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D®ESS-CΩDE: Alien inside me
I protagonisti in questa mostra giocano con il proprio corpo in maniera più o meno narcisistica. Corpi che compiono ancora una volta il rituale di immolazione, deformazione, travestimento. Si sviscerano, si autocelebrano in labirintiche simbologie.
Comunicato stampa
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Si inaugura sabato 12 aprile alle ore 20,00 la mostra d’arte contemporanea” D ® E S S - C Ω D E: Alien inside me” a cura di Dores Sacquegna.
Tra le ultime tendenze dell’arte contemporanea c’è una forte attenzione al corpo come oggetto – soggetto di seduzione, di potere, di feticismo, di alienazione.
Facendo un passo indietro negli anni’70 i body artisti utilizzavano il proprio corpo come strumento di comunicazione, in un tuttuno tra identità, moda e tecnologia: dal travestimento all’inventario degli accessori personali e non ultima la rappresentazione del tema della bisessualità. Autori come Brian Eno, Lucio Castelli, Annette Messager, Urs Luthi, Luigi Ontani, giocarono con la loro personalità rendendo il proprio corpo enigmatico, affascinante, lussurioso, feticista a perché no, anche glamour!
Dall’happening alle performances, dalla gestualità alla body art e all’arte comportamentale, dalla fotografia narcisistica al post-human, sino alle degeneration body delle ultime tendenze, dove l’ intimo fisico, psichico, genetico e fetish si rincorrono.
L’immaginario filmico e mediatico ha fatto il resto.
Oggi il nostro corpo rappresenta la maschera per eccellenza, l’antieroe dall’identità ancora da decifrare. Ecco perché: Dress – Code, l’alieno in me. L’aspetto esteriore, infatti, viene quasi a sovrapporsi all’identità stessa dell’individuo, non ne è più l’involucro esterno, ma ne costituisce l’essenza. Basti pensare all’innovazione tecnologica in campo transgenico.
I protagonisti in questa mostra giocano con il proprio corpo in maniera più o meno narcisistica. Corpi che compiono ancora una volta il rituale di immolazione, deformazione, travestimento. Si sviscerano, si autocelebrano in labirintiche simbologie: la contemporaneità interconnessa al virtuale, realtà e verità legate allo sguardo che giudica, interpreta, che è costretto a mutare, a riflettere su se stesso mettendosi necessariamente in gioco.
Opere-corpo, opere-gesto, opere-oggetto, corpo-idea, corpo-mondo.
Non mancano in mostra protagonisti a livello internazionale come Floria Sigismondi,italiana, immigrata in Canada. Opera con fotografia e video, installazioni e film. Nei suoi lavori di matrice iper-surrealista utilizza le immagini che provengono dal sogno, da una condizione allucinatoria. Un teatro poetico ma a volte anche crudo. Floria Sigismondi esplora gli effetti di scienza sulla nostra esperienza contemporanea del corpo, la biotecnologia. Ha collaborato e prodotto i video musicali con artisti del calibro di The White Stripes, David Bowie,The Cure, Leonard Cohen, Sigur Ros, Christina Aguilera, Marilyn Manson, Bjork e altri. Ha esposto in mostra internazionali con i seguenti artisti: Cindy Sherman, Rebecca Horn, Vanessa Beecroft, Tony Oursler, Donald
Lipski, Francesco Clemente, e Joel-Peter Witkin. In mostra con il video” Blu Orchid” per The White Stripes, prodotto da The Revolver Film Company nel 2005.
Altro artista internazionale è Frank Williams, americano, vive tra l’America e la Russia. Artista eclettico, utilizza tutti i media. Le sue immense sculture pubbliche provenienti da un immaginario filmico sono esposte nelle città più importanti del mondo. I suoi lavori sono nei più prestigiosi Musei e collezioni internazionali come: The Museum of History and Art, Anchorage, AK, The Museum of Fine Arts, di Irbeet, di Yekaterinburg, di Alapayevsk, Russia, Museum of the Revolution, Moscow, Russia, Ludwig Collection of Contemporary Art, Russian State Museum, St. Petersburg, Russia, National Artistic Museum of Nizhni Novgorod, Nizhni Novgorod, Russia, Ross and Associates, Houston, Texas e Usa.
Tra i più giovani ma sempre molto bravi artisti in mostra, gli inglesi Mark Bell e Enzo Marra, il portoghese Manuel Cochofel, gli americani John Michael Kearney(Arizona)e Paul Saviano (Usa), i francesi Annabelle Frenette, Dominique Pellen, Pierre Trigona, i tedeschi, Judith Sturm e Wolfgang Tekook. Dalla Grecia, Fanis Logothetis, dall’Australia, Ben Mitchel, dalla Danimarca, Fie Tanderup. Dall’italia, Cinzia Fresia (Torino), Andrea Margheriti(Lecce) e Fabrizio Manco (leccese, vive a Londra), Claudio Orlandi (Roma), G.G. Rocca (Triolo)& A. Buonpensieri(venezuelano, residente a Torino), Annalisa Silingardi (Modena).
