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Dietro il corpo
Il corpo, espressione del nostro ‘interius’, rivela le nostre ansie, le nostre paure, è superficie riflettente del nostro essere. ‘Dietro il corpo’ vuol essere specchio di ciò che si nasconde dietro la nostra immagine, espressione delle psicopatologie di cui il nostro corpo si fa rivelatore
Comunicato stampa
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DIETRO IL CORPO [Katia Vespertino]
Il corpo, espressione del nostro ‘interius’, rivela le nostre ansie, le nostre paure, è superficie riflettente del nostro essere. 'Dietro il corpo' vuol essere specchio di ciò che si nasconde dietro la nostra immagine, espressione delle psicopatologie di cui il nostro corpo si fa rivelatore.
Attraverso la sua ricerca artistica Alice Grassi manifesta un evidente interesse per le psicopatologie che l’artista riflette attraverso i suoi lavori in immagini introspettive ed ambigue. Ciò si evidenzia nel suo video Babel, in cui ricorrendo a strane protesi simboliche, si insinua la forza logorante che i media esercitano sulla nostra psiche. Nella serie fotografica Arnie si mettono in scena corpi che manifestano l'isolamento dell'individuo, la sua inettitudine ad una vita che risulta essere condizione alienante di una società ipertecnologica e globalizzata che spesso non unisce ma isola in micro-spazi simili a celle d'alveare.
Le fotografie di Alessandra Lanzafame rivelano diverse forme di psicopatologie che emergono spesso dal conflitto tra due parti di un unico ‘sé’ interiore. I suoi autoscatti sono l'immagine dell'inconscio, dell’interiorità, luogo in cui la dimensione onirica e la realtà si fondono divenendo spazio della rivelazione.
In Nesso di causalità, Tiziana Contino mette in relazione un atto all'evento che vi deriva. Il corpo bendato è privato di identità sociale e schermato da una fragile struttura fatta di bicchieri di vetro a cui l'artista si sottrarrà con gesto volontario e traumatico determinando un'esplosione di frammenti di vetro. Un intervento liberatorio della condizione di isolamento a cui era stato sottoposto che induce l'essere al ritrovamento del proprio spazio e di se stesso. Un’azione che rende palese il rapporto tra le cause esterne che creano la barriera di vetro che annulla il nostro essere e la capacità di reazione dell’individuo con tutto ciò che ne consegue.
Nella serie fotografica Ex Voto, Angelo Carmisciano trasforma il corpo umano in dono votivo, a favore di una società consacrata all'immagine, là dove i miracoli sempre più richiesti, sono una prerogativa della chirurgia estetica. Ciò che si celebra dunque è un corpo vuoto, algido, sempre più teso alla perfezione esteriore che si fa dono di se stesso in un dissidio tra l’accettazione di sè e le richieste di una società che esibisce la sua falsità, il suo vuoto e la sua mancanza di coscienza.
Nel lavoro di Maurizio Scirè si evidenzia il rapporto patologico dell'individuo con la malattia che spesso immobilizza non solo il corpo ma anche la psiche, rendendo l'individuo incapace di reagire. In queste opere la staticità plastica di corpi scultorei si fonde all'elemento vitale attraverso l'introduzione di 'risonanze plastiche'. L'immagine, parte di uno scenario urbanistico preesistente, acquisisce una sua autonomia: non più riproduzione fotografica di opere scultoree, ma nella sua immobilità e fissità essa rinasce ad una nuova vita.
Il corpo, espressione del nostro ‘interius’, rivela le nostre ansie, le nostre paure, è superficie riflettente del nostro essere. 'Dietro il corpo' vuol essere specchio di ciò che si nasconde dietro la nostra immagine, espressione delle psicopatologie di cui il nostro corpo si fa rivelatore.
Attraverso la sua ricerca artistica Alice Grassi manifesta un evidente interesse per le psicopatologie che l’artista riflette attraverso i suoi lavori in immagini introspettive ed ambigue. Ciò si evidenzia nel suo video Babel, in cui ricorrendo a strane protesi simboliche, si insinua la forza logorante che i media esercitano sulla nostra psiche. Nella serie fotografica Arnie si mettono in scena corpi che manifestano l'isolamento dell'individuo, la sua inettitudine ad una vita che risulta essere condizione alienante di una società ipertecnologica e globalizzata che spesso non unisce ma isola in micro-spazi simili a celle d'alveare.
Le fotografie di Alessandra Lanzafame rivelano diverse forme di psicopatologie che emergono spesso dal conflitto tra due parti di un unico ‘sé’ interiore. I suoi autoscatti sono l'immagine dell'inconscio, dell’interiorità, luogo in cui la dimensione onirica e la realtà si fondono divenendo spazio della rivelazione.
In Nesso di causalità, Tiziana Contino mette in relazione un atto all'evento che vi deriva. Il corpo bendato è privato di identità sociale e schermato da una fragile struttura fatta di bicchieri di vetro a cui l'artista si sottrarrà con gesto volontario e traumatico determinando un'esplosione di frammenti di vetro. Un intervento liberatorio della condizione di isolamento a cui era stato sottoposto che induce l'essere al ritrovamento del proprio spazio e di se stesso. Un’azione che rende palese il rapporto tra le cause esterne che creano la barriera di vetro che annulla il nostro essere e la capacità di reazione dell’individuo con tutto ciò che ne consegue.
Nella serie fotografica Ex Voto, Angelo Carmisciano trasforma il corpo umano in dono votivo, a favore di una società consacrata all'immagine, là dove i miracoli sempre più richiesti, sono una prerogativa della chirurgia estetica. Ciò che si celebra dunque è un corpo vuoto, algido, sempre più teso alla perfezione esteriore che si fa dono di se stesso in un dissidio tra l’accettazione di sè e le richieste di una società che esibisce la sua falsità, il suo vuoto e la sua mancanza di coscienza.
Nel lavoro di Maurizio Scirè si evidenzia il rapporto patologico dell'individuo con la malattia che spesso immobilizza non solo il corpo ma anche la psiche, rendendo l'individuo incapace di reagire. In queste opere la staticità plastica di corpi scultorei si fonde all'elemento vitale attraverso l'introduzione di 'risonanze plastiche'. L'immagine, parte di uno scenario urbanistico preesistente, acquisisce una sua autonomia: non più riproduzione fotografica di opere scultoree, ma nella sua immobilità e fissità essa rinasce ad una nuova vita.
25
aprile 2015
Dietro il corpo
Dal 25 aprile al 05 maggio 2015
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PALAZZO COSTA
Vizzini, Via Giovanni Verga, (Catania)
Vizzini, Via Giovanni Verga, (Catania)
Vernissage
25 Aprile 2015, ore 17.30
Autore
Curatore