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deafnotdead
Anselmo è un attivista, performer e artista visivo Sordo e queer. In questa mostra ripercorre alcuni episodi chiavi della storia sociale della comunità Sorda attraverso materiali d’archivio, fotografie e disegni.
Comunicato stampa
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Diana Anselmo
deafnotdead
11 dicembre, 2024 - 14 febbraio, 2025
Preview: martedì 10 dicembre 18-20
Opening: mercoledì 11 dicembre ore 18-21
Testo di Piersandra di Matteo (in arrivo)
Galleria Eugenia Delfini è lieta di presentare deafnotdead la prima mostra personale di Diana Anselmo in una galleria italiana.
Anselmo è un attivista, performer e artista visivo Sordo e queer. In questa mostra ripercorre alcuni episodi chiavi della storia sociale della comunità Sorda attraverso materiali d’archivio, fotografie e disegni. Nello specifico la mostra esplora il desiderio audista e fonocentrico di fine Ottocento, i metodi coercitivi degli udenti ai danni delle persone sorde e il perdurare dell’esclusione sociale della comunità Sorda fino ad oggi.
Alternando storia ufficiale a storie minori, Anselmo espone e manipola immagini d’archivio dell’Istituto Nazionale dei giovani Sordi di Parigi che documentano trattamenti di “cura” e “guarigione” della Sordità imposti allə bambinə sordə, insieme a simboli e strumenti delle lezioni logopediche, a disegni su carta carbone volti a catturare alcuni segni della Lingue Italiana dei Segni.
Il titolo “deaf not dead” è un topos comune nella comunità sorda segnante statunitense e l’artista lo usa per riferirsi ironicamente alla correzione automatica delle tastiere dei telefoni che fino a qualche anno fa sostituivano automaticamente “deaf” con “dead”. Complici la vicinanza delle due lettere sulla tastiera, ed un bieco audismo tecnocratico, si suggerisce la parola più giusta fra le due, così il tentativo di digitare “I’m deaf” viene modificato in un più lugubre “I’m dead”. Nessun augurio spettrale, solo il tema della correzione forzata che si ritrova nella storica proibizione dell’uso della lingua dei segni (abolita in tutta Europa nel 1880, e solo nel 2021 riconosciuta dallo Stato italiano) e nell’anti-storico tentativo di normalizzare il corpo Sordo, rettificandolo sulla tastiera come nella società udente.
____
Diana Anselmo (1997, Palermo) è un attivista, performer e artista visivo Sordo e queer di base a Milano.
Bilingue LIS ed Italiano, come performer Anselmo debutta nel 2021 con la sua prima lecture-performance Autoritratto in tre atti, ad oggi presentata in più di trenta istituzioni nazionali e internazionali tra cui il MAXXI, Roma; MART, Rovereto; Goethe Institut, Roma; CAMERA e Lavanderia a Vapore, Torino; Culturgest e Casa da Música a Lisbona e Porto; Synergeio Performing Arts Center di Cipro, ed in Festival come Gender Bender, Bologna; Orlando Festival, Bergamo; Theaterformen ad Hannover.
Nel 2022 viene invitato dal coreografo francese Xavier Le Roy a performare nel nuovo spettacolo Le Sacre du Printemps al Sophiensæle di Berlino in un trio con Scarlet Yu e Alex Achour. Nello stesso anno Anselmo realizza You Have to Be Deaf to Understand, una spettacolo con tre performer Sordi interamente in Visual Sign (forma poetica propria delle lingue dei segni) con cui si esibisce in varie venues internazionali segnanti fra cui Riksteatern Crea, Stoccolma; International Visual Theatre – IVT, Parigi.
Il 2023 è l’anno della sua lecture-performance Je Vous Aime – una performance per gli udenti, un lavoro multimediale che si dipana fra storytelling verbale (ITA e LIS) ed elementi di Visual Sign, presentandolo al TSA Teatro Stabile d’Abruzzo e TPP Teatro Pubblico Pugliese, oltre che a vari festival come DANAE, Milano.
Nel 2024 la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino cura la sua prima mostra personale come artista visivo a partire dalla ricerca d’archivio realizzata per la performance Je Vous Aime (da cui prende il nome la mostra). Sempre nello stesso anno Anselmo attiva la collaborazione con la coreografa e dance-maker Cristina Kristal Rizzo, con cui è co-autore dello spettacolo di danza Monumentum DA, che dopo un primo studio presentato a MilanOltre, Milano, circuita in forma compiuta in Festival quali Torino Danza, Torino; Short Theatre, Roma; Asteroide Amor, Venezia.
Infine, Anselmo è accessibility manager e Deaf Cultural Advisor per diverse istituzioni culturali e festival in Italia, come ad esempio Oriente Occidente Dance Festival di Rovereto e Spazio KOR di Asti. È inoltre uno dei co-fondatori ed ora presidente di Al.Di.Qua. Artist, prima associazione di categoria in Europa di e per artisti disabili, con focus sull’advocacy per l’accessibilità in ambito artistico.
deafnotdead
11 dicembre, 2024 - 14 febbraio, 2025
Preview: martedì 10 dicembre 18-20
Opening: mercoledì 11 dicembre ore 18-21
Testo di Piersandra di Matteo (in arrivo)
Galleria Eugenia Delfini è lieta di presentare deafnotdead la prima mostra personale di Diana Anselmo in una galleria italiana.
