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Di cos’è fatta l’estate
LEOGALLERIES allestisce per la sede di Monza una mostra che ruota intorno a un’unica opera che racchiude in sé le suggestioni estive più popolari, e che – accostata ad altre opere molto diverse – dipinge una cartolina collettiva firmata dalle mani di vari autori.
Comunicato stampa
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Di cos’è fatta l’estate? Di mare, palme e sedie a sdraio. Di acqua e di plastica. Di foto-ricordo, e di pubblicità che illustrano paradisi lontani, veri o promessi. Di spiagge affollate e di città deserte.
LEOGALLERIES allestisce la mostra di luglio a Monza intorno a un’unica opera che racchiude in sé le suggestioni estive più popolari, e che - accostata ad altre opere molto diverse - dipinge una cartolina collettiva firmata dalle mani di vari autori. Questo progetto espositivo suggerisce un gioco di sguardi e commenti tra generazioni e tecniche artistiche molto differenti che dialogano tra loro, da un decennio all’altro, da uno studio all’altro, con un’assonanza evocativa che a tratti si fa anche fisica e tangibile.
L’opera centrale della mostra è un Paesaggio TV di Mario Schifano, smalto su tela emulsionata datato 1975: un piccolo gioiello che misura poco più di 40x50 centimetri, uno schermo di plexiglass che simula il lampo tremolante di un televisore dal quale l’artista ha rubato un’istantanea. Quello che dal tubo catodico di allora Schifano ha trattenuto e immortalato è una marina: forse una réclame, forse un intervallo, forse un documentario. Comunque quelli furono gli anni delle prime trasmissioni a colori che tanto impressionarono gli spettatori e ispirarono gli artisti.
Il colore ancora oggi vince e la fa da padrone nelle opere di Marifé Nuñez e Alessandro Spadari: per l’una è esclamativo e quasi fluo, convogliato da stampa digitale e pittura su metacrilato, per l’altro è poetico e diluito, su grandi tele. Anche le opere-scultura di Stefania Dalla Torre hanno a che vedere con il colore, in particolare relazione con i suoi mutamenti dovuti alla luce: i ritagli di PET - rigidi e trasparenti - vivono di ondate di riflessi scintillanti, mentre quelli di gomma morbida - nera o bianca - creano ombre come fossero fronde di vegetazione. Il bianco della plastica ci conduce poi ad altri bianchi: quello delle architetture su tela di Giorgio Celon - scalinate e facciate di palazzi viste di scorcio da un osservatore abbagliato - e quelli di Nadia Galbiati, che li associa al grigio/nero geometrico del ferro acidato a morsura tipico dei suoi pannelli. Infine la mostra include due opere di Dadamaino, una Costellazione e un Interludio: l’artista negli anni ’80 ha ridotto l’uso del colore al blu minimo delle sue chine su cartoncino, dove la pittura si fa scrittura di infiniti segni, come un diario microscopico, come minuscole tracce di un passaggio sulla sabbia.
Stefania Dalla Torre è nata a Milano nel 1967. Laureata in Architettura, si è occupata di progetti di design e di installazioni in luoghi pubblici e privati con il Gruppo Anomala. Mostra più recente: Il Teatro e il suo sogno, Chiesa di S. Francesco, Pozzuolo Martesana.
Marifé Nunez è nata a Cordoba nel 1962 e cresciuta in Belgio. Dai primi anni ’80 lavora nel campo del disegno grafico, della pubblicità, dell’illustrazione e della fotografia. Vive a Marbella. Mostra più recente: Sinfonia de la vida, galleria Amy-d, Milano.
Alessandro Spadari è nato nel 1969 a Milano, dove vive e lavora. La sua pittura liquida e colorista è da sempre il mezzo per indagare il tema del paesaggio romantico e della natura selvaggia. Mostra più recente: Odissea, galleria Rosso20sette, Roma.
Nadia Galbiati è nata nel 1975. Diplomata in Scultura a Brera, si è dedicata con continuità allo studio delle tecniche di incisione e di utilizzo di diversi materiali in ambito artistico. Realizza sculture e installazioni, concentrandosi sulla rappresentazione dello spazio attraverso la sintesi di forme architettoniche. Mostra più recente: L’estetica dell’angolo, Spazio Arte Pisanello, Verona.
Giorgio Celon è nato a Milano nel 1945. Le sue opere sono frutto di progetti fotografici che vengono in seguito tradotti su tela o su fogli di acetato con l’utilizzo quasi esclusivo del colore bianco. Mostra più recente: Lo stato dell’Arte, Palazzo delle Esposizioni, Torino.
Dadamaino (Milano 1930-2004) si forma artisticamente nella Brera degli anni ’50; amica e collega di Manzoni, Fontana, Castellani e Bonalumi, indaga nel corso di moltissime mostre e Biennali in Italia e in Europa il carattere segnico e ritmico della pittura astratta intesa come ‘scrittura della mente’.
