Dialoghi Praghesi

Nella notte profonda del pensiero, che inonda il nostro paese in questi tempi tristi e immobili, brilla qualche stella che illumina di senso e di entusiasmo il nostro presente e ci regala, forse, una speranza per il futuro. Quello dei nostri sei fotografi è un itinerario praghese disegnato dalla libertà dell’invenzione e colorato di entusiasmo e di fantasia. Sei giovani fotografi nomadi a Praga che raccolgono fremiti di bellezza e ci donano le loro poesie fotografiche su una città “non magica né tragica” ma sempre straordinaria fonte d’invenzioni visive.

Uno dei temi prediletti della fotografia è la rappresentazione del contesto urbano con le sue multiformi implicazioni di vissuto e nel suo essere architettura e umanità. E alcune città in particolare sono diventate nel tempo i luoghi topici dell’immaginario fotografico che sollecitano continuamente l’elaborazione di nuove soluzioni lirico-visive. In questo caso Praga viene guardata dai sei interpreti con amore e curiosità antiretorica e con estrema immediatezza. L’occhio dell’artista è rivolto, non tanto alla monumentalità della città, mille volte rappresentata, quanto piuttosto a quei particolari che parlano del suo animo profondo; luoghi, oggetti, persone raccontano di mutazioni e di passaggi che non hanno solo un valore estetico ma anche etico. La ricerca degli autori canta visivamente il mondo letterario, che con le sue opere straordinarie, narra la follia malinconica di questo gioiello mitteleuropeo. Vediamo la gioia e la pazzia, sentiamo gli odori e i suoni che da sempre vi abitano. La raccolta di opere mostra una folla di persone, luoghi della memoria, edifici ed ombre, giorni e notti dell’anima praghese. In queste opere riviviamo l’eterno errare crepuscolare di Kafka e ci inondiamo dell’ebbrezza picaresca delle bettole dove sembra di incontrare il soldato S’vejk. Respiriamo l’aria letteraria dei suoi caffè.

Il lavoro dei sei autori, memoria dell’oggi, è testimonianza di una passione e racconto d’immagini attraverso i loro occhi innamorati. Una folla di scatti veloci, furtivi o meditati creano un dialogo di visioni dove alla sensuale ricerca di bellezza e equilibrio di Chiara Martinez fa da contrappunto la lucida e curiosa ricerca di Alessandra Picchiotti. E allo sguardo romantico di Pier Angelo Sottile che ci mostra una città liricamente onirica, risponde l’inquieto indagare di insolite prospettive, umane e architettoniche, di Laura Bartolini. Sergio Casella ruba invece sguardi e storie minime espresse da volti che parlano di tenerezze.

Infine Mauro Alunni disegna un percorso visivo colorato dalle ipnotiche geometrie di questa sublime città.

Alessandro Anniballi