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Dietrich Klinge – Under the skin
Coinvolgere sei musei archeologici in simultanea nel medesimo evento vuol dire rinforzare il concetto di identità e di spirito di appartenenza a un territorio proprio laddove viene proposto un artista proveniente da un altro paese e da altre tradizioni. L’invasione pacifica delle sculture monumentali di Klinge (anche se all’interno dei musei saranno sistemate alcune sculture più piccole e qualche opera grafica dell’artista tedesco) riporterà la “Maremma archeologica” al centro dell’attenzione anche per eventi temporanei legati ad artisti del terzo millennio
Comunicato stampa
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La mostra – curata da Maurizio Vanni e organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Grosseto in collaborazione con la Die Galerie di Francoforte –, parte dal presupposto dell’importanza della valorizzazione di un territorio e di un sistema museale attraverso un evento temporaneo collegato all’arte della nostra contemporaneità. Dietrich Klinge è uno di quegli artisti che non rinunciano alla manualità della materia, che non dimentica le lezioni del passato, che non segue mode o espressioni artistiche più agili, pur proponendo opere mai legate alle convenzioni accademiche.
Coinvolgere sei musei archeologici in simultanea nel medesimo evento vuol dire rinforzare il concetto di identità e di spirito di appartenenza a un territorio proprio laddove viene proposto un artista proveniente da un altro paese e da altre tradizioni. L’invasione pacifica delle sculture monumentali di Klinge (anche se all’interno dei musei saranno sistemate alcune sculture più piccole e qualche opera grafica dell’artista tedesco) riporterà la “Maremma archeologica” al centro dell’attenzione anche per eventi temporanei legati ad artisti del terzo millennio.
Dietrich Klinge non rimane insensibile alla libertà interiore ed espressiva di popolazioni che non avevano bisogno di ideare qualcosa di originale per dichiararsi moderne: in lui c’è il tentativo espressionista di liberarsi della pesantezza di una materia che, attraverso superfici sempre più rudi, incisioni e graffi, viene portata all’essenziale da tutti quegli elementi di accumulazione e sottrazione che determinano la sua forma definiva. In certi casi, una plastica sintetica che si sviluppa verticalmente ci riporta ai totem – e alle relative simbologie – degli Indiani dell’America del Nord.
Alcuni lavori manifestano un armonico equilibrio tra le parti che richiama l’origine mitica della creazione del mondo; in altri prevale un atteggiamento accorato dove l’inquieta e mossa modellazione della superficie dà come l’impressione che all’uomo sia stata tolta la pelle, lasciando esposta la carne: una massa grezza e ardente. In queste sculture il corpo umano viene portato fuori dalla sua naturale e prevedibile consistenza anatomica: il ritmo serrato prevale sulla ricerca estetica, l’urgenza comunicativa predomina sul pensiero, l’eros si impone sul logos. La solennità plastica delle sue figure, le asciutte cadenze che le definiscono nello spazio sembrano affiorare ogni volta da una memoria cosciente del primitivo e dell’antico, ma in quella reminiscenza procede tortuosamente l’acuta analisi dell’artista contemporaneo, in certi casi drammatica, in altri intrisa di una perspicace e indagatrice ironia esistenziale.
Inaugurazione esposizioni:
18 luglio ore 18 Grosseto
Piazza Baccarini e Museo Archeologico
19 luglio ore 12 Orbetello
Piazza della Polveriera Guzman e Museo Archeologico
19 luglio ore 21 Pitigliano
Piazza della Fortezza Orsini e Museo Archeologico
20 luglio ore 18 Saturnia
Piazza Vittorio Veneto e Museo Archeologico
19 luglio ore 18,30 Scansano
Piazza del Pretorio, Piazza Ferrucci e Museo Archeologico
18 luglio ore 11 Vetulonia
Piazza Vatluna e Museo Archeologico,
Incontri dibattito sull’arte contemporanea:
“Vedere con le mani. La scultura contemporanea e i cinque sensi”
Orbetello 30 agosto, ore 18
Grosseto 30 agosto, ore 21
Saturnia 31 agosto ore 21
Vetulonia 5 settembre, ore 21
Scansano 6 settembre, ore 18
Pitigliano 6 settembre ore 21
Al dibattito parteciperanno, oltre al curatore della mostra Maurizio Vanni (che modererà la serata), Cinzia Tacconi, Assessore alla Cultura della Provincia di Grosseto; Roberta Pieraccioli, Responsabile del Sistema Museale della Provincia di Grosseto, i direttori dei musei coinvolti di volta in volta nell’iniziativa ed ospiti del mondo dell’arte, della cultura in generale e del giornalismo.