LEOGALLERIES allestisce la mostra di luglio a Monza intorno a un’unica opera che racchiude in sé le suggestioni estive più popolari, e che - accostata ad altre opere molto diverse - dipinge una cartolina collettiva firmata dalle mani di vari autori. Questo progetto espositivo suggerisce un gioco di sguardi e commenti tra generazioni e tecniche artistiche molto differenti che dialogano tra loro, da un decennio all’altro, da uno studio all’altro, con un’assonanza evocativa che a tratti si fa anche fisica e tangibile.
L’opera centrale della mostra è un Paesaggio TV di Mario Schifano, smalto su tela emulsionata datato 1975: un piccolo gioiello che misura poco più di 40x50 centimetri, uno schermo di plexiglass che simula il lampo tremolante di un televisore dal quale l’artista ha rubato un’istantanea. Quello che dal tubo catodico di allora Schifano ha trattenuto e immortalato è una marina: forse una réclame, forse un intervallo, forse un documentario. Comunque quelli furono gli anni delle prime trasmissioni a colori che tanto impressionarono gli spettatori e ispirarono gli artisti.
Il colore ancora oggi vince e la fa da padrone nelle opere di Marifé Nuñez e Alessandro Spadari: per l’una è esclamativo e quasi fluo, convogliato da stampa digitale e pittura su metacrilato, per l’altro è poetico e diluito, su grandi tele. Anche le opere-scultura di Stefania Dalla Torre hanno a che vedere con il colore, in particolare relazione con i suoi mutamenti dovuti alla luce: i ritagli di PET - rigidi e trasparenti - vivono di ondate di riflessi scintillanti, mentre quelli di gomma morbida - nera o bianca - creano ombre come fossero fronde di vegetazione. Il bianco della plastica ci conduce poi ad altri bianchi: quello delle architetture su tela di Giorgio Celon - scalinate e facciate di palazzi viste di scorcio da un osservatore abbagliato - e quelli di Nadia Galbiati, che li associa al grigio/nero geometrico del ferro acidato a morsura tipico dei suoi pannelli. Infine la mostra include due opere di Dadamaino, una Costellazione e un Interludio: l’artista negli anni ’80 ha ridotto l’uso del colore al blu minimo delle sue chine su cartoncino, dove la pittura si fa scrittura di infiniti segni, come un diario microscopico, come minuscole tracce di un passaggio sulla sabbia.
Stefania Dalla Torre è nata a Milano nel 1967. Laureata in Architettura, si è occupata di progetti di design e di installazioni in luoghi pubblici e privati con il Gruppo Anomala. Mostra più recente: Il Teatro e il suo sogno, Chiesa di S. Francesco, Pozzuolo Martesana.
Marifé Nunez è nata a Cordoba nel 1962 e cresciuta in Belgio. Dai primi anni ’80 lavora nel campo del disegno grafico, della pubblicità, dell’illustrazione e della fotografia. Vive a Marbella. Mostra più recente: Sinfonia de la vida, galleria Amy-d, Milano.
Alessandro Spadari è nato nel 1969 a Milano, dove vive e lavora. La sua pittura liquida e colorista è da sempre il mezzo per indagare il tema del paesaggio romantico e della natura selvaggia. Mostra più recente: Odissea, galleria Rosso20sette, Roma.
Nadia Galbiati è nata nel 1975. Diplomata in Scultura a Brera, si è dedicata con continuità allo studio delle tecniche di incisione e di utilizzo di diversi materiali in ambito artistico. Realizza sculture e installazioni, concentrandosi sulla rappresentazione dello spazio attraverso la sintesi di forme architettoniche. Mostra più recente: L’estetica dell’angolo, Spazio Arte Pisanello, Verona.
Giorgio Celon è nato a Milano nel 1945. Le sue opere sono frutto di progetti fotografici che vengono in seguito tradotti su tela o su fogli di acetato con l’utilizzo quasi esclusivo del colore bianco. Mostra più recente: Lo stato dell’Arte, Palazzo delle Esposizioni, Torino.
Dadamaino (Milano 1930-2004) si forma artisticamente nella Brera degli anni ’50; amica e collega di Manzoni, Fontana, Castellani e Bonalumi, indaga nel corso di moltissime mostre e Biennali in Italia e in Europa il carattere segnico e ritmico della pittura astratta intesa come ‘scrittura della mente’.
10
luglio 2012
Di cos’è fatta l’estate
Dal 10 luglio al 15 settembre 2012
arte contemporanea
Location
LEOGALLERIES
Monza, Via Raffaele De Gradi, 10, (Monza E Brianza)
Monza, Via Raffaele De Gradi, 10, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10.13 e 14-19
CHIUSURA ESTIVA dal 30 luglio al 03 settembre
Autore