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Davvero! La Pompei di fine ‘800 nella pittura di Luigi Bazzani
La Fondazione del Monte presenta, in collaborazione con l’Università di Bologna – Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Sezione di Archeologia, un inedito progetto espositivo dedicato alla straordinaria figura dello scenografo e vedutista bolognese Luigi Bazzani (Bologna 1836 – Roma 1927).
Comunicato stampa
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La Fondazione del Monte presenta, in collaborazione con l'Università di Bologna - Dipartimento di Storia Culture Civiltà, Sezione di Archeologia, un inedito progetto espositivo dedicato alla straordinaria figura dello scenografo e vedutista bolognese Luigi Bazzani (Bologna 1836 - Roma 1927), le cui opere sono conservate in molte prestigiose gallerie in Italia e all'estero: nel Museo Archeologico Nazionale e nella Galleria di Capodimonte a Napoli, nella Galleria di Arte Moderna a Roma, ma anche nel Victoria and Albert Museum di Londra, che acquistò dall’artista oltre cento acquerelli.
La mostra, realizzata con il contributo dell'Istituto Banco di Napoli - Fondazione e con la collaborazione della Soprintendenza dei beni Archeologici di Napoli e Pompei, sarà ospitata presso la sede bolognese della Fondazione del Monte dal 29 marzo al 26 maggio 2013.
Il progetto, tappa finale di un percorso di ricerca pluriennale condotto dall'Università di Bologna, ripercorre, attraverso un ricco apparato iconografico composto dalle opere di Bazzani e da una serie di scatti che documentano l'attuale realtà pompeiana, l'eccezionale produzione del pittore bolognese, soffermandosi in particolare sullo straordinario contributo che i suoi acquerelli, caratterizzati da una grande qualità artistica e da una prodigiosa abilità tecnica, rappresentano ancora oggi per lo studio di Pompei e della sua storia.
L'esposizione intende, quindi, presentare al pubblico l'immenso patrimonio costituito dalle opere di questo artista - che operò a Pompei per circa un trentennio tra il 1880 e il 1910 circa - e composto da centinaia di acquerelli e disegni, in gran parte sconosciuti al pubblico e agli stessi archeologi, che restituiscono con assoluta precisione edifici e pitture oggi gravemente danneggiati o scomparsi.
Il percorso espositivo, articolato in sei differenti sezioni, inquadra la figura di Luigi Bazzani muovendo dagli inizi bolognesi - dove l’artista si distinse già in giovane età per l'abilità tecnica nella composizione di scene prospettiche e architettoniche che lo portò anche a collaborare agli allestimenti scenografici del Teatro Comunale della città - fino al momento del suo trasferimento a Roma nel 1861. Se da un lato l'attività di scenografo proseguì nei primi anni dal suo arrivo nella capitale, è pur vero che fu senz'altro questa l'occasione dei primi contatti con i monumenti dell'antichità classica, le cui rovine divennero la sua principale fonte di ispirazione.
Le sezioni successive propongono un vero e proprio viaggio nella Pompei della seconda metà dell'Ottocento, esplorando di volta in volta differenti momenti del periodo in cui Luigi Bazzani operò nella città campana: il complesso rapporto tra la pittura e la fotografia, tecnica innovativa che andava affermandosi proprio in quegli anni, la corrente "neopompeiana" di ispirazione storica, alla quale lo stesso Bazzani aderì per qualche tempo, l’evoluzione definitiva del suo lavoro verso il vedutismo, il cui intento era quello di far rivivere nell'osservatore il fascino e l'emozione di una visita alla città antica. Un'ulteriore sezione è poi dedicata alle opere in cui Bazzani si cimentò con le tecniche del rilievo architettonico, un aspetto finora poco noto ma di grande interesse per la ricerca archeologica.
L'ultima parte del percorso, di carattere più tecnico, è, invece, dedicata alle metodologie oggi impiegate per la documentazione degli apparati decorativi nei progetti di ricerca e di formazione dell'Ateneo bolognese, dal rilievo fotogrammetrico alla ricostruzione tridimensionale, senza trascurare tecniche tradizionali come la tempera e l’acquerello per la ricostruzione della policromia originale delle pareti.
Il progetto espositivo viene, inoltre, arricchito da un importante “servizio permanente” a disposizione degli studiosi e del pubblico: un sito internet realizzato in collaborazione col CINECA, in cui saranno disponibili tutte le opere pompeiane di Bazzani, localizzate nella città antica e corredate di scheda illustrativa e confronto fotografico con la situazione attuale.
Con la mostra “Davvero! La Pompei di fine ‘800 nella pittura di Luigi Bazzani”, riparte, infine, il progetto di didattica "Un'aula in Fondazione". Attraverso i tre percorsi modulati per ogni fascia d’età - La storia, Il mito e Il Colore - la proposta educativa si rivolge direttamente alle scuole della città offrendo la visita guidata alla mostra e il laboratorio di didattica dell'arte, ideati e realizzati entrambi per promuovere l’educazione allo sguardo, per comprendere e interpretare le immagini e le suggestioni artistiche di Luigi Bazzani in particolare e, più in generale, dell’arte.
