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Dibattito di voci interne
Moroncini ritiene che ‘Dove vi sono cose inconoscibili, imprescrutabili e oscene, le parole intervengono a colmare il vuoto’
Comunicato stampa
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Moroncini ritiene che ‘Dove vi sono cose inconoscibili, imprescrutabili e oscene, le parole intervengono a colmare il vuoto’.
Il progetto nasce dalla volontà di mostrare come oltre ai testi critici di delucidazione spesso le opere d’arte o gli eventi culturali, parlano da sè, attuando un ‘dibattito di voci interne’.
In particolare, il progetto si pone come evento multi-culturale in cui convergono eventi ed arte contemporanea.
Attuare un progetto culturale significa dare corpo a un’idea, esattamente come scrivere d’arte significa dare corpo a una visione che nasce da un incontro.
Il concetto di arte si è lodevolmente evoluto nel corso degli anni, sebbene solo cinquanta anni fa si è incominciato a parlare di ‘arte contemporanea’.
L’opera d’arte è ‘un intralcio fisico’ che si intromette tra lo spazio visivo e il luogo, poiché dietro di essa vi è un dialogo latente e recondito tra l’artista e la sua mente/anima o tra l’artista e il critico. L’opera d’arte parla tacendo, produce un ‘onda automatica e chi è in grado percepirla ne intensifica la forza propulsiva. Ecco come ogni opera d’arte parla attraverso una voce che è pura koinè in cui le sensazioni che si riescono a percepire dalla visione contribuiscono a rendere un’opera originale e riconoscibile anche all’interpretazione.
L’astrattismo è frequentamene tacciato di incomprensibilità, sebbene si palesi sempre facilmente all’occhio sensibile ed esperto: le esposizioni d’arte aiutano a far parlare al alta voce le opere d’arte. Ma ‘dibattito di voci interne’ non è solo esposizione poiché un dibattito si completa con la multiculturalità nel dialogo più generale di cos’è l’arte o forse in che modo è l’arte, domanda autoriflessiva che apre un segreto dialogo interiore.
Il progetto prevede l’attuazione di un evento di turismo sostenibile per la giornata del 16 marzo in cui si mette a raffronto l’arte dell’800 con quella contemporanea. Per la serata è previsto un itinerario interamente dedicato all’arte dell’Ottocento con cena finale tipicamente ottocentesca presso le sale di Zerouno. La cena sarà introdotta da un accostamento tra l’arte visionata e la comprensione dell’arte contemporanea.
Il vernissage del progetto è previsto per il 9 marzo con una performance di musica a cura di Valentino Dargenio (chitarra), Domenico Cartago (piano). Il dialogo con l’artista è una immersione nel mistero della passione che lo porta a creare, danza, musica o arte che sia. Il dialogo con l’artista è in primis uno scambio che nasce da un interrogatorio in cui l’artista vive l’imbarazzo di dover dichiarare quanto in realtà difficilmente sa chiarire o chiarirsi, esattamente questo attuano Pierluigi Antonucci, Maurizio Bonassi, Vincenzo Izzo, Angelo Liberati, Giulio Manglaviti.
Il progetto nasce dalla volontà di mostrare come oltre ai testi critici di delucidazione spesso le opere d’arte o gli eventi culturali, parlano da sè, attuando un ‘dibattito di voci interne’.
In particolare, il progetto si pone come evento multi-culturale in cui convergono eventi ed arte contemporanea.
Attuare un progetto culturale significa dare corpo a un’idea, esattamente come scrivere d’arte significa dare corpo a una visione che nasce da un incontro.
Il concetto di arte si è lodevolmente evoluto nel corso degli anni, sebbene solo cinquanta anni fa si è incominciato a parlare di ‘arte contemporanea’.
L’opera d’arte è ‘un intralcio fisico’ che si intromette tra lo spazio visivo e il luogo, poiché dietro di essa vi è un dialogo latente e recondito tra l’artista e la sua mente/anima o tra l’artista e il critico. L’opera d’arte parla tacendo, produce un ‘onda automatica e chi è in grado percepirla ne intensifica la forza propulsiva. Ecco come ogni opera d’arte parla attraverso una voce che è pura koinè in cui le sensazioni che si riescono a percepire dalla visione contribuiscono a rendere un’opera originale e riconoscibile anche all’interpretazione.
L’astrattismo è frequentamene tacciato di incomprensibilità, sebbene si palesi sempre facilmente all’occhio sensibile ed esperto: le esposizioni d’arte aiutano a far parlare al alta voce le opere d’arte. Ma ‘dibattito di voci interne’ non è solo esposizione poiché un dibattito si completa con la multiculturalità nel dialogo più generale di cos’è l’arte o forse in che modo è l’arte, domanda autoriflessiva che apre un segreto dialogo interiore.
Il progetto prevede l’attuazione di un evento di turismo sostenibile per la giornata del 16 marzo in cui si mette a raffronto l’arte dell’800 con quella contemporanea. Per la serata è previsto un itinerario interamente dedicato all’arte dell’Ottocento con cena finale tipicamente ottocentesca presso le sale di Zerouno. La cena sarà introdotta da un accostamento tra l’arte visionata e la comprensione dell’arte contemporanea.
Il vernissage del progetto è previsto per il 9 marzo con una performance di musica a cura di Valentino Dargenio (chitarra), Domenico Cartago (piano). Il dialogo con l’artista è una immersione nel mistero della passione che lo porta a creare, danza, musica o arte che sia. Il dialogo con l’artista è in primis uno scambio che nasce da un interrogatorio in cui l’artista vive l’imbarazzo di dover dichiarare quanto in realtà difficilmente sa chiarire o chiarirsi, esattamente questo attuano Pierluigi Antonucci, Maurizio Bonassi, Vincenzo Izzo, Angelo Liberati, Giulio Manglaviti.
09
marzo 2008
Dibattito di voci interne
Dal 09 al 27 marzo 2008
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE ZEROUNO
Barletta, Via Indipendenza, 1, (Barletta-andria-trani)
Barletta, Via Indipendenza, 1, (Barletta-andria-trani)
Orario di apertura
11:00 – 13:00
19:00 – 21:30
Chiuso sabato, lunedì mattina
Vernissage
9 Marzo 2008, 9 marzo ore 20.30
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