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De-signu. Design industriale e artigianato a km zero
Design e Sardegna: una storia importante
Comunicato stampa
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Design e Sardegna: una storia importante
“Lasciateci creare una nuova categoria di artigiani, senza la classica distinzione che alza un’arrogante barriera tra artigiano e artista” (Walter Gropius, Bauhaus)
Il rapporto tra arte, artigianato e design non è cosa nuova per la nostra Isola che a partire dagli anni ’50, dopo aver operato una vera e propria “invenzione” della tradizione sarda esaltata e valorizzata dall’intellighenzia locale fin dall’inizio del Novecento, si dotò di un vero e proprio Ente strutturato e organizzato allo scopo di operare una sistematica rivoluzione della produzione artigianale regionale. L’ente ISOLA nacque allo scopo di innovare una produzione artigianale esistente conservando le peculiarità delle produzioni locali per promuovere uno “stile sardo” specchio di una identità riscoperta e valorizzata in linea con le ricerche folkloriche internazionali. Nacque così l’artigianato artistico, una forma ibrida che fonde in maniera peculiare elementi desunti dalla tradizione iconografica isolana e rielaborazioni vicine al moderno design. Tutta questa produzione, riscontrabile, in particolare, nelle ceramiche, si trova inserita tra due poli estremi identificabili per i beni demo-etno-antropologici nella collezione Cocco, acquistata dall’Ente col fine di creare un repertorio iconografico e di studio tecnico-plastico da sviluppare nei propri progetti; per il polo più prettamente di design rimangono a testimonianza le prime produzioni su disegno d’artista, ossia gli oggetti progettati da Eugenio Tavolara, Ubaldo Badas, Mauro Manca ecc.... artisti/designers che operarono con l’intento di trarre dalla tradizione elementi da riconsiderare secondo un’ottica avanguardistica in grado di far competere gli oggetti con le produzioni internazionali. Non è un caso che nel 1949, ossia appena prima della creazione dell’Ente, la Sardegna avesse prodotto una grande mostra a Venezia nella quale si affiancarono opere del periodo nuragico alla produzione artistica contemporanea: un momento storico nel quale si ricercava il “genius loci” ossia l’insieme di caratteristiche uniche e peculiari di un territorio fiero della propria identità preservata, soprattutto nella parte interna dell’Isola, dalle spurie contaminazioni esterne.
La chiusura ormai decennale dell’ente ISOLA non ha impedito che nuovi attori facessero propria la “vision” perseguita dai primi fondatori. Bisognava ritrovare lo stesso entusiasmo purtroppo andato scemando a partire dagli anni ’80. Parliamo di giovani designers che stanno riuscendo a costruire una rete virtuosa di legami con le maestranze del territorio, mondi coraggiosamente tenuti in vita grazie a collaborazioni fortunate che producono qualità facendo proprie tradizione, sperimentazione e innovazione.
La Galleria Macca intende oggi riunirne alcuni tra i più dotati.
Il legame con la cultura materiale locale deve essere necessariamente ricercato nell’utilizzo dei materiali, nelle tecniche di lavorazione, nelle forme tipiche, ricavabili come base anche in oggetti rielaborati, che hanno costituito, in particolare per la ceramica, veri e propri poli di produzione. Un caso è quello di Assemini e dello storico laboratorio Usai a cui, infatti, si accosta Jari Franceschetto; dalla collaborazione con Walter, figlio d’arte (al padre Elvio e allo zio Efisio si riferiva Badas per le produzioni ISOLA) nascono oggetti unici di grande raffinatezza, dalle forme essenziali ed evocative. “Cuce” il suo lavoro alla grande tradizione tessile di Samugheo Paulina Herrera Letelier, i suoi tappeti sono poesie dedicate alla bellezza e l’asprezza della terra sarda, versi che adottano un linguaggio contemporaneo nei ritmi del segno e nei colori. Jubanna ci incanta con la delicatezza dei papaveri accolti generosamente dalla bella panca realizzata in legno e ceramica dal collettivo MaZZaMuRRu. Il legno è protagonista del tavolo realizzato dal faber momart, pregevole oggetto che unisce al piacere estetico la funzionalità. Verso esiti sempre più artistici ci indirizzano i lavori di Alberto Marci, presentati in un progetto espositivo realizzato insieme a Lab 1984: fogli serigrafici in esemplare unico per preziosi quaderni da collezionare. Davide Volponi, che nel legno trova il materiale ideale per esprimersi, presenta delle strisce di essenze naturali su cui non interviene se non per inserire un piccolo elemento (un trasferello) quanto basta per trasformare i lavori in silenziosi paesaggi surreali. Chiudono la mostra tre opere del maestro Antonello Ottonello appartenenti alla serie della grande personale “Colorpietra” presentata nel 2015 all’EXMA: bacini ceramici, scisto, acqua... quanto basta per caricare gli oggetti di ritualità ancestrali, una tale portata evocativa da trasfigurare l’oggetto e la sua funzione restituendolo come arte nella sua pienezza di messaggio atemporale e universale.
