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Denis Riva – Made in Ganzamonio
La mostra nasce dalla necessità dell’artista di nuove sperimentazioni su tela e dall’indagine del micro cosmo attorno a lui popolato da esseri ed emozioni di una pianura visionaria.I tre cicli presenti riassumono il lavoro del giovane artista in questi anni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Denis Riva – Made in Ganzamonio
Palazzo del Governatore, Museo d‟Arte Moderna Aroldo Bonzagni, Piazza del Guercino
Music performance di Alessio Alberghini
La mostra Made in Ganzamonio nasce dalla necessità dell‟artista di portare
avanti nuove sperimentazioni e tematiche tramite specifici colori e materiali, come il lavoro su tela a cui si è accostato da pochi anni. Vi è un
forte desiderio di valorizzazione del territorio che lo circonda tramite i
suoi elementi tipici come gli animali, la campagna, la nebbia e le domeniche avvolte in un‟assenza che concilia visioni ad occhi aperti. È per questo motivo che la suddivisione in cicli è cosi legata al territorio di Riva, dove si dipanano immagini tratte e ispirate al Ganzamonio in cui è immerso.L'esposizione è dunque un viaggio all'interno della campagna emiliana e del più vasto territorio umano attraverso visioni surreali che si susseguono nelle più svariate forme, dalle tele agli assemblaggi lignei passando per la
carta e le installazioni, così Riva mette in mostra parte del suo vasto repertorio. La sede della personale, la Galleria d‟Arte Moderna Aroldo Bonzagni del comune di Cento, è stata scelta per la sua importanza e le particolari caratteristiche che si uniscono al percorso dell‟artista così legato alla dimensione del luogo in cui vive.
Denis Riva e il Ganzamonio
Attraverso l‟uso di tecniche e materiali differenti, sempre combinati in nuove modalità e uniti ad una ricerca del colore nelle sue svariate espressioni, Riva si rivela un giovane artista poliedrico e di forte impatto.
Non ha metodi fissi di lavoro, ma si appropria di volta in volta di diverse
tecniche che vanno a creare una sorta di ricettario ideale a cui riferirsi o
distaccarsi. Gli unici due comuni denominatori sono il lavorare
incessantemente, chiuso nel suo studio o all'aperto della campagna
adiacente, e il territorio d'origine. Il luogo in cui è nato è stato scelto come
laboratorio creativo delle idee, terra di ricerca e sperimentazione che gli
permette di rimanere isolato, lontano dalle contaminazioni da metropoli.
Indaga la realtà prendendo in considerazione oggetti, personaggi, elementi naturali e situazioni quotidiane immerse nella sua città di pianura. Parte
dal particolare per giungere ad un universale fatto di tematiche di riflessione collettiva; dietro ai suoi personaggi, agli oggetti o agli esseri
multiformi creati per assemblaggio, si celano pensieri sulla società, la
morte,l'istinto,il segreto, la musica e la terra. In questo contesto è rilevante
la ricerca sul tempo tramite i materiali di recupero, affascinanti per il loro
vissuto che va a stratificarsi con i diversi elementi che compongono l'opera. L'artista gioca e osserva le macchie di colore nella sovrapposizione continua, mano dopo mano, facendole diventare pozze d'acqua che impiegano giorni per asciugarsi sulla tela. Su di esse interviene in diversi momenti, prima, durante e dopo l'essiccazione, per unire alla casualità un suo segno in quanto artista. A volte Riva è ispirato da ciò che può essere visto nella macchia stessa e parte da questa suggestione per costruire l'opera. Tali caratteristiche le troviamo in Animali di Pianura e Visioni di Pianura, lavori realizzati principalmente su tela dove viene studiato il gioco delle macchie nel loro aspetto formale e temporale, per poi aggiungere alla fine del processo un elemento personale, come ad esempio la
rappresentazione spesso ironica di un animale. Il colore lo ritroviamo nelle
riflessioni su Rorschach, che hanno dato vita all‟invenzione di un suo personale Codice Cromatico delle cose, una sorta di vocabolario dei colori associati alle forme che l‟artista utilizza frequentemente come supporto del
suo lavoro. Anche la macchia che si crea grazie alla stratificazione di alcuni
colori rientra in questo importante connubio, perché una forma non può essere disgiunta da un colore che la caratterizza e viceversa. In questa fase,
infatti, è difficile trovare disegni dell‟artista solamente a matita o
carboncino. Elemento invece sempre in comune per tutte le opere è la carta. Riva riconosce la carta come elemento sacro della sua poetica. Materia fondamentale per studiare, creare e pensare ai suoi lavori conferisce sacralità ad ogni segno tracciato su di essa. Per questo molti dei suoi disegni che tanti definirebbero preparatori o di studio, riuniti, diventano opere finite, a sé stanti, come è accaduto nell'installazione Residui tra parentesi. Altro tratto ricorrente e distintivo è il non finito, a volte preponderante specialmente nella creazione dello sfondo, altre invece lieve, nascosto in un dettaglio. Questa modalità rende più potente l'opera perché la carica di più possibilità di lettura, ma anche di ambigue incomprensioni da parte del fruitore che si accosta per la prima volta alle sue opere.