Coinvolgere sei musei archeologici in simultanea nel medesimo evento vuol dire rinforzare il concetto di identità e di spirito di appartenenza a un territorio proprio laddove viene proposto un artista proveniente da un altro paese e da altre tradizioni. L’invasione pacifica delle sculture monumentali di Klinge (anche se all’interno dei musei saranno sistemate alcune sculture più piccole e qualche opera grafica dell’artista tedesco) riporterà la “Maremma archeologica” al centro dell’attenzione anche per eventi temporanei legati ad artisti del terzo millennio.
Dietrich Klinge non rimane insensibile alla libertà interiore ed espressiva di popolazioni che non avevano bisogno di ideare qualcosa di originale per dichiararsi moderne: in lui c’è il tentativo espressionista di liberarsi della pesantezza di una materia che, attraverso superfici sempre più rudi, incisioni e graffi, viene portata all’essenziale da tutti quegli elementi di accumulazione e sottrazione che determinano la sua forma definiva. In certi casi, una plastica sintetica che si sviluppa verticalmente ci riporta ai totem – e alle relative simbologie – degli Indiani dell’America del Nord.
Alcuni lavori manifestano un armonico equilibrio tra le parti che richiama l’origine mitica della creazione del mondo; in altri prevale un atteggiamento accorato dove l’inquieta e mossa modellazione della superficie dà come l’impressione che all’uomo sia stata tolta la pelle, lasciando esposta la carne: una massa grezza e ardente. In queste sculture il corpo umano viene portato fuori dalla sua naturale e prevedibile consistenza anatomica: il ritmo serrato prevale sulla ricerca estetica, l’urgenza comunicativa predomina sul pensiero, l’eros si impone sul logos. La solennità plastica delle sue figure, le asciutte cadenze che le definiscono nello spazio sembrano affiorare ogni volta da una memoria cosciente del primitivo e dell’antico, ma in quella reminiscenza procede tortuosamente l’acuta analisi dell’artista contemporaneo, in certi casi drammatica, in altri intrisa di una perspicace e indagatrice ironia esistenziale.
Inaugurazione esposizioni:
18 luglio ore 18 Grosseto
Piazza Baccarini e Museo Archeologico
19 luglio ore 12 Orbetello
Piazza della Polveriera Guzman e Museo Archeologico
19 luglio ore 21 Pitigliano
Piazza della Fortezza Orsini e Museo Archeologico
20 luglio ore 18 Saturnia
Piazza Vittorio Veneto e Museo Archeologico
19 luglio ore 18,30 Scansano
Piazza del Pretorio, Piazza Ferrucci e Museo Archeologico
18 luglio ore 11 Vetulonia
Piazza Vatluna e Museo Archeologico,
Incontri dibattito sull’arte contemporanea:
“Vedere con le mani. La scultura contemporanea e i cinque sensi”
Orbetello 30 agosto, ore 18
Grosseto 30 agosto, ore 21
Saturnia 31 agosto ore 21
Vetulonia 5 settembre, ore 21
Scansano 6 settembre, ore 18
Pitigliano 6 settembre ore 21
Al dibattito parteciperanno, oltre al curatore della mostra Maurizio Vanni (che modererà la serata), Cinzia Tacconi, Assessore alla Cultura della Provincia di Grosseto; Roberta Pieraccioli, Responsabile del Sistema Museale della Provincia di Grosseto, i direttori dei musei coinvolti di volta in volta nell’iniziativa ed ospiti del mondo dell’arte, della cultura in generale e del giornalismo.
18
luglio 2008
Dietrich Klinge – Under the skin
Dal 18 luglio al 30 settembre 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO ARCHEOLOGICO E D’ARTE DELLA MAREMMA
Grosseto, Piazza Alfredo Baccarini, 3, (Grosseto)
Grosseto, Piazza Alfredo Baccarini, 3, (Grosseto)
Vernissage
18 Luglio 2008, ore 18
Sito web
www.museidimaremma.it
Editore
CARLO CAMBI
Ufficio stampa
SPAINI & PARTNERS
Autore
Curatore