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Degas e gli italiani a Parigi

Dal 14 settembre al 16 novembre, Palazzo dei Diamanti propone la grande mostra “Degas e gli italiani a Parigi ” organizzata congiuntamente da Ferrara Arte e dalle National Galleries of Scotland e curata da Ann Dumas.
A Parigi Degas fu un punto di riferimento per un manipolo di artisti italiani: Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Medardo Rosso e Federico Zandomeneghi.
Questa mostra è la prima dedicata allo studio delle relazioni intercorse tra Degas e questi artisti mediante il confronto diretto delle loro opere, oltre cento, di cui più della metà di Degas.
Il percorso, tematico, è dedicato ai soggetti che hanno reso famoso Degas e affascinato anche i suoi amici italiani. Prende l’avvio con i rapporti tra Degas e l’Italia. Di origine napoletana, Degas rimase sempre legato al nostro paese. Il suo amore per la cultura e l’arte italiana è una costante del suo lavoro e una delle ragioni della sua inclinazione ai legami con gli artisti italiani. La mostra presenta opere realizzate in gioventù durante i suoi soggiorni nella penisola, preziosi documenti di una fase di studio ma, ad un tempo, testimonianze affascinanti di una precocissima maturità.
Seguono i ritratti. Il portato rivoluzionario della ritrattistica di Degas è racchiuso nella sua capacità di cogliere con apparente naturalezza il momento più intimo del soggetto. Su questo tema, tra gli italiani, è Boldini in particolare a dialogare col maestro francese.
«Per voi ci vuole la vita naturale, per me la vita artificiale», dice Degas sottolineando una delle sue peculiarità rispetto agli altri impressionisti e lo dimostra la sua passione per i temi della vita moderna come le ballerine,
le cantanti o i caffè parigini, ai quali è dedicata la sezione successiva della mostra. Anche Zandomeneghi e Boldini si misurano ripetutamente con questi soggetti.
Vengono poi le corse dei cavalli, tema al quale Degas ha dedicato ampia attenzione producendo capolavori celebri. È una passione questa che ha condiviso soprattutto con De Nittis.
Dalla metà degli anni Ottanta Degas si rivolge ad uno studio meticoloso del nudo femminile, colto da un punto di vista totalmente nuovo, cui è dedicata un’altra sezione della mostra. Egli preferiva non mettere in posa la modella bensì ritrarla in tutta la sua naturalezza «come
guardandola dal buco della serratura». Anche gli italiani, primo fra tutti Zandomeneghi, sono interessati a questo “moderno tipo di osservazione”.
La sezione successiva è dedicata alla relazione tra le vedute dipinte en plein air da De Nittis e il Degas paesaggista. Le tarde prove paesistiche del francese sembrerebbero infatti memori degli esiti compositivi più innovativi di De Nittis. I monotipi di Degas degli anni Novanta raggiungono tuttavia una figurazione ancor più moderna, quasi astratta.
Degas si cimentò anche con la scultura, dando prova di rara maestria. È Medardo Rosso questa volta a confrontarsi con lui, e non soltanto nella scelta dei temi, ma ancor più nel progredire verso una dissoluzione della forma che dà il via a una ricerca che produrrà i suoi esiti più estremi nell’arte del XX secolo.

 
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14 settembre 2003

Degas e gli italiani a Parigi

Dal 14 settembre al 16 novembre 2003
arte moderna e contemporanea
Location
PALAZZO DEI DIAMANTI
Ferrara, Corso Ercole I D'este, 21, (Ferrara)
Biglietti
intero euro 7,30, ridotto euro 6,20; gruppi: euro 6,20; gruppi scolastici: euro 4,10. Gratuito per bambini sino a sei anni, portatori di handicap con un accompagnatore, militari in divisa.
Orario di apertura
tutti i giorni feriali e festivi, lunedì incluso: dalla domenica al giovedì: 9 – 20, venerdì e sabato: 9 – 24

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