Nell'immaginario di Riva la costruzione di un mondo e un linguaggio in continua evoluzione legato al suo vissuto e al luogo che lo circonda è fondamentale. Il Ganzamonio è l'apice di questa struttura. Il Ganzamonio è una poesia di un amico, è la terra che lo circonda, lo spazio in cui si muove quotidianamente e che può essere racchiuso in un triangolo geografico dove i vertici sono rappresentati da Ferrara, Bologna e Modena. Luogo fisico e identificabile ma che diventa base dove cogliere fotogrammi e particolari da unire a vere e proprie visioni, fino a perderne il confine
reciproco. Questo modo di procedere è ben visibile nelle Visioni di Pianura, dove dettaglio, rielaborazione e visione si fondono per dare vita ad una nuova rappresentazione della terra del Ganzamonio. Anche le Domeniche di
Pianura si contraddistinguono per questa caratteristica a cui è unita la tecnica dell'assemblaggio di diversi materiali- sempre di recupero- su cassettini di legno. In questo caso le tematiche trattate sono più libere e diverse, ciò che accomuna le opere è la tecnica e la loro realizzazione esclusivamente di domenica. La suddivisione in cicli che ritroviamo in Made in Ganzamonio è un processo naturale del lavoro dell'artista che viene applicato costantemente, come se le sue diverse personalità stilistiche si riflettessero nella stessa divisione. Riva non concepisce quasi mai opere a
sé stanti, ma le lega sempre fra di loro grazie ad uno o più cicli racchiusi
sotto un unico titolo. Titolo spesso ironico e indispensabile perchè nulla
nel suo lavoro rimane senza nome proprio.
Palazzo del Governatore, Museo d‟Arte Moderna Aroldo Bonzagni, Piazza del Guercino
Music performance di Alessio Alberghini
La mostra Made in Ganzamonio nasce dalla necessità dell‟artista di portare
avanti nuove sperimentazioni e tematiche tramite specifici colori e materiali, come il lavoro su tela a cui si è accostato da pochi anni. Vi è un
forte desiderio di valorizzazione del territorio che lo circonda tramite i
suoi elementi tipici come gli animali, la campagna, la nebbia e le domeniche avvolte in un‟assenza che concilia visioni ad occhi aperti. È per questo motivo che la suddivisione in cicli è cosi legata al territorio di Riva, dove si dipanano immagini tratte e ispirate al Ganzamonio in cui è immerso.L'esposizione è dunque un viaggio all'interno della campagna emiliana e del più vasto territorio umano attraverso visioni surreali che si susseguono nelle più svariate forme, dalle tele agli assemblaggi lignei passando per la
carta e le installazioni, così Riva mette in mostra parte del suo vasto repertorio. La sede della personale, la Galleria d‟Arte Moderna Aroldo Bonzagni del comune di Cento, è stata scelta per la sua importanza e le particolari caratteristiche che si uniscono al percorso dell‟artista così legato alla dimensione del luogo in cui vive.
Denis Riva e il Ganzamonio
Attraverso l‟uso di tecniche e materiali differenti, sempre combinati in nuove modalità e uniti ad una ricerca del colore nelle sue svariate espressioni, Riva si rivela un giovane artista poliedrico e di forte impatto.
Non ha metodi fissi di lavoro, ma si appropria di volta in volta di diverse
tecniche che vanno a creare una sorta di ricettario ideale a cui riferirsi o
distaccarsi. Gli unici due comuni denominatori sono il lavorare
incessantemente, chiuso nel suo studio o all'aperto della campagna
adiacente, e il territorio d'origine. Il luogo in cui è nato è stato scelto come
laboratorio creativo delle idee, terra di ricerca e sperimentazione che gli
permette di rimanere isolato, lontano dalle contaminazioni da metropoli.
