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Dialoghi pittorici intorno alla non-forma
Saranno esposte le opere di 4 artisti “figli” del secolo che ha visto nascere e crescere l’informale. Di diversa formazione didattica e non, si incontrano idealmente in questa sede espositiva, dialogando attraverso le proprie opere.
Comunicato stampa
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Al Convento di Santa Croce le opere di Alfredo Bonanni, Elio Frontini, Rita Sarzi Amadé e Clarice Zdanski con “Dialoghi pittorici intorno alla non-forma”.
Da domenica 28 ottobre 2007 il Convento di Santa Croce a S.Anatolia di Narco ospiterà la mostra “Dialoghi pittorici intorno alla non-forma” curata da Barbara Pavan, per Associazione Contemporanea. Saranno esposte le opere di 4 artisti “figli” del secolo che ha visto nascere e crescere l’informale. Di diversa formazione didattica e non, si incontrano idealmente in questa sede espositiva, dialogando attraverso le proprie opere.
Alfredo Bonanni è nato a Rieti nel 1941. La sua formazione artistica parte dalla casa/studio di Luigi Catini, allievo del grande Antonino Calcagnadoro. Un amore per la pittura coltivato per tutta la vita, in un percorso teso alla continua sperimentazione e alla ricerca di una espressività forte e capace di trasmettere tutto sé stesso attraverso l’opera d’arte. Le sue opere sono presenti in diverse collezioni, in Italia ed all’estero.Abisso, passione, trascendenza; le ultime opere del maestro reatino raggiungono una dimensione più che mai intima e profonda. La sua ricerca umana ed artistica lo ha portato ad una sorta di compromesso con la propria e l’umana fragilità, riappacificando la natura divina della creazione artistica con la tormentata e sofferta inquietudine delle passioni umane. Bonanni è un uomo che affronta e combatte con la vita e le sue amarezze quotidiane e con sé stesso alla ricerca della consapevolezza interiore, del senso della propria esistenza. Ma è anche un artista che ‘impasta’ quella vita con i suoi colori, rendendola parte integrante dell’opera, in una simbiosi quasi senza soluzione di continuità tra arte e vita. L’opera diventa il suo alter ego. Le sue tele, con il gioco intenso e meticoloso del nero, del rosso e dell’oro sintetizzano in maniera mirabile, l’abisso, la passione e la trascendenza, la consapevolezza e l’accettazione del destino di ogni uomo di essere materia e spirito in un perenne equilibrio tra abisso e trascendenza, tra vita e morte, alla disperata ricerca di una traccia attraverso la quale affermare di essere esistiti.
Elio Frontini è nato a Novara nel 1936. Il suo pensiero pittorico si ritrova in tutta la sua matericità nelle sue opere. I lavori seguono il discorso estetico che Frontini porta avanti da sempre, alternando figurativo ed astratto, sperimentando tecniche e soluzioni originali, in una dialettica convivenza di momenti espressivi che conducono ad una forma che non ha principi razionali. E’ un’espansione tutta esterna dello spazio, un condensarsi della materia, un continuo infinito tanto più pieno quanto più controllato. Un artista che confessa di ‘sentire’ poco il disegno, molto di più il colore. Come nella musica c’è ritmo e melodia, così in pittura c’è colore e forma. Frontini attribuisce al ‘900 il dono di una grande libertà espressiva, che prima di allora gli artisti non riuscivano nemmeno ad immaginare. Le sue montagne, i suoi paesaggi , i suoi boschi, spesso appena accennati, non vanno visti con l’occhio dello spettatore, bensì come cosmo in cui siamo partecipi e protagonisti impegnati. Frontini del resto si sente più figlio della storia che della natura, e il colore diventa un mezzo per documentare emozioni e richiami. Il sapiente uso delle possibilità cromo-luministiche delle sue tele fanno del colore e delle sue infinite variazioni la chiave di volta della sua pittura, elemento determinante per tutto il significato del quadro.
Rita Sarzi Amadé è nata a Mantova, veneta di adozione. Le sue opere sono il risultato di una evoluzione iniziata qualche anno fa e sviluppata con elaborati molto diversi fra loro. Un’artista che trova continui stimoli proprio nella ricerca e nella sperimentazione di forme, simboli, colori capaci di sintetizzare la tensione costante tra razionalità e istintualità, tra matematica e filosofia, tra
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certezza ed incertezza. Geometrie e linee libere, forme e colori: così l’artista percepisce e rappresenta sé stessa, l’uomo, il mondo. Una ‘lettura’ assolutamente non vincolante e che consente ad ognuno di leggervi altro, anche solo un accostamento di colori, forme, linee. In tutti i suoi lavori torna prepotentemente e con forza il “colore della vita” di un’artista ricca di ironia, di intensa “joie de vivre”, di positiva, inesauribile passione per l’universo umano e di indicibile curiosità per ogni singolo individuo; una gioiosa e giocosa ricerca pittorica.
Clarice Zdanski è nata a Bellaire, Ohio (USA). Formatasi accademicamente presso l’University of North Carolina e successivamente presso l’University of Chicago, recatasi in Europa per approfondire i suoi studi, si è poi stabilita in Italia laureandosi in lingue e letterature straniere. I suoi vari e poliedrici interessi la portano a conseguire anche il diploma in musica presso il Conservatorio di Novara. Da oltre dieci anni insegna storia dell’arte, disegno, acquerello e tecniche grafiche di stampa presso l’università americana Franklin College di Lugano. Dopo un percorso figurativo in cui la Zdanski ha trovato un proprio stile, negli ultimi anni si è dedicata alla ricerca sul colore ottenendo diversi riconoscimenti.
