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De Chirico e Savinio. Una mitologia moderna
Dal 16 marzo al 30 giugno 2019 la Fondazione Magnani-Rocca ospita una grande mostra dedicata a Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, i «dioscuri» dell’arte del XX secolo.
I due fratelli hanno ripensato il mito, l’antico, la tradizione classica attraverso la modernità dell’avanguardia e della citazione, traslandoli e reinterpretandoli per tentare di rispondere ai grandi enigmi dell’uomo contemporaneo, dando vita a quella che Breton definì una vera e propria mitologia moderna.
Comunicato stampa
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DE CHIRICO E SAVINIO
Una mitologia moderna
Comunicato Stampa
Ulteriori informazioni ed immagini: www.studioesseci.net
Dal 16 marzo al 30 giugno 2019 la Fondazione Magnani-Rocca ospita una grande mostra dedicata a Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, i «dioscuri» dell'arte del XX secolo.
I due fratelli hanno ripensato il mito, lantico, la tradizione classica attraverso la modernità dellavanguardia e della citazione, traslandoli e reinterpretandoli per tentare di rispondere ai grandi enigmi delluomo contemporaneo, dando vita a quella che Breton definì una vera e propria mitologia moderna.
La mostra - allestita alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione a Mamiano di Traversetolo presso Parma presenta oltre centotrenta opere tra celebri dipinti e sorprendenti lavori grafici, in un percorso espositivo che, dalla nascita dellavventura metafisica, si focalizza su un moderno ripensamento della mitologia e giunge alla ricchissima produzione per il teatro, documentata anche da preziosi costumi per lopera lirica.
I Dioscuri dellArte «Sono l'uno la spiegazione dell'altro» scriveva Jean Cocteau dei due fratelli de Chirico. Vicinissimi nei primi passi delle rispettive carriere, de Chirico e Savinio lavorano a stretto contatto nei primi anni parigini. André Breton definiva il loro lavoro indissociabile nello spirito: le visioni concepite da Giorgio in quegli anni, trovano un corrispettivo letterario nella poetica del fratello; nonostante il merito sia stato storicamente attribuito al genio di de Chirico, ad oggi è ormai riconosciuto il ruolo rivestito da Savinio nellelaborazione dellestetica metafisica.
Lesposizione curata da Alice Ensabella, Università di Grenoble, e da Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione Magnani-Rocca - si propone di ricostruire criticamente le fonti comuni dei fratelli de Chirico al fine di metterne in evidenza affinità, contrasti e interpretazioni del fantastico universo che prende forma nelle loro traduzioni pittoriche, letterarie e teatrali.
Giorgio (1888-1978) e Andrea (1891-1952) de Chirico nascono in Grecia, dove trascorrono tutta linfanzia. Figli di un milieu alto borghese e cosmopolita, ricevettero uneducazione solida ed internazionale, influenzata dal romanticismo e dal nichilismo tedeschi, dallavanguardia parigina, dalla cultura classica mediterranea, greca certamente, ma anche profondamente italiana.
Questo particolarissimo imprinting filosofico, artistico e letterario, che forgia le menti dei fratelli de Chirico nei loro anni di formazione e primi anni di attività, darà come risultato uno dei momenti più originali e più alti della cultura figurativa italiana del Novecento.
Il viaggio, il mistero del distacco, la struggente commozione del ritorno, gli interrogativi sulla condizione umana, il richiamo al mito Nonostante il comune percorso intellettuale, de Chirico e Savinio dimostrarono fin da giovani caratteri e approcci diversi alla pratica artistica. Savinio, figura poliedrica, nasce come musicista e compositore, diviene in seguito scrittore e approda alla pittura solo alletà di trentacinque anni. De Chirico, dalla personalità più decisa e granitica, individua fin dalladolescenza la sua strada nella pittura.
Se le opere di entrambi sono caratterizzate da temi di interesse comune come il viaggio, il mistero del distacco, la struggente commozione del ritorno, gli interrogativi sulla condizione umana, il richiamo al mito, allantico, le interpretazioni che i due fratelli ne forniscono non sono le stesse, approdando spesso a risultati stilisticamente e iconograficamente distanti.