Indaga la realtà prendendo in considerazione oggetti, personaggi, elementi naturali e situazioni quotidiane immerse nella sua città di pianura. Parte
dal particolare per giungere ad un universale fatto di tematiche di riflessione collettiva; dietro ai suoi personaggi, agli oggetti o agli esseri
multiformi creati per assemblaggio, si celano pensieri sulla società, la
morte,l'istinto,il segreto, la musica e la terra. In questo contesto è rilevante
la ricerca sul tempo tramite i materiali di recupero, affascinanti per il loro
vissuto che va a stratificarsi con i diversi elementi che compongono l'opera. L'artista gioca e osserva le macchie di colore nella sovrapposizione continua, mano dopo mano, facendole diventare pozze d'acqua che impiegano giorni per asciugarsi sulla tela. Su di esse interviene in diversi momenti, prima, durante e dopo l'essiccazione, per unire alla casualità un suo segno in quanto artista. A volte Riva è ispirato da ciò che può essere visto nella macchia stessa e parte da questa suggestione per costruire l'opera. Tali caratteristiche le troviamo in Animali di Pianura e Visioni di Pianura, lavori realizzati principalmente su tela dove viene studiato il gioco delle macchie nel loro aspetto formale e temporale, per poi aggiungere alla fine del processo un elemento personale, come ad esempio la
rappresentazione spesso ironica di un animale. Il colore lo ritroviamo nelle
riflessioni su Rorschach, che hanno dato vita all‟invenzione di un suo personale Codice Cromatico delle cose, una sorta di vocabolario dei colori associati alle forme che l‟artista utilizza frequentemente come supporto del
suo lavoro. Anche la macchia che si crea grazie alla stratificazione di alcuni
colori rientra in questo importante connubio, perché una forma non può essere disgiunta da un colore che la caratterizza e viceversa. In questa fase,
infatti, è difficile trovare disegni dell‟artista solamente a matita o
carboncino. Elemento invece sempre in comune per tutte le opere è la carta. Riva riconosce la carta come elemento sacro della sua poetica. Materia fondamentale per studiare, creare e pensare ai suoi lavori conferisce sacralità ad ogni segno tracciato su di essa. Per questo molti dei suoi disegni che tanti definirebbero preparatori o di studio, riuniti, diventano opere finite, a sé stanti, come è accaduto nell'installazione Residui tra parentesi. Altro tratto ricorrente e distintivo è il non finito, a volte preponderante specialmente nella creazione dello sfondo, altre invece lieve, nascosto in un dettaglio. Questa modalità rende più potente l'opera perché la carica di più possibilità di lettura, ma anche di ambigue incomprensioni da parte del fruitore che si accosta per la prima volta alle sue opere.
Nell'immaginario di Riva la costruzione di un mondo e un linguaggio in continua evoluzione legato al suo vissuto e al luogo che lo circonda è fondamentale. Il Ganzamonio è l'apice di questa struttura. Il Ganzamonio è una poesia di un amico, è la terra che lo circonda, lo spazio in cui si muove quotidianamente e che può essere racchiuso in un triangolo geografico dove i vertici sono rappresentati da Ferrara, Bologna e Modena. Luogo fisico e identificabile ma che diventa base dove cogliere fotogrammi e particolari da unire a vere e proprie visioni, fino a perderne il confine
reciproco. Questo modo di procedere è ben visibile nelle Visioni di Pianura, dove dettaglio, rielaborazione e visione si fondono per dare vita ad una nuova rappresentazione della terra del Ganzamonio. Anche le Domeniche di
Pianura si contraddistinguono per questa caratteristica a cui è unita la tecnica dell'assemblaggio di diversi materiali- sempre di recupero- su cassettini di legno. In questo caso le tematiche trattate sono più libere e diverse, ciò che accomuna le opere è la tecnica e la loro realizzazione esclusivamente di domenica. La suddivisione in cicli che ritroviamo in Made in Ganzamonio è un processo naturale del lavoro dell'artista che viene applicato costantemente, come se le sue diverse personalità stilistiche si riflettessero nella stessa divisione. Riva non concepisce quasi mai opere a
sé stanti, ma le lega sempre fra di loro grazie ad uno o più cicli racchiusi
sotto un unico titolo. Titolo spesso ironico e indispensabile perchè nulla
nel suo lavoro rimane senza nome proprio.
05
settembre 2009
Denis Riva – Made in Ganzamonio
Dal 05 settembre al primo novembre 2009
arte contemporanea
Location
PINACOTECA CIVICA – CIVICA GALLERIA D’ARTE MODERNA ARNOLDO BONZAGNI – PALAZZO DEL GOVERNATORE
Cento, Piazza Del Guercino, 39, (Ferrara)
Cento, Piazza Del Guercino, 39, (Ferrara)
Orario di apertura
Mar e Giov 9.30-12.30 15.00-17.00
Mer 9.30-12.30
Ven 10.00-13.00 16.30-19.30
Sab e Dom 16.30-193.0
Vernissage
5 Settembre 2009, ore 22.00
Editore
CARLO CAMBI
Autore
Curatore