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Dellaclà / Ilaria Margutti – Ortica e mimosa
Apparentemente distanti dal punto di vista stilistico, entrambe le artiste dipingono, olio su tela, corpi femminili che appaiono in situazioni “emozionali” distaccate da qualsiasi contesto spaziale, a testimoniare uno stato d’animo di ribellione e sarcasmo in Dellaclà, e di inquietudine e disagio in Ilaria Margutti
Comunicato stampa
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La nuova galleria d’arte contemporanea Kairòs, situata nel centro storico di Catanzaro, in via Santa Maria di Mezzogiorno, appena dietro la Chiesa del Monte, ha attirato sin dal suo primo esordio una grande attenzione da parte di un pubblico vario, in diverso modo interessato ai nuovi linguaggi dell’arte.
La galleria prosegue nel suo programma espositivo presentando al pubblico, con la mostra Ortica e Mimosa, due giovani, ma già affermate artiste : Dellaclà e Ilaria Margutti. La prima, allieva dell’artista Omar Galliani docente all’Accademia di Belle Arti di Carrara, ha già in attivo numerose personali, oltre ad aver partecipato ad importanti collettive e fiere di arte contemporanea a livello nazionale, con la Galleria 911 di La Spezia. Le opere di Ilaria Margutti, diplomata all’Accademia di Firenze, hanno riscontrato un notevole successo sia in Italia che soprattutto in Germania, e infatti l’artista toscana collabora da anni con la galleria d’arte Janinebeangallery di Berlino.
Apparentemente distanti dal punto di vista stilistico, entrambe le artiste dipingono, olio su tela, corpi femminili che appaiono in situazioni “emozionali” distaccate da qualsiasi contesto spaziale, a testimoniare uno stato d’animo di ribellione e sarcasmo in Dellaclà, e di inquietudine e disagio in Ilaria Margutti. Coltelli affilati e lucenti minacciano le ragazze sorridenti ed ammiccanti di Dellaclà; aghi da materasso che sono serviti alle figure per “cucirsi”, fuoriescono dalle tele di Ilaria Margutti: strumenti appuntiti che testimoniano la lacerazione diffusa e innegabile di “ferite” aperte, di violenze troppo spesso sottaciute e occultate nel mondo contemporaneo.
La donna, dunque, come autrice e come figura, come immagine e come specchio di se stessa, è al centro di questa esposizione e del mese di attività e iniziative che, a cavallo dell’8 marzo, la galleria Kairòs intende offrire alla città. Sabato 1 marzo, la giovane ricercatrice calabrese Francesca Viscone ci proporrà quindi, insieme a Danilo Gatto, una lettura del suo attualissimo volume dal titolo “La globalizzazione delle cattive idee. Mafia musica e mass media”. Mentre il sabato 8 marzo sarà dedicato all’ultimo libro della scrittrice Sonia Serazzi, dal titolo “…e le ortiche c’hanno ragione”, presentato e discusso in galleria insieme a Giancarlo Riconosciuto.
**
Ortica e Mimosa
In un corpo di donna possono coesistere i contrari, perché gli opposti
possono addizionarsi fino a far nascere una vera e propria corrispondenza tra le parti, poiché la luce per vivere ha inevitabilmente bisogno
dell’ombra. E in un luogo chissà dove vi sono figure femminili che
mostrano e si mostrano, sorridono e si disperano, dormono e sono liete
di esistere.
Una giovane donna, Ilaria, matura e raffinata; una ragazza, Dellaclà,
totale esuberanza e primavera della vita. Genio femminile. Cuore di
donna. Vicende e narrazioni di due anime, di due artiste.
Ilaria Margutti ha una coscienza della rappresentazione intensa e potente, ci ha regalato soavi fanciulle dormienti raggomitolate e tiepide nel
loro torpore; una nudità casuale che si mostra nell’incoscienza del
sonno e del sogno. Dellaclà sembra farle da contraltare, “lei” è audace
e provocatoria, vestita di maculato, ha cuspidi rosa di capelli, labbra
cremisi e spessi arabeschi di trucco. Spontanea e accattivante nella sua
femminilità alterata. Sorride, sempre. Anche quando si fa scintillare un
coltello a lunga lama vicino alla tempia. Sorride e ammicca. Anche
quando un’accetta si frappone fra la sua testa e il collo.
Ilaria privata e intensa, Ilaria di complessi tratti emotivi. Dellaclà eccedente e accattivante, abbellita, Dellaclà desiderabile perché eccessiva.
Figure quasi sempre isolate e decontestualizzate. Ilaria mette a nudo i
nudi, “nuda in un ambiente nudo” si diceva della fanciulla in età puberale di Munch. L’anima gemella di Dellaclà (così è stata definita) mostra
la lingua e alza il dito medio e si punta un coltello nel décolleté a ricordare la Donna gioiello di Huysmans “un gioiello meraviglioso dardeggia
i suoi lampi nella divisione dei seni”.
Preziosismo senza affettazione alcuna per Ilaria, preziosità tutta attuale
per Dellaclà.
La prima dipinge e ricama, nascono corpi fatti di fili di seta e cotone;
impeccabili nel loro biancore attraversato da fili che sembrano tracciati
in punta di pennello. Dellaclà, invece, offre cromie acide e artificiose
come il blu e il verdastro. Esprimono due diverse chiavi di decifrazione
psicologica, l’una e l’altra in bilico tra il visibile e l’invisibile; Ilaria quasi
egoista nel restituirci il volto tutto, Dellaclà esageratamente generosa.
Entrambe si affermano e si negano,entrambe di ironia e tristezza, pungenti e cedevoli, perché gli opposti sono inconciliabili solo in apparenza, perché “ogni letto di sposa è fatto di ortica e mimosa”.
