Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Dialoghi tra l’Uomo e la Terra. Omaggio ad Antonia Campi
collettiva
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dalla nota al catalogo di Valentina Ghio, sindaco di Sestri Levante: “Per me,
primo sindaco donna del comune di Sestri Levante, è un bisogno sentire
la vicinanza e l'umano affetto di donne come questa importante artista
che ha saputo, in tempi quasi temerari, far emergere con forza la visione
femminile del mondo attraverso le sue creazioni, attraverso coraggiose scelte
industriali, attraverso le sue perentorie richieste di autodeterminazione.
Accolgo con gioia ed interesse, a nome della mia città, la presenza ed il
lavoro di Antonia Campi nel Tigullio, nella speranza che il suo pensiero e
la sua esperienza di vita siano linfa creativa per il nostro territorio ed, in
particolare, per le donne di Sestri, chiamate a reinventare, in questo periodo
di profonda crisi culturale ed economica, il loro ruolo nel privato, nel lavoro,
nella vita politica facendo emergere l'amore ed il rispetto per la vita, la
bellezza e la giustizia, vivificando il territorio ed i rapporti con l'attenzione, la
creatività ed il coraggio che l'esempio di Antonia Campi trasmette.
L'attenzione di Antonia Campi per le forme naturali e la collaborazione
con l'Opificio Ceramico di Alfredo Gioventù e Daniela Mangini apportano
al progetto Artura _ Territori tra Arte e Natura _ Torre dei Doganieri, un
contributo di grande valore culturale ed umano e mi auguro che, restituito alla
città, possa essere compreso ed apprezzato in tutti i suoi molteplici aspetti.”
La MOSTRA presenta gli esiti delle collaborazioni di Antonia Campi in questi
ultimi 3 anni: tre nuove collezioni a “quattro” o “sei” mani realizzate con i
ceramisti Alfredo Gioventù e Daniela Mangini a Sestri levante, con Antonella
Ravagli e con lo studio Elica di Pastore&Bovina a Faenza grazie ad una
intuizione di Anty Pansera.
Le tre collezioni, presentate per la prima volta nel novembre 2011 presso il
Midec, Museo Internazionale del Design Ceramico di Laveno in occasione dei
90 anni di Antonia Campi, sono state inserite successivamente in prestigiose
mostre sul lavoro della designer: “Geometrie Impossibili” presso la Galleria
del Credito Valtellinese a Sondrio ed il Museo Diocesano di Milano, “Dialoghi”
presso lo Studio Battaglia in occasione della manifestazione internazionale
Argillà 2012 a Faenza, “Antonia Campi, l'estro armonico” a Siena e presso
il museo di Montelupo Fiorentino a cura dell'associazione L'Arte dei Vasai
della Nobile Contrada del Nicchio.
L'INCONTRO con Antonia Campi ed Anty Pansera: “Passo a Sei”
dialogo sul ruolo della donna, ed in particolare di Antonia Campi, nel design e
nella produzione ceramica industriale ed artigianale nel '900 e presentazione
delle nuove collezioni in mostra.
Con la presenza di Carlo Pizzichini per l'Arte dei Vasai della Nobile
Contrada del Nicchio, Sergio Noberini curatore del Museo Luzzati,
Antonella Ravagli eAlfredo Gioventù.
ANTONIA CAMPI _ Artista e scultrice per formazione, è approdata al design
attraverso la Società Ceramica Italiana di Laveno, dove era entrata come
operaia nel 1947 e di cui divenne direttore artistico negli anni sessanta. Nella
manifattura all’epoca diretta da Guido Andlovitz, “Neto” Campi era entrata,
giovanissima, dopo aver frequentato i corsi dell'Accademia di Brera, dove si è
diplomata in scultura con Francesco Messina.
Prima donna dirigente in Italia, succeduta nel 1962 a Andlovitz nella direzione
della SCI, dal 1971 dirige il Centro Artistico unificato della SCI e della Richard
- Ginori e in seguito il Centro Design della Pozzi - Ginori. In questo ruolo
assume il compito di seguire l'intera produzione dell'azienda, dai servizi da tè
e caffè, vasi, piatti, soprammobili ai sanitari e alla rubinetteria.
Nel 2011 è stata insignita del Compasso d’Oro alla carriera per il progetto di
utensili ancora oggi esposti al MoMa di New York..
Con lei, anche il bagno diventa uno spazio da vivere e non solo da utilizzare.