Più freddo, mentale e concettuale, de Chirico, anche dopo la grande stagione metafisica non rinuncerà a rappresentazioni ancora impregnate di enigmi, che caratterizzeranno i suoi paesaggi che richiamano ai miti dellantichità, cavalli fra le rovine della civiltà greca, gladiatori in procinto di vivere o morire, autoritratti e ridondanti nature morte.
Gioco e ironia sono invece i cardini intorno ai quali ruota lestetica di Alberto Savinio. A differenza del fratello, infatti, Savinio dimostra uninnata capacità di immettere nei profondi silenzi metafisici la sapiente leggerezza dellironia, che si dispiega attraverso una visionarietà fantastica. Nelle sue opere oggetti inanimati ed esseri animati si uniscono in ununica rappresentazione colorata e vivace, nella quale forme umane e animali si confondono e si decontestualizzano, inserite allinterno di prospettive impossibili e di unatmosfera improbabile quanto ludica.
Il Catalogo I contributi in catalogo si concentrano sullapproccio dei fratelli alle loro fonti (Nicol Mocchi), oltre ai rispettivi percorsi nelle varie discipline artistiche in cui si sono confrontati: la pittura (Alice Ensabella), ovviamente, ma anche il libro dartista e il teatro (Mauro Carrera). Essendo i motivi di ispirazione della costruzione della suddetta mitologia moderna al centro di questo progetto, due contributi in catalogo si focalizzano su aspetti più specifici delliconografia saviniana (Gerd Roos) e dechirichiana (Daniela Ferrari).
Una mitologia moderna
Comunicato Stampa
Ulteriori informazioni ed immagini: www.studioesseci.net
Dal 16 marzo al 30 giugno 2019 la Fondazione Magnani-Rocca ospita una grande mostra dedicata a Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, i «dioscuri» dell'arte del XX secolo.
I due fratelli hanno ripensato il mito, lantico, la tradizione classica attraverso la modernità dellavanguardia e della citazione, traslandoli e reinterpretandoli per tentare di rispondere ai grandi enigmi delluomo contemporaneo, dando vita a quella che Breton definì una vera e propria mitologia moderna.
La mostra - allestita alla Villa dei Capolavori, sede della Fondazione a Mamiano di Traversetolo presso Parma presenta oltre centotrenta opere tra celebri dipinti e sorprendenti lavori grafici, in un percorso espositivo che, dalla nascita dellavventura metafisica, si focalizza su un moderno ripensamento della mitologia e giunge alla ricchissima produzione per il teatro, documentata anche da preziosi costumi per lopera lirica.
I Dioscuri dellArte «Sono l'uno la spiegazione dell'altro» scriveva Jean Cocteau dei due fratelli de Chirico. Vicinissimi nei primi passi delle rispettive carriere, de Chirico e Savinio lavorano a stretto contatto nei primi anni parigini. André Breton definiva il loro lavoro indissociabile nello spirito: le visioni concepite da Giorgio in quegli anni, trovano un corrispettivo letterario nella poetica del fratello; nonostante il merito sia stato storicamente attribuito al genio di de Chirico, ad oggi è ormai riconosciuto il ruolo rivestito da Savinio nellelaborazione dellestetica metafisica.
Lesposizione curata da Alice Ensabella, Università di Grenoble, e da Stefano Roffi, direttore scientifico della Fondazione Magnani-Rocca - si propone di ricostruire criticamente le fonti comuni dei fratelli de Chirico al fine di metterne in evidenza affinità, contrasti e interpretazioni del fantastico universo che prende forma nelle loro traduzioni pittoriche, letterarie e teatrali.
Giorgio (1888-1978) e Andrea (1891-1952) de Chirico nascono in Grecia, dove trascorrono tutta linfanzia. Figli di un milieu alto borghese e cosmopolita, ricevettero uneducazione solida ed internazionale, influenzata dal romanticismo e dal nichilismo tedeschi, dallavanguardia parigina, dalla cultura classica mediterranea, greca certamente, ma anche profondamente italiana.
