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Dell’arte, della concia, della pelle – oggetti, immagini, luoghi ritrovati
Il visitatore viene condotto attraverso un percorso affascinante tra cisterne, vasche, canali e reperti perfettamente conservati, alla scoperta di un mestiere a lungo tramandato solo con i gesti e le parole di chi lo praticava.
Comunicato stampa
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La mostra sull’arte conciaria, allestita nei suggestivi ambienti della ex conceria Lamarque, prosegue fino al 31 marzo visto il notevole interesse riscontrato sia presso i turisti che verso il pubblico locale.
I dati di affluenza sono significativi: 150 presenze, in media, a settimana. In particolare il 45% dei visitatori provengono dalla provincia di Lecce; il 30% dalle altre città della Puglia, il 22% dal resto d’Italia ed il 3% dall’estero. Tutti hanno apprezzato l’idea progettuale che ha condotto al recupero degli spazi originali riportando alla luce l’antica destinazione d’uso.
Il visitatore viene condotto attraverso un percorso affascinante tra cisterne, vasche, canali e reperti perfettamente conservati, alla scoperta di un mestiere a lungo tramandato solo con i gesti e le parole di chi lo praticava.
Un viaggio indietro nel tempo che suscita forti sensazioni, tra foto di Carlo e Simone Remi e una raccolta di oggetti provenienti da antiche concerie italiane.
Nelle foto dei due autori si scorgono alcuni dettagli del microuniverso della concia al vegetale: dalla pulitura della pelle con la stira, alla palmellatura (antica tecnica adottata per ammorbidire la pelle), dalla tamponatura alla lucidatura, al taglio.
Attraverso i fotogrammi, gli oggetti e l’ambientazione si rivive un’atmosfera d’altri tempi, quando tutto era artigianale e tra l’uomo e la materia prima si stabiliva un contatto diretto di conoscenza e operatività.
Momenti di un’archeologia “poetica” più che industriale, finalizzata alla ricostruzione della memoria collettiva di un passato di tradizioni da salvaguardare per arricchirsi nel presente di nuove esperienze e conoscenze
I dati di affluenza sono significativi: 150 presenze, in media, a settimana. In particolare il 45% dei visitatori provengono dalla provincia di Lecce; il 30% dalle altre città della Puglia, il 22% dal resto d’Italia ed il 3% dall’estero. Tutti hanno apprezzato l’idea progettuale che ha condotto al recupero degli spazi originali riportando alla luce l’antica destinazione d’uso.
Il visitatore viene condotto attraverso un percorso affascinante tra cisterne, vasche, canali e reperti perfettamente conservati, alla scoperta di un mestiere a lungo tramandato solo con i gesti e le parole di chi lo praticava.
Un viaggio indietro nel tempo che suscita forti sensazioni, tra foto di Carlo e Simone Remi e una raccolta di oggetti provenienti da antiche concerie italiane.
Nelle foto dei due autori si scorgono alcuni dettagli del microuniverso della concia al vegetale: dalla pulitura della pelle con la stira, alla palmellatura (antica tecnica adottata per ammorbidire la pelle), dalla tamponatura alla lucidatura, al taglio.
Attraverso i fotogrammi, gli oggetti e l’ambientazione si rivive un’atmosfera d’altri tempi, quando tutto era artigianale e tra l’uomo e la materia prima si stabiliva un contatto diretto di conoscenza e operatività.
Momenti di un’archeologia “poetica” più che industriale, finalizzata alla ricostruzione della memoria collettiva di un passato di tradizioni da salvaguardare per arricchirsi nel presente di nuove esperienze e conoscenze
01
gennaio 2006
Dell’arte, della concia, della pelle – oggetti, immagini, luoghi ritrovati
Dal primo gennaio al 31 marzo 2006
arti decorative e industriali
Location
LAMARQUE MUSEUM & ARTLAB
Maglie, Via Roma, 168, (Lecce)
Maglie, Via Roma, 168, (Lecce)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 10,00/13,00 – 16,00/19,00. Visite guidate su prenotazione