Ecco i sanitari che sembrano creature dei boschi, che vivono di colori e
forme nuove, che abbandonano quell’asettico e alla fine noioso rigore
che li imbalsamava da sempre. Poi l’attenzione ai colori, con le celebri
creazioni in bianco e blu dove i due toni divengono fantasmagoria di
geometrie. Un’inesauribile forza creativa e la necessità di soddisfare anche
le esigenze produttive e le richieste commerciali dell’azienda, istanze cui la
designer è sempre stata molto sensibile e che spiegano come alcune forme
modernissime, proposte con smalti e accostamenti accesi e insoliti, siano
anche presentate con decori di aspetto più convenzionale e “rassicurante”,
più facilmente accettabile da un pubblico borghese di gusto tradizionale.
A novant’anni, Neto continua a sfornare opere bellissime, di giorno in giorno
sempre più personali, ad indicare una creatività sempre più libera, ariosa,
felice. Non più legata alla produzione di oggetti d’uso, progettazione che l’ha
coinvolta lungo tutta la carriera professionale, oggi l’artista è libera da ogni
vincolo e necessità.
ANTY PANSERA, critico e storico del design, presidente dell'Isia
di Faenza; nel cda della Fondazione Museo del design della Triennale
di Milano, appassionata ricercatrice del lavoro artistico e artigianale
delle donne, cofondatrice e presidente dell'Associazione Dcomedesign
www.antypansera.it , www.dcomedesign.org
Scrive Anty Pansera sulla collaborazione con L'Opificio Ceramico
Alfredo Gioventù:
Antonia ha soggiornato a Sestri Levante frequentando il loro Atelier ceramico,
dove la coppia di artisti realizza da tempo, con i sassi ceramici, opere
dedicate al mare ed alla natura.
Dice Alfredo Gioventù: “Proprio la condivisa attenzione per gli archetipi
estetici naturali è stato l'humus che ha fatto nascere l'amicizia e la
collaborazione artistica che proverò ora a descrivere in prima persona.
Per uno come me, che ha messo al centro delle sue riflessioni sull'estetica
il rapporto tra natura e cultura, poter constatare come un percorso, a
suo tempo iniziato da Antonia, trovi subito coincidenze tra passato,
presente e futuro, rispettivamente interpretati dalle nostre tre generazioni
(non dimentichiamo il ruolo determinante nella collezione di Daniela) è
sicuramente una gran bella soddisfazione.
Antonia è una di quelle rare persone che sentono il peso della
responsabilità umana, civile e sociale, del dono che hanno ricevuto;
la sua infallibile capacità nel penetrare i segreti della forma la porta,
incessantemente, a cercare e trovare soluzioni. Che si tratti di un piccolo
problema di decoro o della risoluzione di equilibri plastici di un monumento,
per lei sembra non fare la differenza, poiché, il suo vero piacere, è poter
dare una risposta..
Poter avere la sua compagnia mentre si lavora è veramente un privilegio
ed un piacere, la sua intelligente ironia riesce sempre a spiazzare i luoghi
comuni, uno tra tutti quello che esistano veri confini tra arte, design ed
artigianato e limiti al “dialogo” tra chi opera nelle rispettive discipline.
La disponibilità ad ascoltare, a prendere in considerazione le altrui
esperienze, diventa così la vera risorsa per poter migliorare. In questo clima
è nata la collezione “Genesi”, in cui un antico progetto di Antonia ha ritrovato
vitalità grazie alle nostre ricerche e sperimentazioni artistiche sui materiali
ceramici:”
“Storica” la sensibilità della Campi per le forme naturali e “naturale”
dunque, l'incontro con la “rotondità” dei sassi modellati da Alfredo,
sapientemente sottolineati dagli interventi grafici di Daniela, che citano i
fori dei centrotavola... Ma, questa volta, la designer ha potuto disporre di
forme autenticamente create dalla natura, sui piani plastici delle quali i suoi
“tagli” hanno acquistato un vigore inaspettato, così come l'idea di mantenere
scabro un materiale che nel suo passato è stato lucido e colorato e che ha
permesso di concentrare l'attenzione sulla novità: dentro a questi sassi cavi
nasce un nuovo sasso che dà il titolo alla collezione”.
Campi torna a Faenza ed intreccia nuovi rapporti: innanzitutto per la
realizzazione del Tapun un presse-papier in porcellana di Limoges, affidato
alle sapienti “cure” di Elisabetta Bovina. A seguire, una collaborazione che
ha visto la Campi disegnare Le Cretine, delle quali ha modellato i prototipi.
Tazzine con piattino che fungono anche da portauovo, in raffinata porcellana
australiana, caratterizzate per la decorazione di Elica: articolate e grafiche
soluzioni all’insegna del colore e del divertissement.
