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Diamante Faraldo – Dentro l’occhio dell’occidente
Nel lavoro dell’artista la realtà richiede di essere contemplata, si riflette su se stessa, si nasconde e si deforma dietro lo sguardo. Analizzando la Storia come catena di eventi e non come un
accumulo di rovine, il percorso si snoda come un vortice che ripercorre lo sguardo obliquo dell’occidente.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Diamante Faraldo
Dentro l'occhio dell'occidente
a cura di Angel Moya Garcia
Inaugurazione: giovedì 7 ottobre 2010 alle ore 19
Sede mostra: Galleria OREDARIA Arti Contemporanee
Via Reggio Emilia, 22-24 00198 ROMA
Apertura: dal martedì al sabato: 10-13 e 16-19.30
Fino al 30 novembre 2010.
Il 7 ottobre alle ore 19 si inaugura a Roma, presso la galleria OREDARIA in via Reggio Emilia 24, “Dentro l’occhio dell’occidente”, mostra personale di Diamante Faraldo (Aversa, 1962. Vive e lavora a Milano). Nel lavoro dell’artista la realtà richiede di essere contemplata, si riflette su se stessa, si nasconde e si deforma dietro lo sguardo. Installazioni, sculture e disegni richiedono calma e raccoglimento, invitano a perdersi al loro interno, impongono la necessità di fermarsi a scrutarli attentamente per distinguere sfumature, dettagli e particolari celati dietro materiali atavici come il marmo nero del Belgio o contemporanei come la camera d’aria.
I lavori in mostra compongono una struttura apparentemente lineare che nasconde tuttavia una circolarità intrinseca. Analizzando la Storia come catena di eventi e non come un
accumulo di rovine, il percorso si snoda come un vortice che ripercorre lo sguardo obliquo dell’occidente.
Una grande rappresentazione dell’Africa, luogo degli albori dell’uomo, disegni delle culture che hanno popolato il mediterraneo, deformati da una lente concava, fino ad arrivare a una grande mappa geografica riflessa, scrivono una antologia dello sguardo occidentale. Mentre in alcuni lavori predomina il contrasto tra i materiali, in altri la superficie viene divisa in frammenti geometrici. “Geometrizzare” un luogo significa, infatti, dominare e impossessarsi di un territorio, tracciando i suoi confini per imporre o stabilire regole, norme e prescrizioni.
Le grandi narrative, gli schemi di cultura globale o totalizzante che organizzano e spiegano la conoscenza e le esperienze, hanno tentato di imporre sistematicamente la propria visione al resto del mondo. Nello stesso modo, la sopraffazione dell’immagine nella cultura visiva contemporanea e soprattutto la sua manipolazione consapevole hanno provocato il fenomeno di non riuscire ad allontanare la pupilla. Lo sguardo rimane incollato perennemente a una finta certezza che comporta una vertigine inconsapevole, una fragilità delle sicurezze che lacera ogni possibilità di equilibrio nella percezione.
In questo modo, lo sguardo deformato dell’occidente, pieno di pregiudizi dialettici, e prevaricante su ogni altra considerazione si ribella anomalo, esiguo, circoscritto e obsoleto. L’artista manifesta di conseguenza l‘urgenza di disobbedire, re-imparare, cercare nuove forme di confronto con il passato, di modificare in definitiva lo sguardo verso il mondo e ridisegnare una percezione e una cognizione alternativa delle cose, addentrandosi silenziosamente in contrapposizione alla mercificazione dell’immagine.
Diamante Faraldo Nato nel 1962 ad Aversa (Caserta), frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli fino al 1984. Seguono le prime mostre personali a Napoli (Castel dell’Ovo) e a Grenoble. Nel 1986 si trasferisce a Berlino per approfondire i suoi studi artistici. Di ritorno dalla Germania si trasferisce a Milano, dove tutt’ora vive e lavora. Tra le principali mostre ricordiamo: nel 2006 Mudimadrie, Galerie Gianluca Ranzi, Anversa e Galleria Nina Lumer; nel 2004, Armoury, Trevi Flash Art Museum; nel 2001 partecipa alla collettiva Le tribù dell’arte (MACRO, Museo d’Arte Contemporanea, Roma, a cura di Achille Bonito Oliva).
Dentro l'occhio dell'occidente
a cura di Angel Moya Garcia
Inaugurazione: giovedì 7 ottobre 2010 alle ore 19
Sede mostra: Galleria OREDARIA Arti Contemporanee
Via Reggio Emilia, 22-24 00198 ROMA
Apertura: dal martedì al sabato: 10-13 e 16-19.30
Fino al 30 novembre 2010.
Il 7 ottobre alle ore 19 si inaugura a Roma, presso la galleria OREDARIA in via Reggio Emilia 24, “Dentro l’occhio dell’occidente”, mostra personale di Diamante Faraldo (Aversa, 1962. Vive e lavora a Milano). Nel lavoro dell’artista la realtà richiede di essere contemplata, si riflette su se stessa, si nasconde e si deforma dietro lo sguardo. Installazioni, sculture e disegni richiedono calma e raccoglimento, invitano a perdersi al loro interno, impongono la necessità di fermarsi a scrutarli attentamente per distinguere sfumature, dettagli e particolari celati dietro materiali atavici come il marmo nero del Belgio o contemporanei come la camera d’aria.
I lavori in mostra compongono una struttura apparentemente lineare che nasconde tuttavia una circolarità intrinseca. Analizzando la Storia come catena di eventi e non come un
accumulo di rovine, il percorso si snoda come un vortice che ripercorre lo sguardo obliquo dell’occidente.
Una grande rappresentazione dell’Africa, luogo degli albori dell’uomo, disegni delle culture che hanno popolato il mediterraneo, deformati da una lente concava, fino ad arrivare a una grande mappa geografica riflessa, scrivono una antologia dello sguardo occidentale. Mentre in alcuni lavori predomina il contrasto tra i materiali, in altri la superficie viene divisa in frammenti geometrici. “Geometrizzare” un luogo significa, infatti, dominare e impossessarsi di un territorio, tracciando i suoi confini per imporre o stabilire regole, norme e prescrizioni.
Le grandi narrative, gli schemi di cultura globale o totalizzante che organizzano e spiegano la conoscenza e le esperienze, hanno tentato di imporre sistematicamente la propria visione al resto del mondo. Nello stesso modo, la sopraffazione dell’immagine nella cultura visiva contemporanea e soprattutto la sua manipolazione consapevole hanno provocato il fenomeno di non riuscire ad allontanare la pupilla. Lo sguardo rimane incollato perennemente a una finta certezza che comporta una vertigine inconsapevole, una fragilità delle sicurezze che lacera ogni possibilità di equilibrio nella percezione.
In questo modo, lo sguardo deformato dell’occidente, pieno di pregiudizi dialettici, e prevaricante su ogni altra considerazione si ribella anomalo, esiguo, circoscritto e obsoleto. L’artista manifesta di conseguenza l‘urgenza di disobbedire, re-imparare, cercare nuove forme di confronto con il passato, di modificare in definitiva lo sguardo verso il mondo e ridisegnare una percezione e una cognizione alternativa delle cose, addentrandosi silenziosamente in contrapposizione alla mercificazione dell’immagine.
Diamante Faraldo Nato nel 1962 ad Aversa (Caserta), frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli fino al 1984. Seguono le prime mostre personali a Napoli (Castel dell’Ovo) e a Grenoble. Nel 1986 si trasferisce a Berlino per approfondire i suoi studi artistici. Di ritorno dalla Germania si trasferisce a Milano, dove tutt’ora vive e lavora. Tra le principali mostre ricordiamo: nel 2006 Mudimadrie, Galerie Gianluca Ranzi, Anversa e Galleria Nina Lumer; nel 2004, Armoury, Trevi Flash Art Museum; nel 2001 partecipa alla collettiva Le tribù dell’arte (MACRO, Museo d’Arte Contemporanea, Roma, a cura di Achille Bonito Oliva).
07
ottobre 2010
Diamante Faraldo – Dentro l’occhio dell’occidente
Dal 07 ottobre al 30 novembre 2010
arte contemporanea
Location
OREDARIA ARTI CONTEMPORANEE
Roma, Via Reggio Emilia, 22-24, (Roma)
Roma, Via Reggio Emilia, 22-24, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 16-19.30
Vernissage
7 Ottobre 2010, ore 19
Autore
Curatore