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De Chirico – Guelfo – De Chirico
L’amicizia tra Guelfo Bianchini e Giorgio De Chirico diventa una mostra che sarà inaugurata presso la Sala Guelfo – Chiostro della Cattedrale di San Venanzo e il Museo Diocesano di Fabriano.
Comunicato stampa
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Sarà inaugurata il prossimo 18 Maggio la Mostra “De Chirico – Guelfo – De Chirico” da un progetto ideato dallo stesso Guelfo Bianchini. L’esposizione, che sarà allestita a Fabriano, all’interno del Museo Diocesano e nella Sala Guelfo del Chiostro della Cattedrale di San Venanzo, mette in evidenza il prezioso legame d’amicizia intercorso negli anni tra lo stesso De Chirico e Guelfo. La Mostra rimarrà in esposizione fino al 30 Giugno, organizzata dalla Fondazione Museo Guelfo si svolge con il Patrocinio del Comune di Fabriano, della Diocesi Fabriano – Matelica, della Regione Marche e di Fabriano Città Creativa Unesco. Il progetto di allestimento è a cura dell’Architetto Lorenzo Rossi.
Tra le opere in esposizione, “Testa di cavallo” e “La Musa Inquietante” , “Il Trovatore con lo spadino” di De Chirico e le incisioni “Il Cavallo del Sogno” e “Guelfo e Personaggi” di Guelfo, aventi per soggetto De Chirico, appartenenti alla Collezione del Museo Storico del Caffè Greco a Roma. Si tratta della prima esposizione simbolica dedicata a Guelfo. Il fatto che sia nata dalla sua mente creativa non può che rappresentare un valore aggiunto.
L’allestimento è organizzato in due diverse sedi poco distanti tra loro: la Sala Guelfo che si affaccia sul chiostro della Cattedrale e il Museo Diocesano. La Sala Guelfo è stata dotata di una serie di pannelli che formano un vero e proprio “nastro” lungo le pareti, dove sarà esposta la documentazione artistica e fotografica realizzata da Guelfo sulla sua amicizia con De Chirico. Inoltre, sempre sullo stesso “nastro”, troveranno posto altre opere e ben dodici disegni a matita originali di De Chirico su fogli di quaderno a quadretti. Al di sopra di questo, come a rappresentare un secondo livello espositivo, saranno sospesi i Teleri di Guelfo. L’allestimento dell’ultima sala del Museo Diocesano, dove saranno esposte due opere importanti di De Chirico “Testa di cavallo” e “La musa inquietante”, richiamerà proprio quello della Sala Guelfo.
Il “dialogo” tra i due grandi artisti si manifesta ampiamente in tutta la sua particolarità anche nelle pagine del “Tic di Guelfo, ovvero capricci a volo, Giorgio De Chirico, Guelfo e gli amici volanti”, volume prestigioso pubblicato dall’artista fabrianese nel 1979 con incisioni d’autore, numerate e firmate e presente nelle Biblioteche dei più importanti musei del mondo. In più occasioni De Chirico aveva definito Guelfo “un talento eccezionale” . Ma a legarli non c’era solo la reciproca e profonda ammirazione, ma anche la concezione metafisica e onirica dell’arte: “Il primo segreto dell’arte sta proprio nella sua simpatia coi molteplici oggetti del mondo reale, che l’arte deve saper tradurre in simboli di verità sempre nuovi” dichiarava Guelfo nel 1988. Proprio De Chirico, nella prima metà del Novecento, sosteneva che il vero artista “deve saper penetrare l’enigma delle cose considerate generalmente insignificanti” andando quindi “Oltre il reale”. Nel volume “Tic” è pubblicata, inoltre, una dedica speciale di De Chirico a Guelfo che racchiude sia il senso profondo della stima sia quello della vicinanza artistica, riferita sempre alla concezione onirica e metafisica e alla fortuna, non concessa a tutti, di vivere un momento di “follia” per poter penetrare la vera essenza del reale: “il sogno però è fenomeno stranissimo ed un mistero inspiegabile (…)Credo che in ogni persona possonsi riscontrare tali momenti quanto mai felici allorché si manifestano in individui dotati di talento creativo e di chiaroveggenza. L’arte è la rete fatale che coglie a volo, come farfalloni misteriosi, questi strani momenti, sfuggenti all’innocenza e alla distrazione degli uomini comuni”.
Guelfo (Fabriano 1937 – Roma 1997) è stato un talento definito da Giorgio De Chirico “eccezionale”.
Guelfo, fra i più apprezzati ed eclettici artisti surrealisti contemporanei, è riuscito a raggiungere la fama europea . Le incisioni, i disegni, gli acquerelli, gli oli, le tempere, il vetro fuso, le ceramiche, le fotografie e le sculture testimoniano il suo ininterrotto sperimentare di forme, tecniche e linguaggi. Considerato dal critico d’arte Giuliano Briganti uno dei migliori artisti grafici italiani, Guelfo riesce a trasfigurare in immagini poeticamente fantastiche e simbolicamente pregnanti il suo mondo invisibile.