Sempre nella città manfreda, è nato il sodalizio con la faentina Antonella
Ravagli: “Antò” - l’inizio dei loro due nomi propri - la sigla a firma dei loro
pezzi a quattro mani. Prestigioso il loro primo lavoro, un pannello di ben
tre metri per cinque progettato su invito della Presidenza del Consiglio
in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Realizzato utilizzando
le tecnologie innovative sperimentate da tempo dalla Ravagli, è stato
selezionato poi per essere inserito nel romano Palazzo di Montecitorio. Una
serie di “isole galleggianti” sovrapposte - una precisa scelta iconografica
-, sottolineano non solo la stratificazione temporale della costruzione/
costituzione, nel tempo, della nostra Nazione, ma tendono anche a far
riflettere sull'attualità di una “società liquida”, senza confini rigidi, come
Zygmunt Bauman ha ampiamente teorizzato: nel mondo globalizzato i limiti
territoriali diventano sempre più labili e l'identità di uno stato si apre alle
contaminazioni di popoli, di culture, di abitudini, di religioni, di costumi diversi.
Numerosi poi altri pezzi, unici o di piccolissima serie, stanno “venendo alla
luce” nel laboratorio al Mulino dell'Isola a Faenza. Il repertorio è vario, dagli
svettanti “totem” appositamente pensati per la retrospettiva (a Palazzo Sertoli
di Sondrio) che la città natale di Campi dedicherà il prossimo ottobre alla
concittadina (già lo scorso anno insignita del prestigioso premio Compasso
d’Oro alla carriera) ai “libri”, sorta di multipli espressamente ideati da Campi
per raccogliere le lettere intagliate di Ravagli; dai medaglioni pezzi unici
proposti in diverse altezze e assemblati dalla designer come si trattasse di
uno spartito musicale ai quadri di piccole dimensioni che sposano le cornici
della ceramista faentina ai collage tessili o materici di Neto. Il laboratorio del
Mulino, infatti, si contraddistingue per la presenza sempre più attiva della
Campi che non solo è un supporto irrefrenabile di idee e di esperienza, ma
è anche parte attiva nella realizzazione delle opere come dimostrano le
numerose foto che documentano questa fruttuosa collaborazione.
primo sindaco donna del comune di Sestri Levante, è un bisogno sentire
la vicinanza e l'umano affetto di donne come questa importante artista
che ha saputo, in tempi quasi temerari, far emergere con forza la visione
femminile del mondo attraverso le sue creazioni, attraverso coraggiose scelte
industriali, attraverso le sue perentorie richieste di autodeterminazione.
Accolgo con gioia ed interesse, a nome della mia città, la presenza ed il
lavoro di Antonia Campi nel Tigullio, nella speranza che il suo pensiero e
la sua esperienza di vita siano linfa creativa per il nostro territorio ed, in
particolare, per le donne di Sestri, chiamate a reinventare, in questo periodo
di profonda crisi culturale ed economica, il loro ruolo nel privato, nel lavoro,
nella vita politica facendo emergere l'amore ed il rispetto per la vita, la
bellezza e la giustizia, vivificando il territorio ed i rapporti con l'attenzione, la
creatività ed il coraggio che l'esempio di Antonia Campi trasmette.
L'attenzione di Antonia Campi per le forme naturali e la collaborazione
con l'Opificio Ceramico di Alfredo Gioventù e Daniela Mangini apportano
al progetto Artura _ Territori tra Arte e Natura _ Torre dei Doganieri, un
contributo di grande valore culturale ed umano e mi auguro che, restituito alla
città, possa essere compreso ed apprezzato in tutti i suoi molteplici aspetti.”
La MOSTRA presenta gli esiti delle collaborazioni di Antonia Campi in questi
ultimi 3 anni: tre nuove collezioni a “quattro” o “sei” mani realizzate con i
ceramisti Alfredo Gioventù e Daniela Mangini a Sestri levante, con Antonella
Ravagli e con lo studio Elica di Pastore&Bovina a Faenza grazie ad una
intuizione di Anty Pansera.
Le tre collezioni, presentate per la prima volta nel novembre 2011 presso il
Midec, Museo Internazionale del Design Ceramico di Laveno in occasione dei
90 anni di Antonia Campi, sono state inserite successivamente in prestigiose
mostre sul lavoro della designer: “Geometrie Impossibili” presso la Galleria
del Credito Valtellinese a Sondrio ed il Museo Diocesano di Milano, “Dialoghi”
presso lo Studio Battaglia in occasione della manifestazione internazionale
Argillà 2012 a Faenza, “Antonia Campi, l'estro armonico” a Siena e presso
il museo di Montelupo Fiorentino a cura dell'associazione L'Arte dei Vasai
della Nobile Contrada del Nicchio.
