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De Generation of Painting
“De Generation”: degenerazione, cambiamento, mutazione, ma anche generazione, intesa come creazione, riproduzione,
origine. Sono queste le accezioni, i significati, le sfumature che etimologia, vocabolario e percezione fonica,
assegnano al titolo che permea questa investigazione sulla PITTURA.
Comunicato stampa
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“De Generation”: degenerazione, cambiamento, mutazione, ma anche generazione, intesa come creazione, riproduzione,
origine. Sono queste le accezioni, i significati, le sfumature che etimologia, vocabolario e percezione fonica,
assegnano al titolo che permea questa investigazione sulla PITTURA. Ecco dunque una generazione di artisti nati al
confine tra gli anni ‘70 e i primi anni ‘80. Fortemente eclettici, hanno libero accesso ai media più disparati (video,
suono, scultura, pittura, web), si abbandonano ad una libertà espressiva che li porta a travalicare i confini stessi dei
singoli linguaggi; creano manufatti in bilico tra scultura e pittura, tra azione-gesto e oggetto, tra video e suono; concepiscono
vere e proprie installazioni multimediali non tradizionalmente classificabili.
Il dogma biografico, non esaustivo, ha indirizzato le scelte su giovani artisti che si esprimono utilizzando nuove strumentazioni
di linguaggio, in un processo che è ancora, incontestabilmente di pittura, ma dal quale è logico attendersi
una trasformazione, una catarsi. Così, dalla corrente circolazione dei portali web e dei social network sono state
prelevate e trasformate in un processo pittorico, immagini “ready made”; alternativamente ci si è valsi della mediazione
o dell’elaborazione che delle immagini dà la fotografia digitale; ed ancora in vari modi si sperimentano velocemente
e voracemente tecniche di prelievo, impressione e fissaggio di materiali, di oggetti o di immagini.
Costretti quasi ossessivamente dall’assedio della produzione industriale, dalla cultura di massa post-colonialista, dalla
onnipresenza del digitale e di internet, i pittori di oggi dipingono abbandonando il pennello, ma senza per questo rinnegare
il lavoro delle avanguardie del ‘900 ampiamente citate con aperta e sincera ammirazione.
Dunque, non una degenerazione della pittura, ma una “nuova generazione” o “rigenerazione” della pittura, omaggiata
e trasformata, quasi “sfigurata” e annientata nel tempo attraverso l’impiego e la combinazione di materiali non convenzionali,
di nuove tecnologie, di procedimenti chimici/alchemici che entrano a far parte di una tavolozza quasi oramai
solo più immaginaria o virtuale.
Si giunge al limite dell’invenzione: nuovi mezzi espressivi, nuove superfici, nuove materie, nuove tecniche, nuovi oggetti,
nell’ossessione di proporre la novità ad una sensibilità già ultrasatura e piegata al dogma dell’originalità.
Questa pittura dunque, reca una forte traccia nell’idea del tempo: tempo di produzione, tempo d’esecuzione, tempo
di commercializzazione e di consumazione. Perché l’invenzione, come ogni avvenimento che si iscrive nel tempo, non
ha più una durata.
origine. Sono queste le accezioni, i significati, le sfumature che etimologia, vocabolario e percezione fonica,
assegnano al titolo che permea questa investigazione sulla PITTURA. Ecco dunque una generazione di artisti nati al
confine tra gli anni ‘70 e i primi anni ‘80. Fortemente eclettici, hanno libero accesso ai media più disparati (video,
suono, scultura, pittura, web), si abbandonano ad una libertà espressiva che li porta a travalicare i confini stessi dei
singoli linguaggi; creano manufatti in bilico tra scultura e pittura, tra azione-gesto e oggetto, tra video e suono; concepiscono
vere e proprie installazioni multimediali non tradizionalmente classificabili.
Il dogma biografico, non esaustivo, ha indirizzato le scelte su giovani artisti che si esprimono utilizzando nuove strumentazioni
di linguaggio, in un processo che è ancora, incontestabilmente di pittura, ma dal quale è logico attendersi
una trasformazione, una catarsi. Così, dalla corrente circolazione dei portali web e dei social network sono state
prelevate e trasformate in un processo pittorico, immagini “ready made”; alternativamente ci si è valsi della mediazione
o dell’elaborazione che delle immagini dà la fotografia digitale; ed ancora in vari modi si sperimentano velocemente
e voracemente tecniche di prelievo, impressione e fissaggio di materiali, di oggetti o di immagini.
Costretti quasi ossessivamente dall’assedio della produzione industriale, dalla cultura di massa post-colonialista, dalla
onnipresenza del digitale e di internet, i pittori di oggi dipingono abbandonando il pennello, ma senza per questo rinnegare
il lavoro delle avanguardie del ‘900 ampiamente citate con aperta e sincera ammirazione.
Dunque, non una degenerazione della pittura, ma una “nuova generazione” o “rigenerazione” della pittura, omaggiata
e trasformata, quasi “sfigurata” e annientata nel tempo attraverso l’impiego e la combinazione di materiali non convenzionali,
di nuove tecnologie, di procedimenti chimici/alchemici che entrano a far parte di una tavolozza quasi oramai
solo più immaginaria o virtuale.
Si giunge al limite dell’invenzione: nuovi mezzi espressivi, nuove superfici, nuove materie, nuove tecniche, nuovi oggetti,
nell’ossessione di proporre la novità ad una sensibilità già ultrasatura e piegata al dogma dell’originalità.
Questa pittura dunque, reca una forte traccia nell’idea del tempo: tempo di produzione, tempo d’esecuzione, tempo
di commercializzazione e di consumazione. Perché l’invenzione, come ogni avvenimento che si iscrive nel tempo, non
ha più una durata.
09
ottobre 2014
De Generation of Painting
Dal 09 ottobre al 30 novembre 2014
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE 107
Torino, Via Andrea Sansovino, 234, (Torino)
Torino, Via Andrea Sansovino, 234, (Torino)
Biglietti
Ingresso: 8 euro;
ridotto (dai 13 ai 18 anni) 5 euro
Ingresso gratuito sino ai 12 anni e per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte
Orario di apertura
da giovedi a domenica ore 14-19
Vernissage
9 Ottobre 2014, ore 18.00
Autore
Curatore