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Dialog
Nel dialogo si fondono due importanti concezioni: quella del discorso, il Logos, e quella di un confronto verbale che attraversando gli interlocutori determina in concreto l’espressione di idee, anche diverse, e di sentimenti.
Comunicato stampa
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Dialog …parole …d’arte di Guido Buffoni
Nel dialogo si fondono due importanti concezioni: quella del discorso, il Logos, e quella di un confronto verbale che attraversando gli interlocutori determina in concreto l’espressione di idee, anche diverse, e di sentimenti. In questo interscambio il valore nasce da ciò che viene detto e da come questo è detto. E’ evidente che il Logos si carica di tutta la forza vitale di una dialettica che tra borda nelle più diverse direzioni: filosofiche, sofistiche, religiose e non da ultimo in quella artistica che le racchiude nella interezza delle diverse concezioni espressive ed interpretative. L’aspetto razionale della verità, la ragione che determina il mondo secondo la concezione eraclitea, l’elemento verbale, il Verbum, che assorbe in sé l’altro come nella di concezione sofistica. E poi, nella visione puramente mistico-religioso, la ragione divina che anima il mondo nella perfezione della sua realtà, la forza cosmica vitale che sorregge gli elementi e che permette all’uomo di elevarsi nel corpo e nello spirito, divenendo principio razionale che racchiude in sé gli archetipi eterni della creazione. C’e tutto e di più nel discorso. Lo strumento per vincere la lotta oratoria e la dialettica, la logica analitica del pensiero, dell’espressione e delle rappresentazioni in tutte le suo possibili declinazioni, Il Verbum agostiniano, come detto, e quel sistema di pure categorie hegeliane che esprimono non solo come tesi il divenire di un’idea, o il suo ritorno a sé come antitesi, ma anche il valore della loro sintesi: l’idea in sé e per sé. In definitiva, un vero e proprio strumento per la creazione che trova, nelle interpretazioni dei nostri dieci artisti, la più ampia varietà di stilemi, di cifre interpretative e di linguaggi dalle diverse significazioni. Dall’astratto al figurativo, dal simbolico alla concettualità, passando attraverso le masse cromatiche e le geometrie di Gabi Troester, gli autoritratti ed i volti delicati e riflessivi di Renate Elisabeth Bertsch, gli artefatti dal fresco significato simbolico di Gege Bösenstein, le composizioni cromatiche e le astrazioni di Johanna Korak , le grafiche miste con cromatismi di Ingeborg Plepelits-Pass, i segni dell’immaginazione di Andrea Preslacher, le rappresentazioni di un’umanità grottesca e surreale di Erwin Schwentner , le regolari cromie di Ernst Söelkner , l’action painting di Franz Strauss e finalmente le campiture astratte di Luise Thaler. Di tutto e di più! … per un vero dialogo nell’arte.
Nel dialogo si fondono due importanti concezioni: quella del discorso, il Logos, e quella di un confronto verbale che attraversando gli interlocutori determina in concreto l’espressione di idee, anche diverse, e di sentimenti. In questo interscambio il valore nasce da ciò che viene detto e da come questo è detto. E’ evidente che il Logos si carica di tutta la forza vitale di una dialettica che tra borda nelle più diverse direzioni: filosofiche, sofistiche, religiose e non da ultimo in quella artistica che le racchiude nella interezza delle diverse concezioni espressive ed interpretative. L’aspetto razionale della verità, la ragione che determina il mondo secondo la concezione eraclitea, l’elemento verbale, il Verbum, che assorbe in sé l’altro come nella di concezione sofistica. E poi, nella visione puramente mistico-religioso, la ragione divina che anima il mondo nella perfezione della sua realtà, la forza cosmica vitale che sorregge gli elementi e che permette all’uomo di elevarsi nel corpo e nello spirito, divenendo principio razionale che racchiude in sé gli archetipi eterni della creazione. C’e tutto e di più nel discorso. Lo strumento per vincere la lotta oratoria e la dialettica, la logica analitica del pensiero, dell’espressione e delle rappresentazioni in tutte le suo possibili declinazioni, Il Verbum agostiniano, come detto, e quel sistema di pure categorie hegeliane che esprimono non solo come tesi il divenire di un’idea, o il suo ritorno a sé come antitesi, ma anche il valore della loro sintesi: l’idea in sé e per sé. In definitiva, un vero e proprio strumento per la creazione che trova, nelle interpretazioni dei nostri dieci artisti, la più ampia varietà di stilemi, di cifre interpretative e di linguaggi dalle diverse significazioni. Dall’astratto al figurativo, dal simbolico alla concettualità, passando attraverso le masse cromatiche e le geometrie di Gabi Troester, gli autoritratti ed i volti delicati e riflessivi di Renate Elisabeth Bertsch, gli artefatti dal fresco significato simbolico di Gege Bösenstein, le composizioni cromatiche e le astrazioni di Johanna Korak , le grafiche miste con cromatismi di Ingeborg Plepelits-Pass, i segni dell’immaginazione di Andrea Preslacher, le rappresentazioni di un’umanità grottesca e surreale di Erwin Schwentner , le regolari cromie di Ernst Söelkner , l’action painting di Franz Strauss e finalmente le campiture astratte di Luise Thaler. Di tutto e di più! … per un vero dialogo nell’arte.
11
gennaio 2019
Dialog
Dall'undici al 13 gennaio 2019
arte contemporanea
Location
SPAZIO 121
Perugia, Via Armando Fedeli, 121, (Perugia)
Perugia, Via Armando Fedeli, 121, (Perugia)
Orario di apertura
da venerd' a domenica ore 16 - 19
Vernissage
11 Gennaio 2019, ore 18:00
Autore
Curatore