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Deterritorializzazione
Agli otto artisti invitati è stata proposta, quale terreno comune di confronto, la deterritorializzazione, nella sua valenza legata alla mobilità territoriale
Comunicato stampa
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Agli otto artisti invitati è stata proposta, quale terreno comune di confronto, la deterritorializzazione, nella sua valenza legata alla mobilità territoriale, tema di grande e scottante attualità in tutta Europa, di cui la specifica situazione perugina, peraltro, con il suo singolare e atipico “melting pot”, risultato di un sedimentato e peculiare cosmopolitismo, e di più recenti migrazioni, è un laboratorio quanto mai interessante. Il concetto di deterritorializzazione nasce nella riflessione filosofica di Deleuze ed ha conosciuto ritornanti fortune, in ambito antropologico - dove ha per certi versi incrociato la teoria dei “non luoghi” di Marc Augé - e negli inediti sviluppi del nuovo pensiero nomade di Rosi Braidotti.
La deterritorializzazione è stata qui intesa nella sua accezione di vicenda archetipica della coscienza europea e nelle connessioni profonde con le tematiche dell’identità interculturale.
Le voci chiamate ad intervenire sono quelle di artisti italiani ed europei operanti in Italia, in diverse realtà regionali, dalla Liguria al Veneto, all’Emilia, all’Umbria. Una compagine multiforme e complessa il cui massimo comun denominatore è un intenso aspetto speculativo, variamente declinato con linguaggi e media diversi. Il ricamo e la cronofotografia, l’installazione e le sculture luminose, il lavoro sul territorio e la pittura, i materiali sintetici o quelli più antichi si sono intrecciati in un lavoro collettivo che si è sviluppato, a partire dalla fine del 2004, lungo tutto l’anno che ora volge al termine.
Le opere, tutte rigorosamente site-specific, dialogano con lo scenario, suggestivo e denso di implicazioni storico-architettoniche, della Sala della Cannoniera, alla Rocca Paolina di Perugia.
Dalle mappe seriche e concettuali di Ursulet all’albero in volo di Boeretto, dalla pittura/ambiente di Mulazzani alla scultura di Foata, dall’installazione sonora di Dorillo e Volpi all’indagine di Buttaro sull’identità, dai neon di Schilirò ai coloratissimi “oggetti” in silicone di Valente si snoda un percorso espositivo teso ed emozionante in grado di svelare e suggerire riflessioni impreviste sulla contemporaneità.
La deterritorializzazione è stata qui intesa nella sua accezione di vicenda archetipica della coscienza europea e nelle connessioni profonde con le tematiche dell’identità interculturale.
Le voci chiamate ad intervenire sono quelle di artisti italiani ed europei operanti in Italia, in diverse realtà regionali, dalla Liguria al Veneto, all’Emilia, all’Umbria. Una compagine multiforme e complessa il cui massimo comun denominatore è un intenso aspetto speculativo, variamente declinato con linguaggi e media diversi. Il ricamo e la cronofotografia, l’installazione e le sculture luminose, il lavoro sul territorio e la pittura, i materiali sintetici o quelli più antichi si sono intrecciati in un lavoro collettivo che si è sviluppato, a partire dalla fine del 2004, lungo tutto l’anno che ora volge al termine.
Le opere, tutte rigorosamente site-specific, dialogano con lo scenario, suggestivo e denso di implicazioni storico-architettoniche, della Sala della Cannoniera, alla Rocca Paolina di Perugia.
Dalle mappe seriche e concettuali di Ursulet all’albero in volo di Boeretto, dalla pittura/ambiente di Mulazzani alla scultura di Foata, dall’installazione sonora di Dorillo e Volpi all’indagine di Buttaro sull’identità, dai neon di Schilirò ai coloratissimi “oggetti” in silicone di Valente si snoda un percorso espositivo teso ed emozionante in grado di svelare e suggerire riflessioni impreviste sulla contemporaneità.
04
novembre 2005
Deterritorializzazione
Dal 04 al 20 novembre 2005
arte contemporanea
Location
CERP – CENTRO ESPOSITIVO ROCCA PAOLINA
Perugia, Piazza Italia, 11, (Perugia)
Perugia, Piazza Italia, 11, (Perugia)
Orario di apertura
tutti i giorni 15,30-19,30
Editore
EFFE
Autore
Curatore