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Di segni e di luce
il lavoro dei quattro pittori in mostra è fondato sullo stile astratto/informale che ruota intorno ad una ricerca realizzata tramite la gestualità dell’action painting e la fusione del colore nel suo scontro/incontro con la luce.
Comunicato stampa
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Perché “Di segni e di luce”? Perché il lavoro dei quattro pittori in mostra è fondato sullo stile astratto/informale che ruota intorno ad una ricerca realizzata tramite la gestualità dell’action painting e la fusione del colore nel suo scontro/incontro con la luce.
L’arte di Marco Bellagamba è emotiva, fatta di una gestualità ampia e decisa. Di lui il critico Luigi galli ci dice: “Ecco, dunque, i suoi dipinti, zone franche dello spirito, prima di tutto libere da formalismi accademici e toccate da spontaneità. Marco, come i buoni pittori del suo secolo, non descrive, non si perde in dettagli, bensì suggerisce, quasi mormora lasciando che lo spettatore ricostruisca sullo stimolo la sua visione. Ne vengono dunque opere immediate, accostamenti di colori ora tonali, ora contrastanti secondo l’emozione che li vivacizza”.
Anche Giovanni Mangiacapra lavora sulla gestualità; la sua tecnica è strettamente collegata ad una grande sapienza del colore e delle sue possibili espressioni; il senso impresso dalla mano dell’artista, a volte rotatorio, a volte lineare, non è mai casuale, ma sottolinea la forza dei contrasti tonali utilizzati da Mangiacapra con la stessa energia e dinamica propria del ritmo musicale.
Nel gruppo si diversificano Lidia Scalzo ed Enrico Zingaretti; la Scalzo ha inventato una tecnica tutta personale fatta di colore misto a resine; con quest’impasto l’artista crea grandi pannelli pieni di un colore lucido e fortemente materico che raduna in sé la capacità di inventare un segno tonale che, con il forte rifrangere della luminosità sulla superficie vetrificata, diviene luce esso stesso.
Il primo aggettivo che viene in mente pensando al lavoro di Enrico Zingaretti è “impalpabile”. L’uso del colore in quest’artista è strettamente collegato alle trasformazioni che vi opera la luce. I quadri di Zingaretti sono fondati sulla luce, si potrebbe perfino dire che nelle sue opere il colore è utilizzato per far emergere la luminosità, a volte espressa in esplosioni di bianchi, a volte caratterizzata da lievi sfumature di tono su tono, ma sempre e comunque protagonista dell’opera.
L’arte di Marco Bellagamba è emotiva, fatta di una gestualità ampia e decisa. Di lui il critico Luigi galli ci dice: “Ecco, dunque, i suoi dipinti, zone franche dello spirito, prima di tutto libere da formalismi accademici e toccate da spontaneità. Marco, come i buoni pittori del suo secolo, non descrive, non si perde in dettagli, bensì suggerisce, quasi mormora lasciando che lo spettatore ricostruisca sullo stimolo la sua visione. Ne vengono dunque opere immediate, accostamenti di colori ora tonali, ora contrastanti secondo l’emozione che li vivacizza”.
Anche Giovanni Mangiacapra lavora sulla gestualità; la sua tecnica è strettamente collegata ad una grande sapienza del colore e delle sue possibili espressioni; il senso impresso dalla mano dell’artista, a volte rotatorio, a volte lineare, non è mai casuale, ma sottolinea la forza dei contrasti tonali utilizzati da Mangiacapra con la stessa energia e dinamica propria del ritmo musicale.
Nel gruppo si diversificano Lidia Scalzo ed Enrico Zingaretti; la Scalzo ha inventato una tecnica tutta personale fatta di colore misto a resine; con quest’impasto l’artista crea grandi pannelli pieni di un colore lucido e fortemente materico che raduna in sé la capacità di inventare un segno tonale che, con il forte rifrangere della luminosità sulla superficie vetrificata, diviene luce esso stesso.
Il primo aggettivo che viene in mente pensando al lavoro di Enrico Zingaretti è “impalpabile”. L’uso del colore in quest’artista è strettamente collegato alle trasformazioni che vi opera la luce. I quadri di Zingaretti sono fondati sulla luce, si potrebbe perfino dire che nelle sue opere il colore è utilizzato per far emergere la luminosità, a volte espressa in esplosioni di bianchi, a volte caratterizzata da lievi sfumature di tono su tono, ma sempre e comunque protagonista dell’opera.
14
gennaio 2005
Di segni e di luce
Dal 14 al 29 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
ARTE INN
Roma, Via Degli Orti D'alibert, 30, (Roma)
Roma, Via Degli Orti D'alibert, 30, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 17-20
Vernissage
14 Gennaio 2005, ore 18
Autore
Curatore