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Dean Verzel & Goran Bertok – The Burning Cross
The Burning Cross documenta la performance/evento di due anni fa centrata sulla croce storica ubicata a Strunjan sul litorale istriano, simbolicamente messa a fuoco dai due artisti sloveni
Comunicato stampa
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The Burning Cross documenta la performance/evento di due anni fa centrata sulla croce storica ubicata a Strunjan sul litorale istriano, simbolicamente messa a fuoco dai due artisti sloveni. L’evento, lungi dal rivestirsi di valenze blasfeme o denigratorie, si è configurato, nell’intento degli artisti, come il segnale di un disagio diffuso con lo scopo, nello stesso tempo, di revisionare attraverso una provocazione, il significato stesso della croce, simbolo millenario, rimbalzato oggi ad una nuova attenzione, in cui convergono vita e morte. The Burning Cross era già stata parzialmente anticipata con due foto di grande formato in occasione della mostra internazionale Shock&Show promossa e curata da Maria Campitelli nel 2002 per l’Associazione culturale Gruppo 78.
Ora questa mostra, con una serie di fotografie e un video, percorre lo sviluppo della spettacolare performance che, com’era prevedibile, ha suscitato violente e contradditorie reazioni, riportate abbondantemente sui media, anche oltre i confini della Slovenia, con lunghi strascichi e l’innesco di un interminabile processo a carico dei due artisti incriminati di oltraggio alla religione e danno ad un manufatto storico (la croce risale al XVI secolo). In realtà, il danno si è rivelato inesistente sin dall’inizio, in quanto gli artisti si erano premurati di avvolgere la croce con tre strati di alluminio, smentendo di fatto l’intenzione del dolo e spostando invece tutto il senso dell’operazione sul versante della metafora e del simbolo. In effetti il loro è stato un atto puramente estetico, giustificabile e comprensibile solo all’interno dell’universo dell’arte.
Dal catalogo di Shock&Show del 2002 : "E non più di tre mesi fa ha bruciato all’alba la croce storica di Strunjan in Slovenia, ad opera degli artisti Goran Bertok e Dean Verzel. Atto blasfemo, provocazione, ancora shock e spettacolo per intrattenere un pubblico sfuggente? Se l’apparenza è shockante e spettacolare, il senso scava nel profondo. Un rituale come gesto di diniego verso le tante sovrastrutture, visibili ed invisibili, che opprimono l’uomo; ancora una croce, atavico simbolo di morte, nella cultura occidentale, che reclama la vita. E’ il nuovo "urlo" dell’artista contemporaneo che nello smarrimento generale, vuol far sentire la sua voce, al di sopra delle regole prestabilite. Come Munch, sullo scorcio del XIX secolo, ha urlato la propria solitudine all’indifferenza del mondo."
Goran Bertok, 1963, nato a Koper, residente ora a Ljubljana, usa da sempre la fotografia come mezzo espressivo, e solitamente in b/n per i prediletti temi sadomaso.
Dean Verzel, 1961, nato a Koper, ha realizzato grandiose installazioni, come The Triumph of the Death (1997), The Wall (2000), indagando su temi universali, come vita, morte, spazio-tempo, conoscenza tentando di rompere la soglia del mistero che li avvolge.
Ora questa mostra, con una serie di fotografie e un video, percorre lo sviluppo della spettacolare performance che, com’era prevedibile, ha suscitato violente e contradditorie reazioni, riportate abbondantemente sui media, anche oltre i confini della Slovenia, con lunghi strascichi e l’innesco di un interminabile processo a carico dei due artisti incriminati di oltraggio alla religione e danno ad un manufatto storico (la croce risale al XVI secolo). In realtà, il danno si è rivelato inesistente sin dall’inizio, in quanto gli artisti si erano premurati di avvolgere la croce con tre strati di alluminio, smentendo di fatto l’intenzione del dolo e spostando invece tutto il senso dell’operazione sul versante della metafora e del simbolo. In effetti il loro è stato un atto puramente estetico, giustificabile e comprensibile solo all’interno dell’universo dell’arte.
Dal catalogo di Shock&Show del 2002 : "E non più di tre mesi fa ha bruciato all’alba la croce storica di Strunjan in Slovenia, ad opera degli artisti Goran Bertok e Dean Verzel. Atto blasfemo, provocazione, ancora shock e spettacolo per intrattenere un pubblico sfuggente? Se l’apparenza è shockante e spettacolare, il senso scava nel profondo. Un rituale come gesto di diniego verso le tante sovrastrutture, visibili ed invisibili, che opprimono l’uomo; ancora una croce, atavico simbolo di morte, nella cultura occidentale, che reclama la vita. E’ il nuovo "urlo" dell’artista contemporaneo che nello smarrimento generale, vuol far sentire la sua voce, al di sopra delle regole prestabilite. Come Munch, sullo scorcio del XIX secolo, ha urlato la propria solitudine all’indifferenza del mondo."
Goran Bertok, 1963, nato a Koper, residente ora a Ljubljana, usa da sempre la fotografia come mezzo espressivo, e solitamente in b/n per i prediletti temi sadomaso.
Dean Verzel, 1961, nato a Koper, ha realizzato grandiose installazioni, come The Triumph of the Death (1997), The Wall (2000), indagando su temi universali, come vita, morte, spazio-tempo, conoscenza tentando di rompere la soglia del mistero che li avvolge.
12
novembre 2004
Dean Verzel & Goran Bertok – The Burning Cross
Dal 12 novembre al primo dicembre 2004
arte contemporanea
Location
LIPANJEPUNTIN ARTE CONTEMPORANEA
Trieste, Via Armando Diaz, 4, (Trieste)
Trieste, Via Armando Diaz, 4, (Trieste)
Orario di apertura
11.00-19.30 o su appuntamento Lunedì e festivi chiuso
Vernissage
12 Novembre 2004, ore 19
Curatore