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Diego Birelli – Graphic designer
In occasione dell’acquisizione del fondo Birelli, l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia presenta una mostra di manifesti, libri, stampati, bozzetti e negativi fotografici, al fine di raccontare e contestualizzare un protagonista ancora poco noto del panorama della progettazione grafica italiana. La vivace e poliedrica identità di Diego Birelli, raccontata e analizzata finora per la sua costante ricerca artistica, trova un punto di vista complementare nello studio del suo lavoro come graphic designer
Comunicato stampa
Segnala l'evento
DIEGO BIRELLI
GRAPHIC DESIGNER
mostra a cura di
Michele Galluzzo
apertura
21 maggio > 12 giugno 2015
Archivio Progetti, Sala espositiva
Venezia, Dorsoduro 2196, Cotonificio
orario
lunedì > venerdì 9.30 > 13.30 – giovedì 15 > 17.30
chiuso sabato e festivi
ingresso libero
21 maggio 2015, ore 12
inaugurazione
saluti
Serena Maffioletti, responsabile scientifico Archivio Progetti
interventi
Michele Galluzzo, Università Iuav di Venezia
Roberto Masiero, Università Iuav di Venezia
Domenico Luciani, Fondazione Benetton Studi Ricerche – Treviso
Adriana Pellizon
10 giugno 2015, ore 15
tavola rotonda
«Birelli nella storia della grafica italiana»
Auditorium, Cotonificio
interventi
Fiorella Bulegato, Università Iuav di Venezia
Mario Cresci, Isia – Urbino
Gianluigi Pescolderung, Studio Tapiro – Venezia
Mario Piazza, Scuola del Design – Politecnico di Milano
Raimonda Riccini, Università Iuav di Venezia
In occasione dell’acquisizione del fondo Birelli, l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia
presenta una mostra di manifesti, libri, stampati, bozzetti e negativi fotografici, al fine di raccontare
e contestualizzare un protagonista ancora poco noto del panorama della progettazione grafica
italiana. La vivace e poliedrica identità di Diego Birelli, raccontata e analizzata finora per la sua
costante ricerca artistica, trova un punto di vista complementare nello studio del suo lavoro come
graphic designer.
La mostra di presentazione del fondo documentario rappresenta infatti l’occasione per fare luce
sulla relazione fra il progettista (nato ad Asti nel ’34 e veneziano d’adozione), il mondo editoriale, i
movimenti culturali e politici, le istituzioni pubbliche e il panorama del graphic design locale e
nazionale, attraverso alcune tracce di indagine aperte.
Un primo focus presente in esposizione riguarda il coinvolgimento di Birelli nella temperie politica e
sociale veneziana a partire dalla prima metà degli anni Sessanta, evidente nei manifesti e stampati
per il Partito Comunista Italiano, per il Partito di Unità Proletaria e per Democrazia Proletaria e nei
giornali Libertà al Cile a sostegno della repubblica di Allende realizzati per la Biennale del ’74.
L’analisi della produzione militante di Birelli per le federazioni locali delle principali sigle della
sinistra italiana e per le biennali di rottura dirette da Carlo Ripa di Meana va vista anche alla luce
del ruolo cardinale giocato dal Capitale di Karl Marx nell’ambito della 56^ Biennale di Okwui
Enwezor appena inaugurata. Inoltre il legame con il contesto sociale e culturale del territorio
veneziano è evidente in mostra con le campagne di comunicazione proposte negli anni Ottanta per
l’Assessorato alla Cultura del capoluogo veneto e con i contributi attivi offerti come grafico del
Consorzio Venezia Nuova nei suoi primi anni di vita.
Un secondo tema di indagine della mostra riguarda la tematica del design editoriale, che vede
Birelli come uno dei protagonisti del vivace fermento vissuto da tale settore in Italia in seguito al
secondo dopoguerra. Tra gli anni Sessanta e Novanta egli si trova ad essere art director per
Marsilio, Electa (rinata nel ’65 con Giorgio Fantoni, il quale lo sceglie come primo designer della
nuova casa editrice), Alfieri, Touring Club Italiano e fondatore in prima persona di Albrizzi editore
nel ’82.
Il rapporto con la fotografia attraversa trasversalmente tutto il percorso espositivo: con essa infatti
Birelli si relaziona professionalmente sia come art director (lavorando al fianco di Mario Cresci,
Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Ugo Mulas, Toni Nicolini, Ferdinando Scianna), sia
come fotografo egli stesso (formatosi con gli insegnamenti di Italo Zannier presso il Corso
Superiore di Disegno Industriale e, successivamente, del teorico della fotografia Luigi Crocenzi).
La selezione dei materiali esposti è volta a evidenziare il processo e la metodologia progettuale
tipica dei graphic designer attivi nella seconda metà del secolo passato. Per questa ragione la
presenza di bozzetti, prove di stampa e studi, accanto a progetti finiti, è utile a chiarire non solo le
differenti fasi nella produzione di un elaborato, ma anche l’influenza degli strumenti utilizzati
sull’estetica di un progetto.
