in mostra che ritraggono luoghi abbandonati, vecchie fabbriche, un manicomio, edifici in rovina
Comunicato stampa
Segnala l'evento
RELITTI
di Davide Virdis
8 maggio - 1 giugno 2013
Inaugurazione 7 maggio 2013 ore 18.00
MADE Associazione Culturale
Torino
"L’umanità non è in rovina, è in cantiere."
Marc Augé
E' con uno sguardo al passato e un occhio attento al presente che MADE Associazione Culturale
prosegue la sua programmazione, nello spazio che fu la premiata Tintoria a vapore Nicol, insignita
del titolo onorario di tintoria della Casa Reale. Oggi luogo dedicato a mostre e ai paesaggi sonori
della sua radio, MADE Radioactive.
L’ex spazio industriale ospita quindi dall’8 maggio al 1 giugno la mostra fotografica di Davide
Virdis RELITTI, nel contesto del festival Architettura in città 2013, e i muri della
vecchia tintoria a vapore dialogheranno dunque con le immagini in mostra che ritraggono luoghi
abbandonati, vecchie fabbriche, un manicomio, edifici in rovina…
Sono questi i soggetti delle immagini di Davide Virdis che, in collaborazione con l’antropologo
Paolo Chiozzi, ha realizzato un progetto fotografico su luoghi dismessi a Firenze, Sassari, Roma,
Pontassieve che, per una ragione o per l’altra, sono stati svuotati dall’attività e dalla presenza
umana.
Ma la presenza dell’uomo è quanto mai viva in queste immagini a colori che ritraggono
l’abbandono: una fotografia che sbuca dall’interno di un armadietto, la scritta sui muri del
manicomio, un indumento a terra… Il passaggio dell’uomo è ben impresso nella memoria delle
immagini pazientemente ritratte dal fotografo.
E di pazienza ce ne vuole tanta per lavorare, di questi tempi, con il banco ottico; lo sguardo di
Virdis infatti è uno sguardo attento, quasi affettuoso a volte. Egli scopre luoghi abbandonati e vi
si posiziona, con lo spirito dell’esploratore, per ritrarli. La mostra si intitola RELITTI, ma potremmo
anche rinominarla RILETTI perché questa è l’operazione che compie il fotografo: rilegge i luoghi
abbandonati, vi trova nuovi significati che poco o nulla hanno a che vedere con quelli iniziali.
Non si tratta di un lavoro di archeologia industriale, l’interesse verso i luoghi non è quello
dell’architetto, sebbene la formazione di Virdis venga proprio di lì; la sua tesi di laurea era infatti
basata sul rapporto tra fotografia e architettura e durante la stesura ha avuto la fortuna di
imbattersi nel compianto Gabriele Basilico, il cui stile compositivo ha sicuramente lasciato una
traccia nel suo approccio fotografico. L’interesse di Virdis è più di tipo antropologico se non sociale;
come diceva proprio il suo primo maestro, Basilico, “la vita rende belle e interessanti anche le cose
brutte”. Dunque Virdis ritrae ciò che la vita ha impresso negli spazi abbandonati: i pavimenti
calpestati da innumerevoli passi che portano il segno del peso sostenuto, gli sportelli aperti degli
armadietti che hanno contenuto chissà quale tesoro personale, un reggiseno rosso abbandonato
vicino ad un letto improvvisato. A volte la vita ritratta da Virdis non è quella che abitava il luogo
quando era nella sua primaria incarnazione; spesso nelle sue fotografie troviamo tracce di
passaggi successivi, come se i luoghi abbandonati vivessero una seconda vita, come se avessero
una seconda chance. Sono spesso luoghi abbandonati da decenni su cui si sono stratificate
esistenze diverse, che sono essi stessi in trasformazione perché, come diceva Marc Augé citato da
Chiozzi: “L’umanità non è in rovina, è in cantiere. Appartiene ancora alla storia. Una storia spesso tragica,
sempre ineguale, ma irrimediabilmente comune”.
Davide Virdis si laurea in Architettura a Firenze con una tesi sul rapporto tra linguaggio fotografico e
rappresentazione dello spazio.
La sua ricerca si sviluppa principalmente nel campo della fotografia di architettura e paesaggio con una
attenzione all’aspetto antropologico collaborando spesso con sociologi, antropologi ed urbanisti.
Dal 1995 conduce una ricerca fotografica tesa ad esplorare il complesso rapporto tra il paesaggio della
Sardegna, con la sua forte identità culturale e storica, e le dinamiche in continua evoluzione relazionate ai
processi di sviluppo ed evoluzione del territorio intimamente legati alle forme proprie della modernità.