[Efisio Carbone]
“Lasciateci creare una nuova categoria di artigiani, senza la classica distinzione che alza un’arrogante barriera tra artigiano e artista” (Walter Gropius, Bauhaus)
Il rapporto tra arte, artigianato e design non è cosa nuova per la nostra Isola che a partire dagli anni ’50, dopo aver operato una vera e propria “invenzione” della tradizione sarda esaltata e valorizzata dall’intellighenzia locale fin dall’inizio del Novecento, si dotò di un vero e proprio Ente strutturato e organizzato allo scopo di operare una sistematica rivoluzione della produzione artigianale regionale. L’ente ISOLA nacque allo scopo di innovare una produzione artigianale esistente conservando le peculiarità delle produzioni locali per promuovere uno “stile sardo” specchio di una identità riscoperta e valorizzata in linea con le ricerche folkloriche internazionali. Nacque così l’artigianato artistico, una forma ibrida che fonde in maniera peculiare elementi desunti dalla tradizione iconografica isolana e rielaborazioni vicine al moderno design. Tutta questa produzione, riscontrabile, in particolare, nelle ceramiche, si trova inserita tra due poli estremi identificabili per i beni demo-etno-antropologici nella collezione Cocco, acquistata dall’Ente col fine di creare un repertorio iconografico e di studio tecnico-plastico da sviluppare nei propri progetti; per il polo più prettamente di design rimangono a testimonianza le prime produzioni su disegno d’artista, ossia gli oggetti progettati da Eugenio Tavolara, Ubaldo Badas, Mauro Manca ecc.... artisti/designers che operarono con l’intento di trarre dalla tradizione elementi da riconsiderare secondo un’ottica avanguardistica in grado di far competere gli oggetti con le produzioni internazionali. Non è un caso che nel 1949, ossia appena prima della creazione dell’Ente, la Sardegna avesse prodotto una grande mostra a Venezia nella quale si affiancarono opere del periodo nuragico alla produzione artistica contemporanea: un momento storico nel quale si ricercava il “genius loci” ossia l’insieme di caratteristiche uniche e peculiari di un territorio fiero della propria identità preservata, soprattutto nella parte interna dell’Isola, dalle spurie contaminazioni esterne.
La chiusura ormai decennale dell’ente ISOLA non ha impedito che nuovi attori facessero propria la “vision” perseguita dai primi fondatori. Bisognava ritrovare lo stesso entusiasmo purtroppo andato scemando a partire dagli anni ’80. Parliamo di giovani designers che stanno riuscendo a costruire una rete virtuosa di legami con le maestranze del territorio, mondi coraggiosamente tenuti in vita grazie a collaborazioni fortunate che producono qualità facendo proprie tradizione, sperimentazione e innovazione.
La Galleria Macca intende oggi riunirne alcuni tra i più dotati.
Il legame con la cultura materiale locale deve essere necessariamente ricercato nell’utilizzo dei materiali, nelle tecniche di lavorazione, nelle forme tipiche, ricavabili come base anche in oggetti rielaborati, che hanno costituito, in particolare per la ceramica, veri e propri poli di produzione. Un caso è quello di Assemini e dello storico laboratorio Usai a cui, infatti, si accosta Jari Franceschetto; dalla collaborazione con Walter, figlio d’arte (al padre Elvio e allo zio Efisio si riferiva Badas per le produzioni ISOLA) nascono oggetti unici di grande raffinatezza, dalle forme essenziali ed evocative. “Cuce” il suo lavoro alla grande tradizione tessile di Samugheo Paulina Herrera Letelier, i suoi tappeti sono poesie dedicate alla bellezza e l’asprezza della terra sarda, versi che adottano un linguaggio contemporaneo nei ritmi del segno e nei colori. Jubanna ci incanta con la delicatezza dei papaveri accolti generosamente dalla bella panca realizzata in legno e ceramica dal collettivo MaZZaMuRRu. Il legno è protagonista del tavolo realizzato dal faber momart, pregevole oggetto che unisce al piacere estetico la funzionalità. Verso esiti sempre più artistici ci indirizzano i lavori di Alberto Marci, presentati in un progetto espositivo realizzato insieme a Lab 1984: fogli serigrafici in esemplare unico per preziosi quaderni da collezionare. Davide Volponi, che nel legno trova il materiale ideale per esprimersi, presenta delle strisce di essenze naturali su cui non interviene se non per inserire un piccolo elemento (un trasferello) quanto basta per trasformare i lavori in silenziosi paesaggi surreali. Chiudono la mostra tre opere del maestro Antonello Ottonello appartenenti alla serie della grande personale “Colorpietra” presentata nel 2015 all’EXMA: bacini ceramici, scisto, acqua... quanto basta per caricare gli oggetti di ritualità ancestrali, una tale portata evocativa da trasfigurare l’oggetto e la sua funzione restituendolo come arte nella sua pienezza di messaggio atemporale e universale.
[Efisio Carbone]
13
dicembre 2016
De-signu. Design industriale e artigianato a km zero
Dal 13 dicembre 2016 al 14 gennaio 2017
design
arte contemporanea
disegno e grafica
arti decorative e industriali
arte contemporanea
disegno e grafica
arti decorative e industriali
Location
GALLERIA MACCA
Cagliari, Via Alberto Lamarmora, 136, (Cagliari)
Cagliari, Via Alberto Lamarmora, 136, (Cagliari)
Orario di apertura
mar / gio / ven ore 19-20.30 (esclusi festivi) o su appuntamento
Vernissage
13 Dicembre 2016, 19
Autore
Curatore