Da domenica 28 ottobre 2007 il Convento di Santa Croce a S.Anatolia di Narco ospiterà la mostra “Dialoghi pittorici intorno alla non-forma” curata da Barbara Pavan, per Associazione Contemporanea. Saranno esposte le opere di 4 artisti “figli” del secolo che ha visto nascere e crescere l’informale. Di diversa formazione didattica e non, si incontrano idealmente in questa sede espositiva, dialogando attraverso le proprie opere.
Alfredo Bonanni è nato a Rieti nel 1941. La sua formazione artistica parte dalla casa/studio di Luigi Catini, allievo del grande Antonino Calcagnadoro. Un amore per la pittura coltivato per tutta la vita, in un percorso teso alla continua sperimentazione e alla ricerca di una espressività forte e capace di trasmettere tutto sé stesso attraverso l’opera d’arte. Le sue opere sono presenti in diverse collezioni, in Italia ed all’estero.Abisso, passione, trascendenza; le ultime opere del maestro reatino raggiungono una dimensione più che mai intima e profonda. La sua ricerca umana ed artistica lo ha portato ad una sorta di compromesso con la propria e l’umana fragilità, riappacificando la natura divina della creazione artistica con la tormentata e sofferta inquietudine delle passioni umane. Bonanni è un uomo che affronta e combatte con la vita e le sue amarezze quotidiane e con sé stesso alla ricerca della consapevolezza interiore, del senso della propria esistenza. Ma è anche un artista che ‘impasta’ quella vita con i suoi colori, rendendola parte integrante dell’opera, in una simbiosi quasi senza soluzione di continuità tra arte e vita. L’opera diventa il suo alter ego. Le sue tele, con il gioco intenso e meticoloso del nero, del rosso e dell’oro sintetizzano in maniera mirabile, l’abisso, la passione e la trascendenza, la consapevolezza e l’accettazione del destino di ogni uomo di essere materia e spirito in un perenne equilibrio tra abisso e trascendenza, tra vita e morte, alla disperata ricerca di una traccia attraverso la quale affermare di essere esistiti.
Elio Frontini è nato a Novara nel 1936. Il suo pensiero pittorico si ritrova in tutta la sua matericità nelle sue opere. I lavori seguono il discorso estetico che Frontini porta avanti da sempre, alternando figurativo ed astratto, sperimentando tecniche e soluzioni originali, in una dialettica convivenza di momenti espressivi che conducono ad una forma che non ha principi razionali. E’ un’espansione tutta esterna dello spazio, un condensarsi della materia, un continuo infinito tanto più pieno quanto più controllato. Un artista che confessa di ‘sentire’ poco il disegno, molto di più il colore. Come nella musica c’è ritmo e melodia, così in pittura c’è colore e forma. Frontini attribuisce al ‘900 il dono di una grande libertà espressiva, che prima di allora gli artisti non riuscivano nemmeno ad immaginare. Le sue montagne, i suoi paesaggi , i suoi boschi, spesso appena accennati, non vanno visti con l’occhio dello spettatore, bensì come cosmo in cui siamo partecipi e protagonisti impegnati. Frontini del resto si sente più figlio della storia che della natura, e il colore diventa un mezzo per documentare emozioni e richiami. Il sapiente uso delle possibilità cromo-luministiche delle sue tele fanno del colore e delle sue infinite variazioni la chiave di volta della sua pittura, elemento determinante per tutto il significato del quadro.
Rita Sarzi Amadé è nata a Mantova, veneta di adozione. Le sue opere sono il risultato di una evoluzione iniziata qualche anno fa e sviluppata con elaborati molto diversi fra loro. Un’artista che trova continui stimoli proprio nella ricerca e nella sperimentazione di forme, simboli, colori capaci di sintetizzare la tensione costante tra razionalità e istintualità, tra matematica e filosofia, tra
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certezza ed incertezza. Geometrie e linee libere, forme e colori: così l’artista percepisce e rappresenta sé stessa, l’uomo, il mondo. Una ‘lettura’ assolutamente non vincolante e che consente ad ognuno di leggervi altro, anche solo un accostamento di colori, forme, linee. In tutti i suoi lavori torna prepotentemente e con forza il “colore della vita” di un’artista ricca di ironia, di intensa “joie de vivre”, di positiva, inesauribile passione per l’universo umano e di indicibile curiosità per ogni singolo individuo; una gioiosa e giocosa ricerca pittorica.
Clarice Zdanski è nata a Bellaire, Ohio (USA). Formatasi accademicamente presso l’University of North Carolina e successivamente presso l’University of Chicago, recatasi in Europa per approfondire i suoi studi, si è poi stabilita in Italia laureandosi in lingue e letterature straniere. I suoi vari e poliedrici interessi la portano a conseguire anche il diploma in musica presso il Conservatorio di Novara. Da oltre dieci anni insegna storia dell’arte, disegno, acquerello e tecniche grafiche di stampa presso l’università americana Franklin College di Lugano. Dopo un percorso figurativo in cui la Zdanski ha trovato un proprio stile, negli ultimi anni si è dedicata alla ricerca sul colore ottenendo diversi riconoscimenti.
28
ottobre 2007
Dialoghi pittorici intorno alla non-forma
Dal 28 ottobre al 30 novembre 2007
arte contemporanea
Location
CONVENTO DI SANTA CROCE
Sant'anatolia Di Narco, Piazza Del Convento, 4, (Perugia)
Sant'anatolia Di Narco, Piazza Del Convento, 4, (Perugia)
Orario di apertura
tutti i giorni orari 11-22
Autore