I risultati della sua ricerca sono presentati in varie mostre che, negli anni, sono state esposte in diverse sedi
e manifestazioni in Italia e all’estero
Nel 2011 ottiene un finanziamento dall’ISRE (Istituto Superiore Etnografico della Sardegna) e realizza il
suo progetto dal titolo “UOMINI D’ACQUA”, una ricerca fotografica di 132 immagini avente come tema una
lettura del paesaggio sardo rappresentato attraverso la interpretazione dei segni generati dal rapporto tra
uomo, acqua e territorio.
Nel 2012 inizia una collaborazione con l’Università di Firenze per la quale, nell’ambito del Progetto Europeo
Mare Nostrum, ha l’incarico di realizzare una ricerca fotografica che, tra Siria, Grecia, Libano, Malta e
Tunisia, ha toccato alcune tra le più antiche città portuali riconducibili alle rotte fenicie nel Mediterraneo.
Nell’autunno del 2012 presenta i risultati del suo lavoro con una mostra fotografica dal titolo “Routes of
water” che espone a ottobre in Tunisia e a dicembre in Libano.
RELITTI, sarà visitabile gratuitamente dall’8 maggio al 1 giugno 2013 presso WE MADE
FOR LOVE, in via Alessandria 51/E int. cortile, dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.00 e
su prenotazione in altri giorni e orari. Il 17 maggio ore 21 sarà presentato in mostra il libro
Routes of water e il 1 giugno ore 18.30 finissage con dj set.
Con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino, Regione autonoma della Sardegna, Provincia
di Sassari, Comune di Sassari, FAI Presidenza regionale Sardegna.
Mostra inserita nel contesto del festival Architettura in città 2013
Main sponsor: Assicurazioni Generali
WE MADE FOR LOVE
Associazione Culturale – Torino Via Alessandria 51/e int. cortile
Daniela Boni +39 338 3493125 Dario Vestidello +39 389 9888081
wemadeforlove@gmail.com www.wemadeforlove.com
Ufficio Stampa
Emanuela Bernascone
011 19714998/999 – 335 256829
info@emanuelabernascone.com
www.emanuelabernascone.com
di Davide Virdis
8 maggio - 1 giugno 2013
Inaugurazione 7 maggio 2013 ore 18.00
MADE Associazione Culturale
Torino
"L’umanità non è in rovina, è in cantiere."
Marc Augé
E' con uno sguardo al passato e un occhio attento al presente che MADE Associazione Culturale
prosegue la sua programmazione, nello spazio che fu la premiata Tintoria a vapore Nicol, insignita
del titolo onorario di tintoria della Casa Reale. Oggi luogo dedicato a mostre e ai paesaggi sonori
della sua radio, MADE Radioactive.
L’ex spazio industriale ospita quindi dall’8 maggio al 1 giugno la mostra fotografica di Davide
Virdis RELITTI, nel contesto del festival Architettura in città 2013, e i muri della
vecchia tintoria a vapore dialogheranno dunque con le immagini in mostra che ritraggono luoghi
abbandonati, vecchie fabbriche, un manicomio, edifici in rovina…
Sono questi i soggetti delle immagini di Davide Virdis che, in collaborazione con l’antropologo
Paolo Chiozzi, ha realizzato un progetto fotografico su luoghi dismessi a Firenze, Sassari, Roma,
Pontassieve che, per una ragione o per l’altra, sono stati svuotati dall’attività e dalla presenza
umana.
Ma la presenza dell’uomo è quanto mai viva in queste immagini a colori che ritraggono
l’abbandono: una fotografia che sbuca dall’interno di un armadietto, la scritta sui muri del
manicomio, un indumento a terra… Il passaggio dell’uomo è ben impresso nella memoria delle
immagini pazientemente ritratte dal fotografo.
E di pazienza ce ne vuole tanta per lavorare, di questi tempi, con il banco ottico; lo sguardo di
Virdis infatti è uno sguardo attento, quasi affettuoso a volte. Egli scopre luoghi abbandonati e vi
si posiziona, con lo spirito dell’esploratore, per ritrarli. La mostra si intitola RELITTI, ma potremmo
anche rinominarla RILETTI perché questa è l’operazione che compie il fotografo: rilegge i luoghi
abbandonati, vi trova nuovi significati che poco o nulla hanno a che vedere con quelli iniziali.