L'INCONTRO con Antonia Campi ed Anty Pansera: “Passo a Sei”
dialogo sul ruolo della donna, ed in particolare di Antonia Campi, nel design e
nella produzione ceramica industriale ed artigianale nel '900 e presentazione
delle nuove collezioni in mostra.
Con la presenza di Carlo Pizzichini per l'Arte dei Vasai della Nobile
Contrada del Nicchio, Sergio Noberini curatore del Museo Luzzati,
Antonella Ravagli eAlfredo Gioventù.
ANTONIA CAMPI _ Artista e scultrice per formazione, è approdata al design
attraverso la Società Ceramica Italiana di Laveno, dove era entrata come
operaia nel 1947 e di cui divenne direttore artistico negli anni sessanta. Nella
manifattura all’epoca diretta da Guido Andlovitz, “Neto” Campi era entrata,
giovanissima, dopo aver frequentato i corsi dell'Accademia di Brera, dove si è
diplomata in scultura con Francesco Messina.
Prima donna dirigente in Italia, succeduta nel 1962 a Andlovitz nella direzione
della SCI, dal 1971 dirige il Centro Artistico unificato della SCI e della Richard
- Ginori e in seguito il Centro Design della Pozzi - Ginori. In questo ruolo
assume il compito di seguire l'intera produzione dell'azienda, dai servizi da tè
e caffè, vasi, piatti, soprammobili ai sanitari e alla rubinetteria.
Nel 2011 è stata insignita del Compasso d’Oro alla carriera per il progetto di
utensili ancora oggi esposti al MoMa di New York..
Con lei, anche il bagno diventa uno spazio da vivere e non solo da utilizzare.
Ecco i sanitari che sembrano creature dei boschi, che vivono di colori e
forme nuove, che abbandonano quell’asettico e alla fine noioso rigore
che li imbalsamava da sempre. Poi l’attenzione ai colori, con le celebri
creazioni in bianco e blu dove i due toni divengono fantasmagoria di
geometrie. Un’inesauribile forza creativa e la necessità di soddisfare anche
le esigenze produttive e le richieste commerciali dell’azienda, istanze cui la
designer è sempre stata molto sensibile e che spiegano come alcune forme
modernissime, proposte con smalti e accostamenti accesi e insoliti, siano
anche presentate con decori di aspetto più convenzionale e “rassicurante”,
più facilmente accettabile da un pubblico borghese di gusto tradizionale.
A novant’anni, Neto continua a sfornare opere bellissime, di giorno in giorno
sempre più personali, ad indicare una creatività sempre più libera, ariosa,
felice. Non più legata alla produzione di oggetti d’uso, progettazione che l’ha
coinvolta lungo tutta la carriera professionale, oggi l’artista è libera da ogni
vincolo e necessità.
ANTY PANSERA, critico e storico del design, presidente dell'Isia
di Faenza; nel cda della Fondazione Museo del design della Triennale
di Milano, appassionata ricercatrice del lavoro artistico e artigianale
delle donne, cofondatrice e presidente dell'Associazione Dcomedesign
www.antypansera.it , www.dcomedesign.org
Scrive Anty Pansera sulla collaborazione con L'Opificio Ceramico
Alfredo Gioventù:
Antonia ha soggiornato a Sestri Levante frequentando il loro Atelier ceramico,
dove la coppia di artisti realizza da tempo, con i sassi ceramici, opere
dedicate al mare ed alla natura.
Dice Alfredo Gioventù: “Proprio la condivisa attenzione per gli archetipi
estetici naturali è stato l'humus che ha fatto nascere l'amicizia e la
collaborazione artistica che proverò ora a descrivere in prima persona.
Per uno come me, che ha messo al centro delle sue riflessioni sull'estetica
il rapporto tra natura e cultura, poter constatare come un percorso, a
suo tempo iniziato da Antonia, trovi subito coincidenze tra passato,
presente e futuro, rispettivamente interpretati dalle nostre tre generazioni
(non dimentichiamo il ruolo determinante nella collezione di Daniela) è
sicuramente una gran bella soddisfazione.
Antonia è una di quelle rare persone che sentono il peso della
responsabilità umana, civile e sociale, del dono che hanno ricevuto;
la sua infallibile capacità nel penetrare i segreti della forma la porta,
incessantemente, a cercare e trovare soluzioni. Che si tratti di un piccolo
problema di decoro o della risoluzione di equilibri plastici di un monumento,
per lei sembra non fare la differenza, poiché, il suo vero piacere, è poter
dare una risposta..