Questo particolarissimo imprinting filosofico, artistico e letterario, che forgia le menti dei fratelli de Chirico nei loro anni di formazione e primi anni di attività, darà come risultato uno dei momenti più originali e più alti della cultura figurativa italiana del Novecento.
Il viaggio, il mistero del distacco, la struggente commozione del ritorno, gli interrogativi sulla condizione umana, il richiamo al mito Nonostante il comune percorso intellettuale, de Chirico e Savinio dimostrarono fin da giovani caratteri e approcci diversi alla pratica artistica. Savinio, figura poliedrica, nasce come musicista e compositore, diviene in seguito scrittore e approda alla pittura solo alletà di trentacinque anni. De Chirico, dalla personalità più decisa e granitica, individua fin dalladolescenza la sua strada nella pittura.
Se le opere di entrambi sono caratterizzate da temi di interesse comune come il viaggio, il mistero del distacco, la struggente commozione del ritorno, gli interrogativi sulla condizione umana, il richiamo al mito, allantico, le interpretazioni che i due fratelli ne forniscono non sono le stesse, approdando spesso a risultati stilisticamente e iconograficamente distanti.
Più freddo, mentale e concettuale, de Chirico, anche dopo la grande stagione metafisica non rinuncerà a rappresentazioni ancora impregnate di enigmi, che caratterizzeranno i suoi paesaggi che richiamano ai miti dellantichità, cavalli fra le rovine della civiltà greca, gladiatori in procinto di vivere o morire, autoritratti e ridondanti nature morte.
Gioco e ironia sono invece i cardini intorno ai quali ruota lestetica di Alberto Savinio. A differenza del fratello, infatti, Savinio dimostra uninnata capacità di immettere nei profondi silenzi metafisici la sapiente leggerezza dellironia, che si dispiega attraverso una visionarietà fantastica. Nelle sue opere oggetti inanimati ed esseri animati si uniscono in ununica rappresentazione colorata e vivace, nella quale forme umane e animali si confondono e si decontestualizzano, inserite allinterno di prospettive impossibili e di unatmosfera improbabile quanto ludica.
Il Catalogo I contributi in catalogo si concentrano sullapproccio dei fratelli alle loro fonti (Nicol Mocchi), oltre ai rispettivi percorsi nelle varie discipline artistiche in cui si sono confrontati: la pittura (Alice Ensabella), ovviamente, ma anche il libro dartista e il teatro (Mauro Carrera). Essendo i motivi di ispirazione della costruzione della suddetta mitologia moderna al centro di questo progetto, due contributi in catalogo si focalizzano su aspetti più specifici delliconografia saviniana (Gerd Roos) e dechirichiana (Daniela Ferrari).
15
marzo 2019
De Chirico e Savinio. Una mitologia moderna
Dal 15 marzo al 30 giugno 2019
arte moderna
Location
FONDAZIONE MAGNANI ROCCA
Traversetolo, Via Fondazione Magnani Rocca, 4, (Parma)
Traversetolo, Via Fondazione Magnani Rocca, 4, (Parma)
Biglietti
Ingresso: € 12,00 valido anche per le raccolte permanenti - € 10,00 per gruppi di almeno venti persone - € 5,00 per le scuole.
Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 info@magnanirocca.it www.magnanirocca.it
Il sabato ore 16.30 e la domenica e festivi ore 11.30, 16.00, 17.00, visita alla mostra con guida specializzata; è possibile prenotare via mail a segreteria@magnanirocca.it , oppure presentarsi allingresso del museo fino a esaurimento posti; costo € 17,00
Orario di apertura
Aperto anche tutti i festivi. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Aperto anche lunedì di Pasqua, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno. Lunedì chiuso (aperto Lunedì di Pasqua).
Vernissage
15 Marzo 2019, su invito
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore