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découpage (f d)
Il secondo capitolo del progetto “découpage” presenta sette artisti internazionali, ancora una volta affiancando chi ha già collaborato con e/static negli anni scorsi (Carré, Julius, Kubisch, Vitone, Roden) a chi comincia a farlo proprio in questa occasione (Dreyblatt e Köner)
Comunicato stampa
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Il secondo capitolo del progetto “découpage” presenta sette artisti internazionali, ancora una volta affiancando chi ha già collaborato con e/static negli anni scorsi (Carré, Julius, Kubisch, Vitone, Roden) a chi comincia a farlo proprio in questa occasione (Dreyblatt e Köner).
Arnold Dreyblatt, americano ma stanziale in Europa dalla fine degli anni ‘80, musicista e performer eccellente, ha recentemente preso parte a un’importante collettiva, “Übersetzung. Text als Bild” alla Hamburger Banhof di Berlino. Per il suo esordio torinese come artista visivo (dopo il concerto del novembre 2005 per e/static) proporrà un lavoro del 2003, “Retrospective”, che ben esemplifica la sua ricerca sulle possibilità evocative del linguaggio scritto, usato soprattutto come immagine, cioè come figure di una rappresentazione che ha luogo nello spazio, anche nel senso della durata, ovvero nel tempo. Perciò, a guardarle bene, le sue opere visive, rigorosamente prive di suono, sono molto vicine al suo lavoro di musicista. Dreyblatt sta preparando la sua prima personale per e/static, che verrà inaugurata il prossimo giugno.
Thomas Köner, musicista-performer e video-maker tedesco, è già noto al pubblico torinese per aver preso parte a The Pantagruel Syndrome del 2005-2006 (il suo lavoro, lo splendido video “Suburbs of the void”, era installato nella Casa del Conte Verde a Rivoli). In questa occasione verrà presentata, in prima visione per l’Italia, la serie video “Peripheriques”, del 2006, insieme ad alcune immagini fotografiche notturne, del tutto Inedite, che rappresentano un nuovo capitolo del suo percorso artistico.
Di Rolf Julius viene proposto “ecken (angoli)”, un lavoro molto importante per il fatto di creare un corto circuito temporale fra gli esordi dell’artista e il suo lavoro attuale. Julius ha recuperato alcune immagini di angoli fra muri e pavimento, fra pavimento e muro, scattate nel 1975, quindi le ha leggermente ritoccate e allestite a gruppi di almeno tre su un muro, distanziandole fra loro in modo da utilizzare lo spazio bianco del muro, vuoto apparentemente, come un elemento di pausa ritmica, spazio-temporale, dell’opera, di cui diviene parte integrante. Una versione più ampia di quest’opera è stata presentata nella grande mostra personale “Grau schweigt” al Museum Bochum, appena chiusasi.
Christina Kubisch propone una serie di disegni ‘ad occhi chiusi’ realizzati nel 2000 a San Francisco, sempre di sera, al termine di una giornata molto intensa di lavoro e di vita, mettendo in tensione la memoria delle esperienze vissute con l’ascolto del rumore prodotto dalla penna o dal pennello sulla carta.
Luca Vitone presenta due lavori (“Polimnia”, del 2001, e “Melpomene”, del 2005) appartenenti al progetto “Corteggiamento”, apertosi e conclusosi a Torino proprio con questi due lavori. Entrambi facevano parte del Quartetto presentato nella mostra omonima di Vitone per e/static nel 2005, e ri-presentato nella grande retrospettiva del suo lavoro “At home everywhere”, realizzata lo scorso autunno al Casino de Luxembourg.
Di Steve Roden viene allestito un lavoro del 2002 (incluso nella prima mostra dell’artista per e/static), “moon gatherers”, che venne poi proposto anche nella notevole collettiva “Light Sculpture / Scultura leggera ”, curata da Simone Menegoi, nel 2005 a Vicenza nello spazio 503 Mulino.
Patrice Carré è l’autore di un piccolo lavoro del 2003, "With and without", una sorta di calembour visivo, leggero e ironico com’è tipico dello stile di questo artista francese ancora meno noto di quanto la sua opera molto personale meriterebbe, mentre è in preparazione la sua personale al FRAC di Montpellier, prevista per la prossima primavera.
Arnold Dreyblatt, americano ma stanziale in Europa dalla fine degli anni ‘80, musicista e performer eccellente, ha recentemente preso parte a un’importante collettiva, “Übersetzung. Text als Bild” alla Hamburger Banhof di Berlino. Per il suo esordio torinese come artista visivo (dopo il concerto del novembre 2005 per e/static) proporrà un lavoro del 2003, “Retrospective”, che ben esemplifica la sua ricerca sulle possibilità evocative del linguaggio scritto, usato soprattutto come immagine, cioè come figure di una rappresentazione che ha luogo nello spazio, anche nel senso della durata, ovvero nel tempo. Perciò, a guardarle bene, le sue opere visive, rigorosamente prive di suono, sono molto vicine al suo lavoro di musicista. Dreyblatt sta preparando la sua prima personale per e/static, che verrà inaugurata il prossimo giugno.
Thomas Köner, musicista-performer e video-maker tedesco, è già noto al pubblico torinese per aver preso parte a The Pantagruel Syndrome del 2005-2006 (il suo lavoro, lo splendido video “Suburbs of the void”, era installato nella Casa del Conte Verde a Rivoli). In questa occasione verrà presentata, in prima visione per l’Italia, la serie video “Peripheriques”, del 2006, insieme ad alcune immagini fotografiche notturne, del tutto Inedite, che rappresentano un nuovo capitolo del suo percorso artistico.
Di Rolf Julius viene proposto “ecken (angoli)”, un lavoro molto importante per il fatto di creare un corto circuito temporale fra gli esordi dell’artista e il suo lavoro attuale. Julius ha recuperato alcune immagini di angoli fra muri e pavimento, fra pavimento e muro, scattate nel 1975, quindi le ha leggermente ritoccate e allestite a gruppi di almeno tre su un muro, distanziandole fra loro in modo da utilizzare lo spazio bianco del muro, vuoto apparentemente, come un elemento di pausa ritmica, spazio-temporale, dell’opera, di cui diviene parte integrante. Una versione più ampia di quest’opera è stata presentata nella grande mostra personale “Grau schweigt” al Museum Bochum, appena chiusasi.
Christina Kubisch propone una serie di disegni ‘ad occhi chiusi’ realizzati nel 2000 a San Francisco, sempre di sera, al termine di una giornata molto intensa di lavoro e di vita, mettendo in tensione la memoria delle esperienze vissute con l’ascolto del rumore prodotto dalla penna o dal pennello sulla carta.
Luca Vitone presenta due lavori (“Polimnia”, del 2001, e “Melpomene”, del 2005) appartenenti al progetto “Corteggiamento”, apertosi e conclusosi a Torino proprio con questi due lavori. Entrambi facevano parte del Quartetto presentato nella mostra omonima di Vitone per e/static nel 2005, e ri-presentato nella grande retrospettiva del suo lavoro “At home everywhere”, realizzata lo scorso autunno al Casino de Luxembourg.
Di Steve Roden viene allestito un lavoro del 2002 (incluso nella prima mostra dell’artista per e/static), “moon gatherers”, che venne poi proposto anche nella notevole collettiva “Light Sculpture / Scultura leggera ”, curata da Simone Menegoi, nel 2005 a Vicenza nello spazio 503 Mulino.
Patrice Carré è l’autore di un piccolo lavoro del 2003, "With and without", una sorta di calembour visivo, leggero e ironico com’è tipico dello stile di questo artista francese ancora meno noto di quanto la sua opera molto personale meriterebbe, mentre è in preparazione la sua personale al FRAC di Montpellier, prevista per la prossima primavera.
01
febbraio 2007
découpage (f d)
Dal primo febbraio al 03 marzo 2007
arte contemporanea
Location
BLANK
Torino, Via Reggio, 27, (Torino)
Torino, Via Reggio, 27, (Torino)
Orario di apertura
dal giovedì al sabato, dalle 16 alle 19.30 (oppure su appuntamento)
Vernissage
1 Febbraio 2007, ore 18.30
Autore
Curatore