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Di cosa parliamo quando parliamo d’arte
Conversazione sul mondo dell’arte con Roberto Pasini
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La conferenza di giovedì 24 marzo alle ore 21 nella Sala della Fondazione Gottarelli, Via C. Sforza 13 ad Imola, è tenuta dal Prof. Roberto Pasini e ha per tema una discussione che mette insieme arte, estetica e filosofia, sul concetto stesso di "arte" e sui significati storici che esso assume nel metabolismo operativo dell'arte, da un lato, e della sua interpretazione, dall'altro. Il tutto partendo dal titolo di un libro di Raymond Carver (Di cosa parliamo quando parliamo d'amore). Lev Tolstoj scrive che l’arte è comunicazione e “si fonda sull’idoneità dell’uomo a provare le medesime sensazioni di un altro uomo che le ha espresse in modo di consentirgli di percepirle con la vista o con l’udito”.
L’arte contemporanea – scrive invece Pasini nel libro “Forme del Novecento: occhio, corpo, libertà” – nata dalle ceneri dell’occhio, trasferitasi sempre più nel regno della tattilità, a seguito delle ragioni culturali che hanno determinato il trionfo della vicinanza sulla lontananza (a cui i media hanno fornito via via il relativo supporto sociale sia in senso spazio-temporale, sia in senso comunicazionale-informazionale), ha ritrovato al proprio interno un filone che all’occhio ha chiesto ancora di essere lo strumento privilegiato d’indagine della realtà, traducendosi in un itinerario, di cui gli studi non si erano ancora occupati direttamente, che va dall’Impressionismo all’Iperrealismo e trova una distinzione di fondo tra poetiche del vedere e poetiche del guardare”. Questo percorso come tante altre indagini specifiche riguardanti l’arte offrirà la possibilità, durante la serata, di un’affascinante “analisi dei processi che hanno indotto artisti e operatori del settore a sentire tutta la forza trascinante della libertà, intesa e vissuta a vari livelli, ma sempre e comunque come aspirazione ad un grado di purezza che solo l’arte può concedere”. L’arte, dunque, ci sottrae momentaneamente dalle problematiche, dalle preoccupazioni, avvolgendoli nell’ombra dell’oblio, trasponendoci gioia, meraviglia, dando voce alle nostre emozioni più intense e l’ammirazione per un mondo dal quale ci sentiamo rapiti.
Breve scheda
Roberto Pasini storico dell’arte, critico d’arte e scrittore, insegna Storia dell’arte contemporanea all’Università di Verona. È noto in campo internazionale per gli studi e le mostre sull’Informale, su Giorgio Morandi e sulle ricerche artistiche degli ultimi trent’anni. Membro dell’Associazione internazionale critici d’arte, è stato direttore artistico della Triennale di Bologna nel 1997. Ha pubblicato numerosi volumi, tra i più recenti: Cento segni di solitudine. Dal Romanticismo al Postmoderno (Clueb, 1999) Forme del Novecento. Occhio Corpo Libertà (2005), Che cos’è l’arte? (2007), Warhol e Romiti. Un confronto assurdo (2008) e le nuove edizioni di “L’informale nell’arte contemporanea” e di “L’Informale. Stati Uniti Europa Italia”. Ai libri si aggiunge una vasta produzione saggistica in volumi collettivi, cataloghi di mostre, riviste specializzate e la partecipazione a Convegni nazionali ed internazionali. Ha tenuto conferenze presso diverse Istituzioni museali: National Gallery, Londra; Tate Gallery, Londra; Musée Marmottan, Parigi; Museo d’Orsay, Parigi; Museo Van Gogh, Amsterdam; Fondazione Mirò, Barcellona; Museo Piccasso, Barcellona; Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo; Museo Puskin, Mosca; Metropolitan Museum, New York; Museo of Modern Art, New York; Guggenheim Museum, New York.
L’arte contemporanea – scrive invece Pasini nel libro “Forme del Novecento: occhio, corpo, libertà” – nata dalle ceneri dell’occhio, trasferitasi sempre più nel regno della tattilità, a seguito delle ragioni culturali che hanno determinato il trionfo della vicinanza sulla lontananza (a cui i media hanno fornito via via il relativo supporto sociale sia in senso spazio-temporale, sia in senso comunicazionale-informazionale), ha ritrovato al proprio interno un filone che all’occhio ha chiesto ancora di essere lo strumento privilegiato d’indagine della realtà, traducendosi in un itinerario, di cui gli studi non si erano ancora occupati direttamente, che va dall’Impressionismo all’Iperrealismo e trova una distinzione di fondo tra poetiche del vedere e poetiche del guardare”. Questo percorso come tante altre indagini specifiche riguardanti l’arte offrirà la possibilità, durante la serata, di un’affascinante “analisi dei processi che hanno indotto artisti e operatori del settore a sentire tutta la forza trascinante della libertà, intesa e vissuta a vari livelli, ma sempre e comunque come aspirazione ad un grado di purezza che solo l’arte può concedere”. L’arte, dunque, ci sottrae momentaneamente dalle problematiche, dalle preoccupazioni, avvolgendoli nell’ombra dell’oblio, trasponendoci gioia, meraviglia, dando voce alle nostre emozioni più intense e l’ammirazione per un mondo dal quale ci sentiamo rapiti.
Breve scheda
Roberto Pasini storico dell’arte, critico d’arte e scrittore, insegna Storia dell’arte contemporanea all’Università di Verona. È noto in campo internazionale per gli studi e le mostre sull’Informale, su Giorgio Morandi e sulle ricerche artistiche degli ultimi trent’anni. Membro dell’Associazione internazionale critici d’arte, è stato direttore artistico della Triennale di Bologna nel 1997. Ha pubblicato numerosi volumi, tra i più recenti: Cento segni di solitudine. Dal Romanticismo al Postmoderno (Clueb, 1999) Forme del Novecento. Occhio Corpo Libertà (2005), Che cos’è l’arte? (2007), Warhol e Romiti. Un confronto assurdo (2008) e le nuove edizioni di “L’informale nell’arte contemporanea” e di “L’Informale. Stati Uniti Europa Italia”. Ai libri si aggiunge una vasta produzione saggistica in volumi collettivi, cataloghi di mostre, riviste specializzate e la partecipazione a Convegni nazionali ed internazionali. Ha tenuto conferenze presso diverse Istituzioni museali: National Gallery, Londra; Tate Gallery, Londra; Musée Marmottan, Parigi; Museo d’Orsay, Parigi; Museo Van Gogh, Amsterdam; Fondazione Mirò, Barcellona; Museo Piccasso, Barcellona; Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo; Museo Puskin, Mosca; Metropolitan Museum, New York; Museo of Modern Art, New York; Guggenheim Museum, New York.
24
marzo 2011
Di cosa parliamo quando parliamo d’arte
24 marzo 2011
incontro - conferenza
Location
FONDAZIONE CENTRO STUDI TONINO GOTTARELLI
Imola, Viale Caterina Sforza, 13, (Bologna)
Imola, Viale Caterina Sforza, 13, (Bologna)
Vernissage
24 Marzo 2011, ore 21
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