La mostra in questione è solo un primo tentativo di contestualizzazione dell’operato del designer
all’interno del panorama contemporaneo della progettazione grafica nazionale e del fermento
vissuto dalla disciplina nella città di Venezia, auspicando che ci siano indagini future in questo
senso.
info
SBD Archivio Progetti
+ 39 0412571011/1012
archivioprogetti@iuav.it
www.iuav.it/archivioprogetti
GRAPHIC DESIGNER
mostra a cura di
Michele Galluzzo
apertura
21 maggio > 12 giugno 2015
Archivio Progetti, Sala espositiva
Venezia, Dorsoduro 2196, Cotonificio
orario
lunedì > venerdì 9.30 > 13.30 – giovedì 15 > 17.30
chiuso sabato e festivi
ingresso libero
21 maggio 2015, ore 12
inaugurazione
saluti
Serena Maffioletti, responsabile scientifico Archivio Progetti
interventi
Michele Galluzzo, Università Iuav di Venezia
Roberto Masiero, Università Iuav di Venezia
Domenico Luciani, Fondazione Benetton Studi Ricerche – Treviso
Adriana Pellizon
10 giugno 2015, ore 15
tavola rotonda
«Birelli nella storia della grafica italiana»
Auditorium, Cotonificio
interventi
Fiorella Bulegato, Università Iuav di Venezia
Mario Cresci, Isia – Urbino
Gianluigi Pescolderung, Studio Tapiro – Venezia
Mario Piazza, Scuola del Design – Politecnico di Milano
Raimonda Riccini, Università Iuav di Venezia
In occasione dell’acquisizione del fondo Birelli, l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia
presenta una mostra di manifesti, libri, stampati, bozzetti e negativi fotografici, al fine di raccontare
e contestualizzare un protagonista ancora poco noto del panorama della progettazione grafica
italiana. La vivace e poliedrica identità di Diego Birelli, raccontata e analizzata finora per la sua
costante ricerca artistica, trova un punto di vista complementare nello studio del suo lavoro come
graphic designer.
La mostra di presentazione del fondo documentario rappresenta infatti l’occasione per fare luce
sulla relazione fra il progettista (nato ad Asti nel ’34 e veneziano d’adozione), il mondo editoriale, i
movimenti culturali e politici, le istituzioni pubbliche e il panorama del graphic design locale e
nazionale, attraverso alcune tracce di indagine aperte.
Un primo focus presente in esposizione riguarda il coinvolgimento di Birelli nella temperie politica e
sociale veneziana a partire dalla prima metà degli anni Sessanta, evidente nei manifesti e stampati
per il Partito Comunista Italiano, per il Partito di Unità Proletaria e per Democrazia Proletaria e nei
giornali Libertà al Cile a sostegno della repubblica di Allende realizzati per la Biennale del ’74.
L’analisi della produzione militante di Birelli per le federazioni locali delle principali sigle della
sinistra italiana e per le biennali di rottura dirette da Carlo Ripa di Meana va vista anche alla luce
del ruolo cardinale giocato dal Capitale di Karl Marx nell’ambito della 56^ Biennale di Okwui
Enwezor appena inaugurata. Inoltre il legame con il contesto sociale e culturale del territorio
veneziano è evidente in mostra con le campagne di comunicazione proposte negli anni Ottanta per
l’Assessorato alla Cultura del capoluogo veneto e con i contributi attivi offerti come grafico del
Consorzio Venezia Nuova nei suoi primi anni di vita.
Un secondo tema di indagine della mostra riguarda la tematica del design editoriale, che vede
Birelli come uno dei protagonisti del vivace fermento vissuto da tale settore in Italia in seguito al
secondo dopoguerra. Tra gli anni Sessanta e Novanta egli si trova ad essere art director per
Marsilio, Electa (rinata nel ’65 con Giorgio Fantoni, il quale lo sceglie come primo designer della
nuova casa editrice), Alfieri, Touring Club Italiano e fondatore in prima persona di Albrizzi editore
nel ’82.
Il rapporto con la fotografia attraversa trasversalmente tutto il percorso espositivo: con essa infatti
Birelli si relaziona professionalmente sia come art director (lavorando al fianco di Mario Cresci,
Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin, Ugo Mulas, Toni Nicolini, Ferdinando Scianna), sia
come fotografo egli stesso (formatosi con gli insegnamenti di Italo Zannier presso il Corso
Superiore di Disegno Industriale e, successivamente, del teorico della fotografia Luigi Crocenzi).
La selezione dei materiali esposti è volta a evidenziare il processo e la metodologia progettuale
tipica dei graphic designer attivi nella seconda metà del secolo passato. Per questa ragione la
presenza di bozzetti, prove di stampa e studi, accanto a progetti finiti, è utile a chiarire non solo le
differenti fasi nella produzione di un elaborato, ma anche l’influenza degli strumenti utilizzati
sull’estetica di un progetto.
La mostra in questione è solo un primo tentativo di contestualizzazione dell’operato del designer
all’interno del panorama contemporaneo della progettazione grafica nazionale e del fermento
vissuto dalla disciplina nella città di Venezia, auspicando che ci siano indagini future in questo
senso.
info
SBD Archivio Progetti
+ 39 0412571011/1012
archivioprogetti@iuav.it
www.iuav.it/archivioprogetti
21
maggio 2015
Diego Birelli – Graphic designer
Dal 21 maggio al 12 giugno 2015
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
IUAV – EX COTONIFICIO VENEZIANO S. MARTA
Venezia, Dorsoduro, 2196, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 2196, (Venezia)
Orario di apertura
lunedì > venerdì 9.30 > 13.30 - giovedì 15 > 17.30 chiuso sabato e festivi
Vernissage
21 Maggio 2015, h 12
Autore
Curatore