Poter avere la sua compagnia mentre si lavora è veramente un privilegio
ed un piacere, la sua intelligente ironia riesce sempre a spiazzare i luoghi
comuni, uno tra tutti quello che esistano veri confini tra arte, design ed
artigianato e limiti al “dialogo” tra chi opera nelle rispettive discipline.
La disponibilità ad ascoltare, a prendere in considerazione le altrui
esperienze, diventa così la vera risorsa per poter migliorare. In questo clima
è nata la collezione “Genesi”, in cui un antico progetto di Antonia ha ritrovato
vitalità grazie alle nostre ricerche e sperimentazioni artistiche sui materiali
ceramici:”
“Storica” la sensibilità della Campi per le forme naturali e “naturale”
dunque, l'incontro con la “rotondità” dei sassi modellati da Alfredo,
sapientemente sottolineati dagli interventi grafici di Daniela, che citano i
fori dei centrotavola... Ma, questa volta, la designer ha potuto disporre di
forme autenticamente create dalla natura, sui piani plastici delle quali i suoi
“tagli” hanno acquistato un vigore inaspettato, così come l'idea di mantenere
scabro un materiale che nel suo passato è stato lucido e colorato e che ha
permesso di concentrare l'attenzione sulla novità: dentro a questi sassi cavi
nasce un nuovo sasso che dà il titolo alla collezione”.
Campi torna a Faenza ed intreccia nuovi rapporti: innanzitutto per la
realizzazione del Tapun un presse-papier in porcellana di Limoges, affidato
alle sapienti “cure” di Elisabetta Bovina. A seguire, una collaborazione che
ha visto la Campi disegnare Le Cretine, delle quali ha modellato i prototipi.
Tazzine con piattino che fungono anche da portauovo, in raffinata porcellana
australiana, caratterizzate per la decorazione di Elica: articolate e grafiche
soluzioni all’insegna del colore e del divertissement.
Sempre nella città manfreda, è nato il sodalizio con la faentina Antonella
Ravagli: “Antò” - l’inizio dei loro due nomi propri - la sigla a firma dei loro
pezzi a quattro mani. Prestigioso il loro primo lavoro, un pannello di ben
tre metri per cinque progettato su invito della Presidenza del Consiglio
in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Realizzato utilizzando
le tecnologie innovative sperimentate da tempo dalla Ravagli, è stato
selezionato poi per essere inserito nel romano Palazzo di Montecitorio. Una
serie di “isole galleggianti” sovrapposte - una precisa scelta iconografica
-, sottolineano non solo la stratificazione temporale della costruzione/
costituzione, nel tempo, della nostra Nazione, ma tendono anche a far
riflettere sull'attualità di una “società liquida”, senza confini rigidi, come
Zygmunt Bauman ha ampiamente teorizzato: nel mondo globalizzato i limiti
territoriali diventano sempre più labili e l'identità di uno stato si apre alle
contaminazioni di popoli, di culture, di abitudini, di religioni, di costumi diversi.
Numerosi poi altri pezzi, unici o di piccolissima serie, stanno “venendo alla
luce” nel laboratorio al Mulino dell'Isola a Faenza. Il repertorio è vario, dagli
svettanti “totem” appositamente pensati per la retrospettiva (a Palazzo Sertoli
di Sondrio) che la città natale di Campi dedicherà il prossimo ottobre alla
concittadina (già lo scorso anno insignita del prestigioso premio Compasso
d’Oro alla carriera) ai “libri”, sorta di multipli espressamente ideati da Campi
per raccogliere le lettere intagliate di Ravagli; dai medaglioni pezzi unici
proposti in diverse altezze e assemblati dalla designer come si trattasse di
uno spartito musicale ai quadri di piccole dimensioni che sposano le cornici
della ceramista faentina ai collage tessili o materici di Neto. Il laboratorio del
Mulino, infatti, si contraddistingue per la presenza sempre più attiva della
Campi che non solo è un supporto irrefrenabile di idee e di esperienza, ma
è anche parte attiva nella realizzazione delle opere come dimostrano le
numerose foto che documentano questa fruttuosa collaborazione.
31
luglio 2013
Dialoghi tra l’Uomo e la Terra. Omaggio ad Antonia Campi
Dal 31 luglio al primo settembre 2013
arte contemporanea
Location
TORRE DEI DOGANIERI – ARTURA
Sestri Levante, Vico Macelli, (Genova)
Sestri Levante, Vico Macelli, (Genova)
Autore
Curatore