Tra le ultime tendenze dell’arte contemporanea c’è una forte attenzione al corpo come oggetto – soggetto di seduzione, di potere, di feticismo, di alienazione.
Facendo un passo indietro negli anni’70 i body artisti utilizzavano il proprio corpo come strumento di comunicazione, in un tuttuno tra identità, moda e tecnologia: dal travestimento all’inventario degli accessori personali e non ultima la rappresentazione del tema della bisessualità. Autori come Brian Eno, Lucio Castelli, Annette Messager, Urs Luthi, Luigi Ontani, giocarono con la loro personalità rendendo il proprio corpo enigmatico, affascinante, lussurioso, feticista a perché no, anche glamour!
Dall’happening alle performances, dalla gestualità alla body art e all’arte comportamentale, dalla fotografia narcisistica al post-human, sino alle degeneration body delle ultime tendenze, dove l’ intimo fisico, psichico, genetico e fetish si rincorrono.
L’immaginario filmico e mediatico ha fatto il resto.
Oggi il nostro corpo rappresenta la maschera per eccellenza, l’antieroe dall’identità ancora da decifrare. Ecco perché: Dress – Code, l’alieno in me. L’aspetto esteriore, infatti, viene quasi a sovrapporsi all’identità stessa dell’individuo, non ne è più l’involucro esterno, ma ne costituisce l’essenza. Basti pensare all’innovazione tecnologica in campo transgenico.
I protagonisti in questa mostra giocano con il proprio corpo in maniera più o meno narcisistica. Corpi che compiono ancora una volta il rituale di immolazione, deformazione, travestimento. Si sviscerano, si autocelebrano in labirintiche simbologie: la contemporaneità interconnessa al virtuale, realtà e verità legate allo sguardo che giudica, interpreta, che è costretto a mutare, a riflettere su se stesso mettendosi necessariamente in gioco.
Opere-corpo, opere-gesto, opere-oggetto, corpo-idea, corpo-mondo.
Non mancano in mostra protagonisti a livello internazionale come Floria Sigismondi,italiana, immigrata in Canada. Opera con fotografia e video, installazioni e film. Nei suoi lavori di matrice iper-surrealista utilizza le immagini che provengono dal sogno, da una condizione allucinatoria. Un teatro poetico ma a volte anche crudo. Floria Sigismondi esplora gli effetti di scienza sulla nostra esperienza contemporanea del corpo, la biotecnologia. Ha collaborato e prodotto i video musicali con artisti del calibro di The White Stripes, David Bowie,The Cure, Leonard Cohen, Sigur Ros, Christina Aguilera, Marilyn Manson, Bjork e altri. Ha esposto in mostra internazionali con i seguenti artisti: Cindy Sherman, Rebecca Horn, Vanessa Beecroft, Tony Oursler, Donald
Lipski, Francesco Clemente, e Joel-Peter Witkin. In mostra con il video” Blu Orchid” per The White Stripes, prodotto da The Revolver Film Company nel 2005.
Altro artista internazionale è Frank Williams, americano, vive tra l’America e la Russia. Artista eclettico, utilizza tutti i media. Le sue immense sculture pubbliche provenienti da un immaginario filmico sono esposte nelle città più importanti del mondo. I suoi lavori sono nei più prestigiosi Musei e collezioni internazionali come: The Museum of History and Art, Anchorage, AK, The Museum of Fine Arts, di Irbeet, di Yekaterinburg, di Alapayevsk, Russia, Museum of the Revolution, Moscow, Russia, Ludwig Collection of Contemporary Art, Russian State Museum, St. Petersburg, Russia, National Artistic Museum of Nizhni Novgorod, Nizhni Novgorod, Russia, Ross and Associates, Houston, Texas e Usa.
Tra i più giovani ma sempre molto bravi artisti in mostra, gli inglesi Mark Bell e Enzo Marra, il portoghese Manuel Cochofel, gli americani John Michael Kearney(Arizona)e Paul Saviano (Usa), i francesi Annabelle Frenette, Dominique Pellen, Pierre Trigona, i tedeschi, Judith Sturm e Wolfgang Tekook. Dalla Grecia, Fanis Logothetis, dall’Australia, Ben Mitchel, dalla Danimarca, Fie Tanderup. Dall’italia, Cinzia Fresia (Torino), Andrea Margheriti(Lecce) e Fabrizio Manco (leccese, vive a Londra), Claudio Orlandi (Roma), G.G. Rocca (Triolo)& A. Buonpensieri(venezuelano, residente a Torino), Annalisa Silingardi (Modena).
12
aprile 2008
D®ESS-CΩDE: Alien inside me
Dal 12 al 30 aprile 2008
arte contemporanea
Location
PRIMO PIANO LIVINGALLERY
Lecce, Viale Guglielmo Marconi, 4, (Lecce)
Lecce, Viale Guglielmo Marconi, 4, (Lecce)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 17-20
Vernissage
12 Aprile 2008, ore 20,00
Autore