In occasione della mostra verrà realizzato un ampio catalogo riccamente illustrato, con contributi di specialisti di archeologia, storia dell'arte e restauro.
Dopo la tappa bolognese, la mostra proseguirà a Napoli presso il Museo Archeologico Nazionale, a partire dal 4 luglio 2013.
La mostra, realizzata con il contributo dell'Istituto Banco di Napoli - Fondazione e con la collaborazione della Soprintendenza dei beni Archeologici di Napoli e Pompei, sarà ospitata presso la sede bolognese della Fondazione del Monte dal 29 marzo al 26 maggio 2013.
Il progetto, tappa finale di un percorso di ricerca pluriennale condotto dall'Università di Bologna, ripercorre, attraverso un ricco apparato iconografico composto dalle opere di Bazzani e da una serie di scatti che documentano l'attuale realtà pompeiana, l'eccezionale produzione del pittore bolognese, soffermandosi in particolare sullo straordinario contributo che i suoi acquerelli, caratterizzati da una grande qualità artistica e da una prodigiosa abilità tecnica, rappresentano ancora oggi per lo studio di Pompei e della sua storia.
L'esposizione intende, quindi, presentare al pubblico l'immenso patrimonio costituito dalle opere di questo artista - che operò a Pompei per circa un trentennio tra il 1880 e il 1910 circa - e composto da centinaia di acquerelli e disegni, in gran parte sconosciuti al pubblico e agli stessi archeologi, che restituiscono con assoluta precisione edifici e pitture oggi gravemente danneggiati o scomparsi.
Il percorso espositivo, articolato in sei differenti sezioni, inquadra la figura di Luigi Bazzani muovendo dagli inizi bolognesi - dove l’artista si distinse già in giovane età per l'abilità tecnica nella composizione di scene prospettiche e architettoniche che lo portò anche a collaborare agli allestimenti scenografici del Teatro Comunale della città - fino al momento del suo trasferimento a Roma nel 1861. Se da un lato l'attività di scenografo proseguì nei primi anni dal suo arrivo nella capitale, è pur vero che fu senz'altro questa l'occasione dei primi contatti con i monumenti dell'antichità classica, le cui rovine divennero la sua principale fonte di ispirazione.
Le sezioni successive propongono un vero e proprio viaggio nella Pompei della seconda metà dell'Ottocento, esplorando di volta in volta differenti momenti del periodo in cui Luigi Bazzani operò nella città campana: il complesso rapporto tra la pittura e la fotografia, tecnica innovativa che andava affermandosi proprio in quegli anni, la corrente "neopompeiana" di ispirazione storica, alla quale lo stesso Bazzani aderì per qualche tempo, l’evoluzione definitiva del suo lavoro verso il vedutismo, il cui intento era quello di far rivivere nell'osservatore il fascino e l'emozione di una visita alla città antica. Un'ulteriore sezione è poi dedicata alle opere in cui Bazzani si cimentò con le tecniche del rilievo architettonico, un aspetto finora poco noto ma di grande interesse per la ricerca archeologica.
L'ultima parte del percorso, di carattere più tecnico, è, invece, dedicata alle metodologie oggi impiegate per la documentazione degli apparati decorativi nei progetti di ricerca e di formazione dell'Ateneo bolognese, dal rilievo fotogrammetrico alla ricostruzione tridimensionale, senza trascurare tecniche tradizionali come la tempera e l’acquerello per la ricostruzione della policromia originale delle pareti.
Il progetto espositivo viene, inoltre, arricchito da un importante “servizio permanente” a disposizione degli studiosi e del pubblico: un sito internet realizzato in collaborazione col CINECA, in cui saranno disponibili tutte le opere pompeiane di Bazzani, localizzate nella città antica e corredate di scheda illustrativa e confronto fotografico con la situazione attuale.
Con la mostra “Davvero! La Pompei di fine ‘800 nella pittura di Luigi Bazzani”, riparte, infine, il progetto di didattica "Un'aula in Fondazione". Attraverso i tre percorsi modulati per ogni fascia d’età - La storia, Il mito e Il Colore - la proposta educativa si rivolge direttamente alle scuole della città offrendo la visita guidata alla mostra e il laboratorio di didattica dell'arte, ideati e realizzati entrambi per promuovere l’educazione allo sguardo, per comprendere e interpretare le immagini e le suggestioni artistiche di Luigi Bazzani in particolare e, più in generale, dell’arte.
In occasione della mostra verrà realizzato un ampio catalogo riccamente illustrato, con contributi di specialisti di archeologia, storia dell'arte e restauro.
Dopo la tappa bolognese, la mostra proseguirà a Napoli presso il Museo Archeologico Nazionale, a partire dal 4 luglio 2013.
28
marzo 2013
Davvero! La Pompei di fine ‘800 nella pittura di Luigi Bazzani
Dal 28 marzo al 26 maggio 2013
archeologia
Location
FONDAZIONE DEL MONTE
Bologna, Via Delle Donzelle, 2, (Bologna)
Bologna, Via Delle Donzelle, 2, (Bologna)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00
Chiuso il 31 marzo e il 1 maggio
Vernissage
28 Marzo 2013, ore 18.00
Autore