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Diego Palasgo – Polimaterici
Personale dell’artista Diego Palasgo che espone una selezione significativa delle sue opere polimateriche.
Comunicato stampa
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Diego Palasgo nasce a Noale (Venezia) nel 1954 ed inizia a dipingere nel 1977.
Per molti anni partecipa a concorsi e collettive d'arte esibendosi in numerose extempore. Negli anni '90 sperimenta la pittura polimaterica fino ad ottenere un sapiente equilibrio di forme e colori, segni e materie. Intensifica la sua partecipazione a più significative mostre personali.
Vincitore di numerosi concorsi nazionali ottiene i riconoscimenti della critica e della stampa specializzata.
Come scrive Luigi Marsiglia: “Un pittore che ha intrapreso un percorso irto di difficoltà, un percorso complesso e mutevole coraggioso, che riesce a porsi in discussione criticamente e a coinvolgersi - coinvolgendo l'astante dinanzi al quadro esposto - nella ricerca della propria identita' artistica, approdando in diverse opere pregevoli a un risultato non effimero, a una sponda di trasbordo verso - pensiamo - un informale di maniera si' ma anche - e soprattutto - di essenza e di recupero visivo delle immagini vissute.
Cattedrali levantine e vaghi panorami di brughiera e fluviali che, quando non aggalla l'aspetto lezioso, puramente e blandamente lineare, si innalzano a simboli della nostalgia per il volto umano o a forme d'innamoramento per la materia. Perche' Palasgo è autore materico che mostra la sorprendente capacita' di penetrare il soggetto/oggetto dipinto - spesso paesaggi come spiegavamo prima - dove prevale e s'impone l'assenza della presenza umana.
L'onesta' intellettuale dell'autore la notiamo nella volontà con cui produce il proprio lavoro, una capacita' indefessa che si dischiude alla discussione intorno al proprio io; questi costanti ritorni di una traccia prefigurativa, quella nostalgica caotica che distingue l'abbandono della forma per aggrapparsi alla suggestione spirituale della macchia, al colore che penetra come impronta primaria, nucleo raggrumato e cuore dissecato del dipinto.
Le verità celate nelle opere di Palasgo le scorgiamo campeggiare al centro del quadro; in questa matassa graffiata, graffito profondo che segna il tentativo di superare se stesso e giungere non a una cifra stilistica (l'autore presenta una moltitudine di cifre e non manca certo di cio' che comunemente identifichiamo per stile, anzi) bensì' alla propria verità' d'artista.
Semplice e sommessa come pagina ripulita da leggere, valore unico e categoria irripetibile della nostra condizione dolorosamente umana.”
Per molti anni partecipa a concorsi e collettive d'arte esibendosi in numerose extempore. Negli anni '90 sperimenta la pittura polimaterica fino ad ottenere un sapiente equilibrio di forme e colori, segni e materie. Intensifica la sua partecipazione a più significative mostre personali.
Vincitore di numerosi concorsi nazionali ottiene i riconoscimenti della critica e della stampa specializzata.
Come scrive Luigi Marsiglia: “Un pittore che ha intrapreso un percorso irto di difficoltà, un percorso complesso e mutevole coraggioso, che riesce a porsi in discussione criticamente e a coinvolgersi - coinvolgendo l'astante dinanzi al quadro esposto - nella ricerca della propria identita' artistica, approdando in diverse opere pregevoli a un risultato non effimero, a una sponda di trasbordo verso - pensiamo - un informale di maniera si' ma anche - e soprattutto - di essenza e di recupero visivo delle immagini vissute.
Cattedrali levantine e vaghi panorami di brughiera e fluviali che, quando non aggalla l'aspetto lezioso, puramente e blandamente lineare, si innalzano a simboli della nostalgia per il volto umano o a forme d'innamoramento per la materia. Perche' Palasgo è autore materico che mostra la sorprendente capacita' di penetrare il soggetto/oggetto dipinto - spesso paesaggi come spiegavamo prima - dove prevale e s'impone l'assenza della presenza umana.
L'onesta' intellettuale dell'autore la notiamo nella volontà con cui produce il proprio lavoro, una capacita' indefessa che si dischiude alla discussione intorno al proprio io; questi costanti ritorni di una traccia prefigurativa, quella nostalgica caotica che distingue l'abbandono della forma per aggrapparsi alla suggestione spirituale della macchia, al colore che penetra come impronta primaria, nucleo raggrumato e cuore dissecato del dipinto.
Le verità celate nelle opere di Palasgo le scorgiamo campeggiare al centro del quadro; in questa matassa graffiata, graffito profondo che segna il tentativo di superare se stesso e giungere non a una cifra stilistica (l'autore presenta una moltitudine di cifre e non manca certo di cio' che comunemente identifichiamo per stile, anzi) bensì' alla propria verità' d'artista.
Semplice e sommessa come pagina ripulita da leggere, valore unico e categoria irripetibile della nostra condizione dolorosamente umana.”
06
aprile 2011
Diego Palasgo – Polimaterici
Dal 06 aprile al 07 maggio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA EMMEDIARTE
Milano, Via Vincenzo Vela, 11, (Milano)
Milano, Via Vincenzo Vela, 11, (Milano)
Orario di apertura
martedì, mercoledì, giovedì,venerdì, sabato: 10-12,30;16.19,30. Oppure su appuntamento
Vernissage
6 Aprile 2011, ore 19
Autore
Curatore