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Diego Zuelli – Non c’è suspance né morale né causa ed effetti
In occasione del decennale del Festival Filosofia, la galleria Betta Frigieri presenta una nuova videoinstallazione di Diego Zuelli pensata appositamente per riflettere sul tema della “fortuna”, parola chiave dell’edizione 2010. La mostra è curata dal critico d’arte Luca Panaro.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In occasione del decennale del Festival Filosofia, la galleria Betta Frigieri
presenta una nuova videoinstallazione di Diego Zuelli pensata
appositamente per riflettere sul tema della “fortuna”, parola chiave
dell'edizione 2010. La mostra è curata dal critico d'arte Luca Panaro, di cui
riportiamo una breve presentazione.
«Stupisce constatare come l'utilizzo della computergrafica tridimensionale
al servizio dell'arte contemporanea presenti suggestioni visive ed
emozionali che si credevano superate nell'epoca dei cosiddetti new media.
Questo dimostra come lo sviluppo tecnologico non abbatta completamente
i ponti con il passato, anzi, ne sia una naturale evoluzione. L'opera di Diego
Zuelli avvalora questo ragionamento; l'artista utilizza le più sofisticate
tecniche di ricostruzione informatica dello spazio, senza mai dimenticare di
strizzare l'occhio alla storia dell'arte, sia in termini cromatici sia compositivi.
Tutto questo viene fatto tenendo conto dell'epoca in cui vive, evitando
accuratamente cadute e ripetizioni, semmai proponendo una differente
visione del mondo aggiornata alle moderne logiche percettive. Ciò che
colpisce maggiormente nel lavoro di Zuelli è l'immediatezza e il
coinvolgimento emotivo delle sue animazioni in 3D: minimali nella forma e
abbondanti nei rimandi simbolici. I video raccontano in poco più di due
minuti delle scene minime riproposte ciclicamente. La presenza discreta del
sonoro sposta l'attenzione sulla forma quasi ipnotica del soggetto,
rigorosamente ricostruito al computer. L'artista si era già confrontato con
questo spazio espositivo nel 2008, presentando in anteprima la video
installazione Rotazione #1. In quell'occasione realizzò un grande vortice
d'acqua liberamente ispirato a quanto letto ne Una discesa nel Maelström
di Edgar A. Poe e con chiari riferimenti al “mare cilindrico” descritto nel
romanzo di fantascienza Incontro con Rama di Arthur C. Clarke. Anche nel
nuovo progetto espositivo, presentato all'interno della programmazione del
Festival Filosofia sulla Fortuna, è una citazione letteraria a fare da sfondo
alla videoinstallazione. La frase che dà il titolo al lavoro è infatti presa dal
romanzo Mattatoio n.5 (Slaughterhouse-Five, 1969) di Kurt Vonnegut, più
precisamente: “Non c’è principio, parte di mezzo o fine, non c’è suspance,
né morale, né cause ed effetti.” Le infinite possibilità combinatorie offerte
dalla computergrafica permettono a Zuelli di intraprendere un'acuta
indagine sul tema della fortuna, generando una suggestione visiva
incentrata sul valore effimero dell'esistenza umana. Gli spazi espositivi
della galleria vengono virtualmente unificati da una video proiezione a due
canali, creando continuità fra il piano terra e quello interrato. Più che di
opere video potremmo parlare di un'unica installazione ambientale, dove
anche la componente sonora ricopre un ruolo importante, favorendo la
partecipazione emotiva del visitatore. La casualità, l'incombenza e
l'imprevedibilità della natura assumono la forma di un grande meteorite che
ruota imperterrito senza agire. Una pericolosa minaccia oppure una
pacifica presenza celeste?»
presenta una nuova videoinstallazione di Diego Zuelli pensata
appositamente per riflettere sul tema della “fortuna”, parola chiave
dell'edizione 2010. La mostra è curata dal critico d'arte Luca Panaro, di cui
riportiamo una breve presentazione.
«Stupisce constatare come l'utilizzo della computergrafica tridimensionale
al servizio dell'arte contemporanea presenti suggestioni visive ed
emozionali che si credevano superate nell'epoca dei cosiddetti new media.
Questo dimostra come lo sviluppo tecnologico non abbatta completamente
i ponti con il passato, anzi, ne sia una naturale evoluzione. L'opera di Diego
Zuelli avvalora questo ragionamento; l'artista utilizza le più sofisticate
tecniche di ricostruzione informatica dello spazio, senza mai dimenticare di
strizzare l'occhio alla storia dell'arte, sia in termini cromatici sia compositivi.
Tutto questo viene fatto tenendo conto dell'epoca in cui vive, evitando
accuratamente cadute e ripetizioni, semmai proponendo una differente
visione del mondo aggiornata alle moderne logiche percettive. Ciò che
colpisce maggiormente nel lavoro di Zuelli è l'immediatezza e il
coinvolgimento emotivo delle sue animazioni in 3D: minimali nella forma e
abbondanti nei rimandi simbolici. I video raccontano in poco più di due
minuti delle scene minime riproposte ciclicamente. La presenza discreta del
sonoro sposta l'attenzione sulla forma quasi ipnotica del soggetto,
rigorosamente ricostruito al computer. L'artista si era già confrontato con
questo spazio espositivo nel 2008, presentando in anteprima la video
installazione Rotazione #1. In quell'occasione realizzò un grande vortice
d'acqua liberamente ispirato a quanto letto ne Una discesa nel Maelström
di Edgar A. Poe e con chiari riferimenti al “mare cilindrico” descritto nel
romanzo di fantascienza Incontro con Rama di Arthur C. Clarke. Anche nel
nuovo progetto espositivo, presentato all'interno della programmazione del
Festival Filosofia sulla Fortuna, è una citazione letteraria a fare da sfondo
alla videoinstallazione. La frase che dà il titolo al lavoro è infatti presa dal
romanzo Mattatoio n.5 (Slaughterhouse-Five, 1969) di Kurt Vonnegut, più
precisamente: “Non c’è principio, parte di mezzo o fine, non c’è suspance,
né morale, né cause ed effetti.” Le infinite possibilità combinatorie offerte
dalla computergrafica permettono a Zuelli di intraprendere un'acuta
indagine sul tema della fortuna, generando una suggestione visiva
incentrata sul valore effimero dell'esistenza umana. Gli spazi espositivi
della galleria vengono virtualmente unificati da una video proiezione a due
canali, creando continuità fra il piano terra e quello interrato. Più che di
opere video potremmo parlare di un'unica installazione ambientale, dove
anche la componente sonora ricopre un ruolo importante, favorendo la
partecipazione emotiva del visitatore. La casualità, l'incombenza e
l'imprevedibilità della natura assumono la forma di un grande meteorite che
ruota imperterrito senza agire. Una pericolosa minaccia oppure una
pacifica presenza celeste?»
17
settembre 2010
Diego Zuelli – Non c’è suspance né morale né causa ed effetti
Dal 17 settembre al 31 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
BETTA FRIGIERI ARTE CONTEMPORANEA
Modena, Via Giovanni Muzzioli, 8, (Modena)
Modena, Via Giovanni Muzzioli, 8, (Modena)
Orario di apertura
venerdì 17, sabato 18, domenica 19 settembre ore 09,00 – 21,00
fino al 31 ottobre dal mercoledì al sabato ore 17,00 – 19,30
Vernissage
17 Settembre 2010, ore 18,00
Autore
Curatore