Non si tratta di un lavoro di archeologia industriale, l’interesse verso i luoghi non è quello
dell’architetto, sebbene la formazione di Virdis venga proprio di lì; la sua tesi di laurea era infatti
basata sul rapporto tra fotografia e architettura e durante la stesura ha avuto la fortuna di
imbattersi nel compianto Gabriele Basilico, il cui stile compositivo ha sicuramente lasciato una
traccia nel suo approccio fotografico. L’interesse di Virdis è più di tipo antropologico se non sociale;
come diceva proprio il suo primo maestro, Basilico, “la vita rende belle e interessanti anche le cose
brutte”. Dunque Virdis ritrae ciò che la vita ha impresso negli spazi abbandonati: i pavimenti
calpestati da innumerevoli passi che portano il segno del peso sostenuto, gli sportelli aperti degli
armadietti che hanno contenuto chissà quale tesoro personale, un reggiseno rosso abbandonato
vicino ad un letto improvvisato. A volte la vita ritratta da Virdis non è quella che abitava il luogo
quando era nella sua primaria incarnazione; spesso nelle sue fotografie troviamo tracce di
passaggi successivi, come se i luoghi abbandonati vivessero una seconda vita, come se avessero
una seconda chance. Sono spesso luoghi abbandonati da decenni su cui si sono stratificate
esistenze diverse, che sono essi stessi in trasformazione perché, come diceva Marc Augé citato da
Chiozzi: “L’umanità non è in rovina, è in cantiere. Appartiene ancora alla storia. Una storia spesso tragica,
sempre ineguale, ma irrimediabilmente comune”.
Davide Virdis si laurea in Architettura a Firenze con una tesi sul rapporto tra linguaggio fotografico e
rappresentazione dello spazio.
La sua ricerca si sviluppa principalmente nel campo della fotografia di architettura e paesaggio con una
attenzione all’aspetto antropologico collaborando spesso con sociologi, antropologi ed urbanisti.
Dal 1995 conduce una ricerca fotografica tesa ad esplorare il complesso rapporto tra il paesaggio della
Sardegna, con la sua forte identità culturale e storica, e le dinamiche in continua evoluzione relazionate ai
processi di sviluppo ed evoluzione del territorio intimamente legati alle forme proprie della modernità.
I risultati della sua ricerca sono presentati in varie mostre che, negli anni, sono state esposte in diverse sedi
e manifestazioni in Italia e all’estero
Nel 2011 ottiene un finanziamento dall’ISRE (Istituto Superiore Etnografico della Sardegna) e realizza il
suo progetto dal titolo “UOMINI D’ACQUA”, una ricerca fotografica di 132 immagini avente come tema una
lettura del paesaggio sardo rappresentato attraverso la interpretazione dei segni generati dal rapporto tra
uomo, acqua e territorio.
Nel 2012 inizia una collaborazione con l’Università di Firenze per la quale, nell’ambito del Progetto Europeo
Mare Nostrum, ha l’incarico di realizzare una ricerca fotografica che, tra Siria, Grecia, Libano, Malta e
Tunisia, ha toccato alcune tra le più antiche città portuali riconducibili alle rotte fenicie nel Mediterraneo.
Nell’autunno del 2012 presenta i risultati del suo lavoro con una mostra fotografica dal titolo “Routes of
water” che espone a ottobre in Tunisia e a dicembre in Libano.
RELITTI, sarà visitabile gratuitamente dall’8 maggio al 1 giugno 2013 presso WE MADE
FOR LOVE, in via Alessandria 51/E int. cortile, dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.00 e
su prenotazione in altri giorni e orari. Il 17 maggio ore 21 sarà presentato in mostra il libro
Routes of water e il 1 giugno ore 18.30 finissage con dj set.
Con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino, Regione autonoma della Sardegna, Provincia
di Sassari, Comune di Sassari, FAI Presidenza regionale Sardegna.
Mostra inserita nel contesto del festival Architettura in città 2013
Main sponsor: Assicurazioni Generali
WE MADE FOR LOVE
Associazione Culturale – Torino Via Alessandria 51/e int. cortile
Daniela Boni +39 338 3493125 Dario Vestidello +39 389 9888081
wemadeforlove@gmail.com www.wemadeforlove.com
Ufficio Stampa
Emanuela Bernascone
011 19714998/999 – 335 256829
info@emanuelabernascone.com
www.emanuelabernascone.com
07
maggio 2013
Davide Virdis – Relitti
Dal 07 maggio al primo giugno 2013
fotografia
Location
WE MADE FOR LOVE
Torino, Via Alessandria, 51, (Torino)
Torino, Via Alessandria, 51, (Torino)
Vernissage
7 Maggio 2013, ore 18
Ufficio stampa
EMANUELA BERNASCONE
Autore