Giorgio De Chirico (Volos 1888 – Roma 1978), pittore e scrittore italiano, è considerato il principale esponente della corrente artistica della pittura metafisica.
Elisabetta Monti
Tra le opere in esposizione, “Testa di cavallo” e “La Musa Inquietante” , “Il Trovatore con lo spadino” di De Chirico e le incisioni “Il Cavallo del Sogno” e “Guelfo e Personaggi” di Guelfo, aventi per soggetto De Chirico, appartenenti alla Collezione del Museo Storico del Caffè Greco a Roma. Si tratta della prima esposizione simbolica dedicata a Guelfo. Il fatto che sia nata dalla sua mente creativa non può che rappresentare un valore aggiunto.
L’allestimento è organizzato in due diverse sedi poco distanti tra loro: la Sala Guelfo che si affaccia sul chiostro della Cattedrale e il Museo Diocesano. La Sala Guelfo è stata dotata di una serie di pannelli che formano un vero e proprio “nastro” lungo le pareti, dove sarà esposta la documentazione artistica e fotografica realizzata da Guelfo sulla sua amicizia con De Chirico. Inoltre, sempre sullo stesso “nastro”, troveranno posto altre opere e ben dodici disegni a matita originali di De Chirico su fogli di quaderno a quadretti. Al di sopra di questo, come a rappresentare un secondo livello espositivo, saranno sospesi i Teleri di Guelfo. L’allestimento dell’ultima sala del Museo Diocesano, dove saranno esposte due opere importanti di De Chirico “Testa di cavallo” e “La musa inquietante”, richiamerà proprio quello della Sala Guelfo.
Il “dialogo” tra i due grandi artisti si manifesta ampiamente in tutta la sua particolarità anche nelle pagine del “Tic di Guelfo, ovvero capricci a volo, Giorgio De Chirico, Guelfo e gli amici volanti”, volume prestigioso pubblicato dall’artista fabrianese nel 1979 con incisioni d’autore, numerate e firmate e presente nelle Biblioteche dei più importanti musei del mondo. In più occasioni De Chirico aveva definito Guelfo “un talento eccezionale” . Ma a legarli non c’era solo la reciproca e profonda ammirazione, ma anche la concezione metafisica e onirica dell’arte: “Il primo segreto dell’arte sta proprio nella sua simpatia coi molteplici oggetti del mondo reale, che l’arte deve saper tradurre in simboli di verità sempre nuovi” dichiarava Guelfo nel 1988. Proprio De Chirico, nella prima metà del Novecento, sosteneva che il vero artista “deve saper penetrare l’enigma delle cose considerate generalmente insignificanti” andando quindi “Oltre il reale”. Nel volume “Tic” è pubblicata, inoltre, una dedica speciale di De Chirico a Guelfo che racchiude sia il senso profondo della stima sia quello della vicinanza artistica, riferita sempre alla concezione onirica e metafisica e alla fortuna, non concessa a tutti, di vivere un momento di “follia” per poter penetrare la vera essenza del reale: “il sogno però è fenomeno stranissimo ed un mistero inspiegabile (…)Credo che in ogni persona possonsi riscontrare tali momenti quanto mai felici allorché si manifestano in individui dotati di talento creativo e di chiaroveggenza. L’arte è la rete fatale che coglie a volo, come farfalloni misteriosi, questi strani momenti, sfuggenti all’innocenza e alla distrazione degli uomini comuni”.
Guelfo (Fabriano 1937 – Roma 1997) è stato un talento definito da Giorgio De Chirico “eccezionale”.
Guelfo, fra i più apprezzati ed eclettici artisti surrealisti contemporanei, è riuscito a raggiungere la fama europea . Le incisioni, i disegni, gli acquerelli, gli oli, le tempere, il vetro fuso, le ceramiche, le fotografie e le sculture testimoniano il suo ininterrotto sperimentare di forme, tecniche e linguaggi. Considerato dal critico d’arte Giuliano Briganti uno dei migliori artisti grafici italiani, Guelfo riesce a trasfigurare in immagini poeticamente fantastiche e simbolicamente pregnanti il suo mondo invisibile.
Giorgio De Chirico (Volos 1888 – Roma 1978), pittore e scrittore italiano, è considerato il principale esponente della corrente artistica della pittura metafisica.
Elisabetta Monti
18
maggio 2016
De Chirico – Guelfo – De Chirico
Dal 18 maggio al 30 giugno 2016
arte moderna e contemporanea
Location
MUSEO DIOCESANO E CHIOSTRO DI SAN VENANZO
Fabriano, Piazza Papa Giovanni Paolo II, 1, (Ancona)
Fabriano, Piazza Papa Giovanni Paolo II, 1, (Ancona)
Autore