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Diego Vagnucci – Solo!
Il 2024 di Art Sharing Roma si apre con la prima mostra in assoluto del giovanissimo Diego Vagnucci, scultore in materiale ceramico e artista neurodivergente, la cui opera vale in sé stessa, per la sua bellezza astratta, potente e brillante.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 2024 di Art Sharing Roma si apre con la prima mostra in assoluto del giovanissimo Diego Vagnucci, scultore in materiale ceramico e artista neurodivergente, la cui opera vale in sé stessa, per la sua bellezza astratta, potente e brillante.
Dichiarare la natura della mente dell’artista – i più direbbero nello spettro autistico – è un atto di coraggio e una provocazione: sarà capace il pubblico di considerare il suo lavoro per quello che è?
Viviamo in un’epoca in cui mettiamo ogni artista sul lettino dello psicoanalista: “Cosa avrà voluto dire?”. I media alimentano le domande e i ragionamenti, costruendo sovrastrutture di informazioni che finiscono per impedirci di vedere l’opera in sé, rinnegando il diritto dell’artista a esprimersi, ma anche a mettere dei confini tra pubblico e privato.
Per Diego Vagnucci questi confini non esistono, perché la sua mente è un open space in cui tutto ha più o meno rilevanza secondo i suoi personalissimi e imperscrutabili parametri: per questo è ancora più esposto al giudizio del pubblico, che istintivamente tenderà a considerarlo per la sua divergenza.
Eppure, divergente è una bellissima parola: non diverso rispetto a una presunta normalità – semmai esistesse davvero una norma della psiche umana – ma un modo alternativo di intendere la vita, la visione, il rapporto tra sé stesso e il mondo.
«Solo!» non è semplicemente il titolo di questa prima mostra personale di Diego Vagnucci, ma è una rivendicazione di autonomia e di identità che l’artista afferma con forza attraverso le sue azioni e le sue parole. Opere astratte, che non imitano nulla di specifico, ma che nascono alla luce direttamente per quello che sono: una produzione urgente e copiosa che è espressione diretta della volontà dell’artista formata nella materia e nel colore.
La scienza spiega come mai le persone nello spettro autistico prediligano alcuni colori agli altri, come funziona la loro percezione, quali variabili fisiche e chimiche fanno sì che queste persone siano divergenti.
Ma, come affermava Freud: “I poeti sono alleati preziosi […] essi sanno in genere una quantità di cose tra cielo e terra che il nostro sapere accademico neppure sospetta”.
DIEGO VAGNUCCI
Classe 2001 vive a lavora a Roma.
Ha frequentato il Liceo Artistico "Giulio Carlo Argan" con indirizzo Design.
Il suo professore di design ha suggerito di iscriverlo alle Scuole d’Arte e Mestieri di Roma Capitale: nella Scuola d’Arti Ornamentali ha frequentato per due anni il corso di Ceramica (2020-2021 e 2021-2022), quindi è stato iscritto al corso di Modellazione scultorea nel 2022-23 e sta frequentando attualmente il secondo anno.
Dichiarare la natura della mente dell’artista – i più direbbero nello spettro autistico – è un atto di coraggio e una provocazione: sarà capace il pubblico di considerare il suo lavoro per quello che è?
Viviamo in un’epoca in cui mettiamo ogni artista sul lettino dello psicoanalista: “Cosa avrà voluto dire?”. I media alimentano le domande e i ragionamenti, costruendo sovrastrutture di informazioni che finiscono per impedirci di vedere l’opera in sé, rinnegando il diritto dell’artista a esprimersi, ma anche a mettere dei confini tra pubblico e privato.
Per Diego Vagnucci questi confini non esistono, perché la sua mente è un open space in cui tutto ha più o meno rilevanza secondo i suoi personalissimi e imperscrutabili parametri: per questo è ancora più esposto al giudizio del pubblico, che istintivamente tenderà a considerarlo per la sua divergenza.
Eppure, divergente è una bellissima parola: non diverso rispetto a una presunta normalità – semmai esistesse davvero una norma della psiche umana – ma un modo alternativo di intendere la vita, la visione, il rapporto tra sé stesso e il mondo.
«Solo!» non è semplicemente il titolo di questa prima mostra personale di Diego Vagnucci, ma è una rivendicazione di autonomia e di identità che l’artista afferma con forza attraverso le sue azioni e le sue parole. Opere astratte, che non imitano nulla di specifico, ma che nascono alla luce direttamente per quello che sono: una produzione urgente e copiosa che è espressione diretta della volontà dell’artista formata nella materia e nel colore.
La scienza spiega come mai le persone nello spettro autistico prediligano alcuni colori agli altri, come funziona la loro percezione, quali variabili fisiche e chimiche fanno sì che queste persone siano divergenti.
Ma, come affermava Freud: “I poeti sono alleati preziosi […] essi sanno in genere una quantità di cose tra cielo e terra che il nostro sapere accademico neppure sospetta”.
DIEGO VAGNUCCI
Classe 2001 vive a lavora a Roma.
Ha frequentato il Liceo Artistico "Giulio Carlo Argan" con indirizzo Design.
Il suo professore di design ha suggerito di iscriverlo alle Scuole d’Arte e Mestieri di Roma Capitale: nella Scuola d’Arti Ornamentali ha frequentato per due anni il corso di Ceramica (2020-2021 e 2021-2022), quindi è stato iscritto al corso di Modellazione scultorea nel 2022-23 e sta frequentando attualmente il secondo anno.
13
gennaio 2024
Diego Vagnucci – Solo!
Dal 13 al 27 gennaio 2024
arte contemporanea
personale
personale
Location
ARTSHARING LAB&GALLERY
Roma, via Giulio Tarra , 64, (Roma)
Roma, via Giulio Tarra , 64, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 17-20
Vernissage
13 Gennaio 2024, dalle 17 alle 21
Sito web
Ufficio stampa
Art Sharing Roma
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico