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Diaologus
collettiva d’arte contemporanea
Comunicato stampa
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Sabato 24 Dicembre alle ore 17:00 presso il Chiostro superiore di San Francesco a Pergola (PU) verrà inaugurata “Dialogus”, collettiva d’arte contemporanea, di Giovanni Gaggia, Artemio Loretelli, Beppe Sabatino, Loretta Vertenzi e Christian Wolf, a cura dell’assessorato alla cultura del Comune di Pergola, la mostra rimarrà aperta fino all’otto Gennaio 2006 ed è visitabile nei giorni festivi e prefestivi dalle 17:00 alle20:00.
L’esposizione sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo contenente la completa documentazione fotografica e testi critici di Cristina Muccioli docente di filosofia e critico d’arte, la quale scrive:
“Tendiamo sempre, irresistibilmente, a trovare minimi comuni denominatori, categorie, generi, stili, aree di appartenenza, quantomeno “il mimino sindacale” di una tematica comune tra opere e tra artisti.
I generi però, sono spesso una soluzione tassonomica di comodo per chi ha rigide scaffalature mentali.
Consideriamo per esempio il romanzo Il nome della rosa di U. Eco: che cos’è esattamente, su quale ripiano lo ripongo? Su quello dei gialli? Su quello dei romanzi storici? O meglio su quello dei romanzi filosofici? Vogliamo negare che sia un romanzo d’amore? La risposta forse è che quel libro non appartiene esclusivamente a nessuno dei generi elencati, bensì tutti gli appartengono.
E’ accaduto quest’anno che cinque artisti, assai differenti tra loro per modalità espressive e scelte tematiche, si siano riuniti in una “collettiva”, come si dice in gergo, per esporre le proprie opere alla consueta mostra natalizia di Pergola.
Qual è il fil rouge che le lega percettivamente? Non c’è.
Come si intitola questa mostra? Dialogus.
Il nome non poteva essere più appropriato. L’arcaismo del latino suggerisce una lontananza del tempo, un cominciamento che ci precede e nel cui solco comunicativo ed espressivo l’uomo continua a creare per rivolgere la propria parola, ovvero l’opera d’arte, allo sguardo del suo interlocutore visivo: tutti gli altri uomini. E’ come se l’opera d’arte fosse un proclama senza obbligo di ascolto né tanto meno di ubbidienza.
C’è un dialogo, un autentico scambio, tra soggetti differenti che parlano di un medesimo argomento. Altrimenti sarebbe un monologo. L’argomento in comune è l’arte, l’arte contemporanea, quella che viene additata come “in crisi”, percepita spesso come pura provocazione, inadatta a decorare i saloni di rappresentanza, capace invece di trasmettere inquietudine, disorientamento, fatica interpretativa.
L’arte ha smesso di farsi ornamento del singolo, si rivolge nuovamente al mondo come destinatario e come fonte di ispirazione. Lo interroga, lo interpreta con tutte le sue crepe di senso, i suoi naufragi esistenziali, ma anche con i suoi colori, le sue meraviglie mimetizzate nella quotidianità, invisibili alle nostre “sviste”, che solo l’artista sa “scovare” e sa svelare agli altri rappresentandole.
<> diceva Hofmannsthal.
Affermazione che sembra essere proprio l’emblema di questa mostra coraggiosa, che dà un piccolo ma autentico spaccato della natura dell’arte contemporanea, che non è pura contemplazione ma ricerca esplorativa, messa tra parentesi e in discussione di un presente che sembra tornato friabile, in bilico e fulmineo. Non è portatrice di certezze monolitiche, ma di dubbi, sospetti, trasmessi talvolta con ironia e i codici più inediti dell’immaginario.
E coraggiosa e culturalmente sensibile è stata Maria Pia Fratini, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura di Pergola, ad avvallare questo progetto espositivo così fuori dal coro, sottilmente denotante la complessità polifonica e polisemantica dell’arte contemporanea, nel suo affascinante arrovellamento tra l’approccio intellettuale e quello emotivo.
Questi artisti dialogano con un pubblico che non conoscono, questa è la sfida di ogni mostra. Le opere possono essere fraintese o intese, interpretate o semplicemente assorbite in uno sprofondamento psichico ed emotivo tutto nostro. Per l’artista come per l’innamorato, “ogni contatto pone il problema della risposta: egli chiede alla pelle di rispondere”, come scriveva R. Barthes.
E’ la nostra risposta di spettatori che dà vita all’opera d’arte, una e centomila, ma mai nessuna.”
L’esposizione sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo contenente la completa documentazione fotografica e testi critici di Cristina Muccioli docente di filosofia e critico d’arte, la quale scrive:
“Tendiamo sempre, irresistibilmente, a trovare minimi comuni denominatori, categorie, generi, stili, aree di appartenenza, quantomeno “il mimino sindacale” di una tematica comune tra opere e tra artisti.
I generi però, sono spesso una soluzione tassonomica di comodo per chi ha rigide scaffalature mentali.
Consideriamo per esempio il romanzo Il nome della rosa di U. Eco: che cos’è esattamente, su quale ripiano lo ripongo? Su quello dei gialli? Su quello dei romanzi storici? O meglio su quello dei romanzi filosofici? Vogliamo negare che sia un romanzo d’amore? La risposta forse è che quel libro non appartiene esclusivamente a nessuno dei generi elencati, bensì tutti gli appartengono.
E’ accaduto quest’anno che cinque artisti, assai differenti tra loro per modalità espressive e scelte tematiche, si siano riuniti in una “collettiva”, come si dice in gergo, per esporre le proprie opere alla consueta mostra natalizia di Pergola.
Qual è il fil rouge che le lega percettivamente? Non c’è.
Come si intitola questa mostra? Dialogus.
Il nome non poteva essere più appropriato. L’arcaismo del latino suggerisce una lontananza del tempo, un cominciamento che ci precede e nel cui solco comunicativo ed espressivo l’uomo continua a creare per rivolgere la propria parola, ovvero l’opera d’arte, allo sguardo del suo interlocutore visivo: tutti gli altri uomini. E’ come se l’opera d’arte fosse un proclama senza obbligo di ascolto né tanto meno di ubbidienza.
C’è un dialogo, un autentico scambio, tra soggetti differenti che parlano di un medesimo argomento. Altrimenti sarebbe un monologo. L’argomento in comune è l’arte, l’arte contemporanea, quella che viene additata come “in crisi”, percepita spesso come pura provocazione, inadatta a decorare i saloni di rappresentanza, capace invece di trasmettere inquietudine, disorientamento, fatica interpretativa.
L’arte ha smesso di farsi ornamento del singolo, si rivolge nuovamente al mondo come destinatario e come fonte di ispirazione. Lo interroga, lo interpreta con tutte le sue crepe di senso, i suoi naufragi esistenziali, ma anche con i suoi colori, le sue meraviglie mimetizzate nella quotidianità, invisibili alle nostre “sviste”, che solo l’artista sa “scovare” e sa svelare agli altri rappresentandole.
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Affermazione che sembra essere proprio l’emblema di questa mostra coraggiosa, che dà un piccolo ma autentico spaccato della natura dell’arte contemporanea, che non è pura contemplazione ma ricerca esplorativa, messa tra parentesi e in discussione di un presente che sembra tornato friabile, in bilico e fulmineo. Non è portatrice di certezze monolitiche, ma di dubbi, sospetti, trasmessi talvolta con ironia e i codici più inediti dell’immaginario.
E coraggiosa e culturalmente sensibile è stata Maria Pia Fratini, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura di Pergola, ad avvallare questo progetto espositivo così fuori dal coro, sottilmente denotante la complessità polifonica e polisemantica dell’arte contemporanea, nel suo affascinante arrovellamento tra l’approccio intellettuale e quello emotivo.
Questi artisti dialogano con un pubblico che non conoscono, questa è la sfida di ogni mostra. Le opere possono essere fraintese o intese, interpretate o semplicemente assorbite in uno sprofondamento psichico ed emotivo tutto nostro. Per l’artista come per l’innamorato, “ogni contatto pone il problema della risposta: egli chiede alla pelle di rispondere”, come scriveva R. Barthes.
E’ la nostra risposta di spettatori che dà vita all’opera d’arte, una e centomila, ma mai nessuna.”
24
dicembre 2005
Diaologus
Dal 24 dicembre 2005 all'otto gennaio 2006
arte contemporanea
Location
LOGGETTA DI SAN FRANCESCO
Pergola, Via San Francesco D'assisi, 38, (Pesaro E Urbino)
Pergola, Via San Francesco D'assisi, 38, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
festivi e prefestivi 17-20
Vernissage
24 Dicembre 2005, ore 17
Autore