Anselmo è un attivista, performer e artista visivo Sordo e queer. In questa mostra ripercorre alcuni episodi chiavi della storia sociale della comunità Sorda attraverso materiali d’archivio, fotografie e disegni. Nello specifico la mostra esplora il desiderio audista e fonocentrico di fine Ottocento, i metodi coercitivi degli udenti ai danni delle persone sorde e il perdurare dell’esclusione sociale della comunità Sorda fino ad oggi.
Alternando storia ufficiale a storie minori, Anselmo espone e manipola immagini d’archivio dell’Istituto Nazionale dei giovani Sordi di Parigi che documentano trattamenti di “cura” e “guarigione” della Sordità imposti allə bambinə sordə, insieme a simboli e strumenti delle lezioni logopediche, a disegni su carta carbone volti a catturare alcuni segni della Lingue Italiana dei Segni.
Il titolo “deaf not dead” è un topos comune nella comunità sorda segnante statunitense e l’artista lo usa per riferirsi ironicamente alla correzione automatica delle tastiere dei telefoni che fino a qualche anno fa sostituivano automaticamente “deaf” con “dead”. Complici la vicinanza delle due lettere sulla tastiera, ed un bieco audismo tecnocratico, si suggerisce la parola più giusta fra le due, così il tentativo di digitare “I’m deaf” viene modificato in un più lugubre “I’m dead”. Nessun augurio spettrale, solo il tema della correzione forzata che si ritrova nella storica proibizione dell’uso della lingua dei segni (abolita in tutta Europa nel 1880, e solo nel 2021 riconosciuta dallo Stato italiano) e nell’anti-storico tentativo di normalizzare il corpo Sordo, rettificandolo sulla tastiera come nella società udente.
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Diana Anselmo (1997, Palermo) è un attivista, performer e artista visivo Sordo e queer di base a Milano.
Bilingue LIS ed Italiano, come performer Anselmo debutta nel 2021 con la sua prima lecture-performance Autoritratto in tre atti, ad oggi presentata in più di trenta istituzioni nazionali e internazionali tra cui il MAXXI, Roma; MART, Rovereto; Goethe Institut, Roma; CAMERA e Lavanderia a Vapore, Torino; Culturgest e Casa da Música a Lisbona e Porto; Synergeio Performing Arts Center di Cipro, ed in Festival come Gender Bender, Bologna; Orlando Festival, Bergamo; Theaterformen ad Hannover.
Nel 2022 viene invitato dal coreografo francese Xavier Le Roy a performare nel nuovo spettacolo Le Sacre du Printemps al Sophiensæle di Berlino in un trio con Scarlet Yu e Alex Achour. Nello stesso anno Anselmo realizza You Have to Be Deaf to Understand, una spettacolo con tre performer Sordi interamente in Visual Sign (forma poetica propria delle lingue dei segni) con cui si esibisce in varie venues internazionali segnanti fra cui Riksteatern Crea, Stoccolma; International Visual Theatre – IVT, Parigi.
Il 2023 è l’anno della sua lecture-performance Je Vous Aime – una performance per gli udenti, un lavoro multimediale che si dipana fra storytelling verbale (ITA e LIS) ed elementi di Visual Sign, presentandolo al TSA Teatro Stabile d’Abruzzo e TPP Teatro Pubblico Pugliese, oltre che a vari festival come DANAE, Milano.
Nel 2024 la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino cura la sua prima mostra personale come artista visivo a partire dalla ricerca d’archivio realizzata per la performance Je Vous Aime (da cui prende il nome la mostra). Sempre nello stesso anno Anselmo attiva la collaborazione con la coreografa e dance-maker Cristina Kristal Rizzo, con cui è co-autore dello spettacolo di danza Monumentum DA, che dopo un primo studio presentato a MilanOltre, Milano, circuita in forma compiuta in Festival quali Torino Danza, Torino; Short Theatre, Roma; Asteroide Amor, Venezia.
Infine, Anselmo è accessibility manager e Deaf Cultural Advisor per diverse istituzioni culturali e festival in Italia, come ad esempio Oriente Occidente Dance Festival di Rovereto e Spazio KOR di Asti. È inoltre uno dei co-fondatori ed ora presidente di Al.Di.Qua. Artist, prima associazione di categoria in Europa di e per artisti disabili, con focus sull’advocacy per l’accessibilità in ambito artistico.
11
dicembre 2024
deafnotdead
Dall'undici dicembre 2024 al 14 febbraio 2025
arte contemporanea
arti performative
fotografia
personale
arti performative
fotografia
personale
Location
Galleria Eugenia Delfini
Roma, Via Giulia, 96, (RM)
Roma, Via Giulia, 96, (RM)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15-19
Vernissage
11 Novembre 2024, 18-21
Sito web
Autore
Autore testo critico