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Dentro
Un vero e proprio viaggio dentro la realtà virtuale della tela dipinta e del foglio disegnato, affascinati dalla caparbia ricerca della fedele riproduzione post fotografica del reale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nell’evento creato con la mostra collettiva DENTRO, si ritrovano sei artisti che, se pur distanti fra loro per età ed esperienza personale, risultano intimamente legati dalla stessa tenace aspirazione di rappresentare, il più fedelmente possibile, la realtà che li circonda: oggetti, luoghi e persone.
Le opere sembrano quindi appartenere ad un lavoro di grande oggettività, ma ognuna di queste sembra più vicina ad essere il luogo privilegiato di un evento, l’altare scenico della rappresentazione quale centro dello stupore e dell’incanto, per chi ancora riesce a provare stupore ed incanto.
Dentro la realtà oggettiva di Luciano Ventrone, nature morte e nudi, pudicamente compiaciuti della propria bellezza, appaiono in scenografie di luce e avvolti in lampi di estetico splendore.
Michele Taricco non ricostruisce la propria realtà oggettiva, ma la percepisce sul suo cammino. Foglie cadute nell’acqua, oggetti comuni sui bordi di una finestra remota, trasparenze opache di uno stagno illuminato da bianche ninfee, egli coglie e trasmette l’attimo del sole che genera ombre e stupore.
Andrea Boyer propone istantanee in bianco e nero esenti dal clamore del colore, quasi a ribadire che, come nel silenzio si cela la verità, nella purezza chiaroscurale del disegno si manifesta l’intima essenza di corpi, volti e mani.
Marica Fasoli raffigura camicie indossate. L' immagine dettagliata si svela nell'essenza del gesto, nella sola percezione dell'attimo: l'immagine che parla di sé racconta l'attesa dell'altro, dell'altra e del loro ritrovarsi. Un teatro senza attori frutto di una scelta estrema e allo stesso tempo sintetica.
Per David De Biasio il rapporto con gli oggetti appare strumentale e tutto teso a dare composizione peso ed equilibrio ad ogni figurazione rappresentata. Mentre le luci scolpiscono lo spazio nostalgico della scena, gli oggetti sembrano tutti partecipi di un evento teatrale: immobili, silenti ed in attesa.
Paolo Tagliaferro con grande naturalezza volge lo sguardo verso la realtà del gioco: con ironia, con affetto sceglie i balocchi della sua non remota infanzia: balocchi che giocano con altri balocchi; le immagini dai colori esasperatamente gioiosi e scintillanti diventano rassicuranti proiezioni di un mondo migliore. Tutto squisitamente realistico, tutto perfettamente irreale.
Le opere sembrano quindi appartenere ad un lavoro di grande oggettività, ma ognuna di queste sembra più vicina ad essere il luogo privilegiato di un evento, l’altare scenico della rappresentazione quale centro dello stupore e dell’incanto, per chi ancora riesce a provare stupore ed incanto.
Dentro la realtà oggettiva di Luciano Ventrone, nature morte e nudi, pudicamente compiaciuti della propria bellezza, appaiono in scenografie di luce e avvolti in lampi di estetico splendore.
Michele Taricco non ricostruisce la propria realtà oggettiva, ma la percepisce sul suo cammino. Foglie cadute nell’acqua, oggetti comuni sui bordi di una finestra remota, trasparenze opache di uno stagno illuminato da bianche ninfee, egli coglie e trasmette l’attimo del sole che genera ombre e stupore.
Andrea Boyer propone istantanee in bianco e nero esenti dal clamore del colore, quasi a ribadire che, come nel silenzio si cela la verità, nella purezza chiaroscurale del disegno si manifesta l’intima essenza di corpi, volti e mani.
Marica Fasoli raffigura camicie indossate. L' immagine dettagliata si svela nell'essenza del gesto, nella sola percezione dell'attimo: l'immagine che parla di sé racconta l'attesa dell'altro, dell'altra e del loro ritrovarsi. Un teatro senza attori frutto di una scelta estrema e allo stesso tempo sintetica.
Per David De Biasio il rapporto con gli oggetti appare strumentale e tutto teso a dare composizione peso ed equilibrio ad ogni figurazione rappresentata. Mentre le luci scolpiscono lo spazio nostalgico della scena, gli oggetti sembrano tutti partecipi di un evento teatrale: immobili, silenti ed in attesa.
Paolo Tagliaferro con grande naturalezza volge lo sguardo verso la realtà del gioco: con ironia, con affetto sceglie i balocchi della sua non remota infanzia: balocchi che giocano con altri balocchi; le immagini dai colori esasperatamente gioiosi e scintillanti diventano rassicuranti proiezioni di un mondo migliore. Tutto squisitamente realistico, tutto perfettamente irreale.
12
settembre 2009
Dentro
Dal 12 settembre al 04 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA GAGLIARDI
San Gimignano, Via San Giovanni, 57, (Siena)
San Gimignano, Via San Giovanni, 57, (Siena)
Orario di apertura
tutti i giorni 10.00 - 19.00
Vernissage
12 Settembre 2009, ore 18.00
Editore
CARLO CAMBI
Autore
Curatore