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Di recupero in recupero – Scarti materiali e storie marginali
La mostra vuol essere punto di incontro tra diversi modi di intendere il “recupero”, e si articola in un percorso sinergico.
Comunicato stampa
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Anche quest’anno la Cooperativa Sociale Alice nello Specchio, organizza la sua tradizionale mostra di Natale, ospitata nella sala convegni della "Bottega di Alice" negozio di commercio equo e solidale che in questa edizione ha per titolo:
Di recupero in recupero – Scarti materiali e storie marginali
La mostra vuol essere punto di incontro tra diversi modi di intendere il " recupero", e si articola in un percorso sinergico presentando:
posters di giocattoli costruiti dai soci di diverse comunità artigianali del sud del mondo che hanno saputo organizzare i settori più poveri di diversi paesi (Cile, Sri Lanka, Nepal, Bangladesh, Kenya) coinvolti nei vari progetti attraverso l’ingegno e la creatività popolare, inventando prodotti artigianali nuovi e originali, frutto del recupero di scarti. Facendo conoscere a tutti noi il meraviglioso sforzo di dignità col quale uomini e donne hanno creato il loro lavoro con un profondo senso della vita comunitaria, in cui si fa esperienza di educazione dei bambini, formazione sociale, politica e ambientale, cultura e svago, riuscendo in questo modo a ridare vita a un’organizzazione sociale che la repressione e la paura avevano quasi azzerato. Forse non si possono neppure definire giochi perché sono autentici testimoni di design, come gli splendidi modellini realizzati in fil di ferro e altri materiali riciclati.
Pupazzi e oggetti, costruiti con contenitori di scarto e materiali da imballaggio, da utenti e operatori della Cooperativa in un Laboratorio curato da Umberto Carbone, che dal 1989 realizza interventi di animazione su rifiuti e risorse
Alcuni modellini di auto, carrozze, ecc., realizzati con legno e altri materiali di risulta da un " troubadour" ligure
Le suggestioni e le riflessioni che questi materiali mettono in moto sono diverse. Negli oggetti realizzati dall’artigiano ligure riecheggia l’antica abilità, tipica delle culture tradizionali, di fare di necessità virtù, di trovare il materiale, la soluzione giusta in modo creativo, non avendo a disposizione negozi specializzati ma scarti e poco altro. Ben diverso lo scenario su cui si muove il recupero di imballaggi (bottiglie di plastica, contenitori in tetrapack, ecc.,). Sfida l’anonimato dell’abbondanza, della produzione di massa. Al buco nero dello spreco che tutto inghiotte oppone la scintilla dell’immaginazione; alla noia, la gioia. La tecnica utilizzata è molto semplice. Si basa prevalentemente sull’uso di tagli e pieghe ed è adatta non solo ai bambini (di cui Carbone è un valente formatore), ma anche in ogni altra situazione di manualità incerta e/o difficoltosa. Di qui la scelta di sperimentarla in un laboratorio con gli utenti della Cooperativa. Su tutt’altro fronte, questi contenitori diventano il simbolo del nostro spreco quotidiano e un’occasione di confronto, quindi, con la miseria del Sud del mondo. Il Laboratorio e la mostra sono esportabili. Il catalogo della mostra, una sorta di manuale per la realizzazione autonoma di tali recuperi, conterrà anche una serie di riflessioni da parte dei partecipanti al Laboratorio (utenti e operatori) e sarà pubblicato da Ans Edizioni di Torino.
Di recupero in recupero – Scarti materiali e storie marginali
La mostra vuol essere punto di incontro tra diversi modi di intendere il " recupero", e si articola in un percorso sinergico presentando:
posters di giocattoli costruiti dai soci di diverse comunità artigianali del sud del mondo che hanno saputo organizzare i settori più poveri di diversi paesi (Cile, Sri Lanka, Nepal, Bangladesh, Kenya) coinvolti nei vari progetti attraverso l’ingegno e la creatività popolare, inventando prodotti artigianali nuovi e originali, frutto del recupero di scarti. Facendo conoscere a tutti noi il meraviglioso sforzo di dignità col quale uomini e donne hanno creato il loro lavoro con un profondo senso della vita comunitaria, in cui si fa esperienza di educazione dei bambini, formazione sociale, politica e ambientale, cultura e svago, riuscendo in questo modo a ridare vita a un’organizzazione sociale che la repressione e la paura avevano quasi azzerato. Forse non si possono neppure definire giochi perché sono autentici testimoni di design, come gli splendidi modellini realizzati in fil di ferro e altri materiali riciclati.
Pupazzi e oggetti, costruiti con contenitori di scarto e materiali da imballaggio, da utenti e operatori della Cooperativa in un Laboratorio curato da Umberto Carbone, che dal 1989 realizza interventi di animazione su rifiuti e risorse
Alcuni modellini di auto, carrozze, ecc., realizzati con legno e altri materiali di risulta da un " troubadour" ligure
Le suggestioni e le riflessioni che questi materiali mettono in moto sono diverse. Negli oggetti realizzati dall’artigiano ligure riecheggia l’antica abilità, tipica delle culture tradizionali, di fare di necessità virtù, di trovare il materiale, la soluzione giusta in modo creativo, non avendo a disposizione negozi specializzati ma scarti e poco altro. Ben diverso lo scenario su cui si muove il recupero di imballaggi (bottiglie di plastica, contenitori in tetrapack, ecc.,). Sfida l’anonimato dell’abbondanza, della produzione di massa. Al buco nero dello spreco che tutto inghiotte oppone la scintilla dell’immaginazione; alla noia, la gioia. La tecnica utilizzata è molto semplice. Si basa prevalentemente sull’uso di tagli e pieghe ed è adatta non solo ai bambini (di cui Carbone è un valente formatore), ma anche in ogni altra situazione di manualità incerta e/o difficoltosa. Di qui la scelta di sperimentarla in un laboratorio con gli utenti della Cooperativa. Su tutt’altro fronte, questi contenitori diventano il simbolo del nostro spreco quotidiano e un’occasione di confronto, quindi, con la miseria del Sud del mondo. Il Laboratorio e la mostra sono esportabili. Il catalogo della mostra, una sorta di manuale per la realizzazione autonoma di tali recuperi, conterrà anche una serie di riflessioni da parte dei partecipanti al Laboratorio (utenti e operatori) e sarà pubblicato da Ans Edizioni di Torino.
14
dicembre 2003
Di recupero in recupero – Scarti materiali e storie marginali
Dal 14 dicembre 2003 al 10 gennaio 2004
design
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
LA BOTTEGA DI ALICE
Torino, Via Montemagno, 29, (Torino)
Torino, Via Montemagno, 29, (Torino)
Vernissage
14 Dicembre 2003, ore 17,30