Viviana Tessitore
La galleria prosegue nel suo programma espositivo presentando al pubblico, con la mostra Ortica e Mimosa, due giovani, ma già affermate artiste : Dellaclà e Ilaria Margutti. La prima, allieva dell’artista Omar Galliani docente all’Accademia di Belle Arti di Carrara, ha già in attivo numerose personali, oltre ad aver partecipato ad importanti collettive e fiere di arte contemporanea a livello nazionale, con la Galleria 911 di La Spezia. Le opere di Ilaria Margutti, diplomata all’Accademia di Firenze, hanno riscontrato un notevole successo sia in Italia che soprattutto in Germania, e infatti l’artista toscana collabora da anni con la galleria d’arte Janinebeangallery di Berlino.
Apparentemente distanti dal punto di vista stilistico, entrambe le artiste dipingono, olio su tela, corpi femminili che appaiono in situazioni “emozionali” distaccate da qualsiasi contesto spaziale, a testimoniare uno stato d’animo di ribellione e sarcasmo in Dellaclà, e di inquietudine e disagio in Ilaria Margutti. Coltelli affilati e lucenti minacciano le ragazze sorridenti ed ammiccanti di Dellaclà; aghi da materasso che sono serviti alle figure per “cucirsi”, fuoriescono dalle tele di Ilaria Margutti: strumenti appuntiti che testimoniano la lacerazione diffusa e innegabile di “ferite” aperte, di violenze troppo spesso sottaciute e occultate nel mondo contemporaneo.
La donna, dunque, come autrice e come figura, come immagine e come specchio di se stessa, è al centro di questa esposizione e del mese di attività e iniziative che, a cavallo dell’8 marzo, la galleria Kairòs intende offrire alla città. Sabato 1 marzo, la giovane ricercatrice calabrese Francesca Viscone ci proporrà quindi, insieme a Danilo Gatto, una lettura del suo attualissimo volume dal titolo “La globalizzazione delle cattive idee. Mafia musica e mass media”. Mentre il sabato 8 marzo sarà dedicato all’ultimo libro della scrittrice Sonia Serazzi, dal titolo “…e le ortiche c’hanno ragione”, presentato e discusso in galleria insieme a Giancarlo Riconosciuto.
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Ortica e Mimosa
In un corpo di donna possono coesistere i contrari, perché gli opposti
possono addizionarsi fino a far nascere una vera e propria corrispondenza tra le parti, poiché la luce per vivere ha inevitabilmente bisogno
dell’ombra. E in un luogo chissà dove vi sono figure femminili che
mostrano e si mostrano, sorridono e si disperano, dormono e sono liete
di esistere.
Una giovane donna, Ilaria, matura e raffinata; una ragazza, Dellaclà,
totale esuberanza e primavera della vita. Genio femminile. Cuore di
donna. Vicende e narrazioni di due anime, di due artiste.
Ilaria Margutti ha una coscienza della rappresentazione intensa e potente, ci ha regalato soavi fanciulle dormienti raggomitolate e tiepide nel
loro torpore; una nudità casuale che si mostra nell’incoscienza del
sonno e del sogno. Dellaclà sembra farle da contraltare, “lei” è audace
e provocatoria, vestita di maculato, ha cuspidi rosa di capelli, labbra
cremisi e spessi arabeschi di trucco. Spontanea e accattivante nella sua
femminilità alterata. Sorride, sempre. Anche quando si fa scintillare un
coltello a lunga lama vicino alla tempia. Sorride e ammicca. Anche
quando un’accetta si frappone fra la sua testa e il collo.
Ilaria privata e intensa, Ilaria di complessi tratti emotivi. Dellaclà eccedente e accattivante, abbellita, Dellaclà desiderabile perché eccessiva.
Figure quasi sempre isolate e decontestualizzate. Ilaria mette a nudo i
nudi, “nuda in un ambiente nudo” si diceva della fanciulla in età puberale di Munch. L’anima gemella di Dellaclà (così è stata definita) mostra
la lingua e alza il dito medio e si punta un coltello nel décolleté a ricordare la Donna gioiello di Huysmans “un gioiello meraviglioso dardeggia
i suoi lampi nella divisione dei seni”.
Preziosismo senza affettazione alcuna per Ilaria, preziosità tutta attuale
per Dellaclà.
La prima dipinge e ricama, nascono corpi fatti di fili di seta e cotone;
impeccabili nel loro biancore attraversato da fili che sembrano tracciati
in punta di pennello. Dellaclà, invece, offre cromie acide e artificiose
come il blu e il verdastro. Esprimono due diverse chiavi di decifrazione
psicologica, l’una e l’altra in bilico tra il visibile e l’invisibile; Ilaria quasi
egoista nel restituirci il volto tutto, Dellaclà esageratamente generosa.
Entrambe si affermano e si negano,entrambe di ironia e tristezza, pungenti e cedevoli, perché gli opposti sono inconciliabili solo in apparenza, perché “ogni letto di sposa è fatto di ortica e mimosa”.
Viviana Tessitore
22
febbraio 2008
Dellaclà / Ilaria Margutti – Ortica e mimosa
Dal 22 febbraio al 21 marzo 2008
giovane arte
Location
KAIROS ARTECONTEMPORANEA
Catanzaro, Via Santa Maria Di Mezzogiorno, 16/18, (Catanzaro)
Catanzaro, Via Santa Maria Di Mezzogiorno, 16/18, (Catanzaro)
Orario di apertura
tutti i giorni 10-12,30 e 17-20,30. domenica e festivi su appuntamento
Vernissage
22 Febbraio 2008, ore 18
Autore
Curatore