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Deng Guohong – Human structures
Per la quarta edizione del RAW la SALA da FELTRE con il suo OPEN ART ospita la prima mostra personale in Italia del fotografo Cinese Deng Guohong. La ricerca artistica fotografica di Guohong Deng dirige il suo obiettivo evidenziando alcuni temi specifici come la complessità del mondo industriale.
Comunicato stampa
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Per la quarta edizione del RAW la SALA da FELTRE con il suo OPEN ART ospita “Human Structures”la prima mostra personale in Italia del fotografo Cinese Deng Guohong.
La ricerca artistica fotografica di Guohong Deng dirige il suo obiettivo evidenziando alcuni temi specifici come la complessità del mondo industriale. Un mondo che sotto lo sguardo attento del fotografo ci si presenta in una forma totalmente diversa da una concezione materialista che sempre abbiamo verso questo aspetto della nostra società. Queste strutture non solo iniettano un contrappunto di forme materiali - così materialmente inanimate - ma anche la dialettica essenziale di queste con l'universo umano - più che umane – profondo dialogo tra strutture che sono state progettate per una funzione materiale e la presenza fondamentale degli operai che diventano, di fronte all'obiettivo, i protagonisti di un palcoscenico teatrale. Attori, la cui presenza contribuisce a dare un'anima a tutta la struttura architettonica. Dove la scena sembra tranquilla, mentre al contrario, tutto è costantemente in movimento. I raggi di luce illuminano gli elementi essenziali delle strutture creando un gioco geometrico che delinea lo spazio e ne definisce i limiti. Qui, i lavoratori si trasformano in supereroi o alieni, ma allo stesso tempo il senso del movimento li avvicina all'essere elementi di un meccanismo complesso e ad un universo che l'immagine rende armonico. Dove l'uso del bianco e nero, che investe gli spettatori, evoca la sensazione di una pausa del tempo, di un fermo immagine, che ci porta alla trascendenza. Al contrario nelle foto a colori, il contesto industriale e le componenti visive dello scenario industriale danno un ritmo diverso, quasi dinamico, alla scena, mettendo in risalto l'armonia degli elementi. Ancora una volta è la luce a giocare un ruolo essenziale.
Concentrandosi sulle strutture architettoniche le fotografie di Guohong Deng confermano una visione interna dell'artista che indaga nello spazio con una profondità puntinista e dove quindi è presente con un sé percepito. Un mondo, in breve, fatto di una presenza fisica dominante talvolta onnicomprensiva che l'artista trasforma in un'immagine "metafisica" che supera il tempo. O meglio, lo sostiene; è il silenzio quello che occupa l'intero spazio sonoro. Guohong Deng ci fa riflettere sul complesso equilibrio visivo tra vuoto, solidità, forma, colore, materia e cultura. Un confronto che ognuna di queste dimensioni rivela per trasportarci, al di là di esse, in un ambiente ineffabile, etereo quanto travolgente.
Laura Scaringella
La ricerca artistica fotografica di Guohong Deng dirige il suo obiettivo evidenziando alcuni temi specifici come la complessità del mondo industriale. Un mondo che sotto lo sguardo attento del fotografo ci si presenta in una forma totalmente diversa da una concezione materialista che sempre abbiamo verso questo aspetto della nostra società. Queste strutture non solo iniettano un contrappunto di forme materiali - così materialmente inanimate - ma anche la dialettica essenziale di queste con l'universo umano - più che umane – profondo dialogo tra strutture che sono state progettate per una funzione materiale e la presenza fondamentale degli operai che diventano, di fronte all'obiettivo, i protagonisti di un palcoscenico teatrale. Attori, la cui presenza contribuisce a dare un'anima a tutta la struttura architettonica. Dove la scena sembra tranquilla, mentre al contrario, tutto è costantemente in movimento. I raggi di luce illuminano gli elementi essenziali delle strutture creando un gioco geometrico che delinea lo spazio e ne definisce i limiti. Qui, i lavoratori si trasformano in supereroi o alieni, ma allo stesso tempo il senso del movimento li avvicina all'essere elementi di un meccanismo complesso e ad un universo che l'immagine rende armonico. Dove l'uso del bianco e nero, che investe gli spettatori, evoca la sensazione di una pausa del tempo, di un fermo immagine, che ci porta alla trascendenza. Al contrario nelle foto a colori, il contesto industriale e le componenti visive dello scenario industriale danno un ritmo diverso, quasi dinamico, alla scena, mettendo in risalto l'armonia degli elementi. Ancora una volta è la luce a giocare un ruolo essenziale.
Concentrandosi sulle strutture architettoniche le fotografie di Guohong Deng confermano una visione interna dell'artista che indaga nello spazio con una profondità puntinista e dove quindi è presente con un sé percepito. Un mondo, in breve, fatto di una presenza fisica dominante talvolta onnicomprensiva che l'artista trasforma in un'immagine "metafisica" che supera il tempo. O meglio, lo sostiene; è il silenzio quello che occupa l'intero spazio sonoro. Guohong Deng ci fa riflettere sul complesso equilibrio visivo tra vuoto, solidità, forma, colore, materia e cultura. Un confronto che ognuna di queste dimensioni rivela per trasportarci, al di là di esse, in un ambiente ineffabile, etereo quanto travolgente.
Laura Scaringella
24
ottobre 2019
Deng Guohong – Human structures
Dal 24 ottobre al 05 novembre 2019
fotografia
Location
OPEN ART – SALA DA FELTRE
Roma, Via Benedetto Musolino, 7, (Roma)
Roma, Via Benedetto Musolino, 7, (Roma)
Orario di apertura
Dal lunedì al giovedì dalle 09.00 alle 18.00. Venerdì dalle 09.00 alle 16.00.
Sabato e domenica su appuntamento.
Vernissage
24 Ottobre 2019, h 17.00
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
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