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Dietro le quinte di uno spazio vissuto
Video Installazione
Comunicato stampa
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Si tratta di una raccolta di materiale fotografico, non artistico ma
nato come strumento di documentazione della lunga trasformazione a cui è
stato sottoposto questo antico edificio. Le successive operazioni di
demolizione, traforatura, apertura, puntellamento, effettuate hanno
liberato via via, e in tempi diversi, incredibili potenzialità spaziali
e nuovi modi di percepire gli spazi fino allora diversamente conosciuti.
La simultanea presenza, ancora appiccicata sui brandelli di muro, delle
tracce note di spazi domestici, impressiona, facendo dialogare epoche e
storie diverse: la stratigrafia di una vecchia casa viene letta come la
stratigrafia di tante vite. E ancora lo sconfinamento della vista dagli
interni nel cielo, incolla la scena in una dimensione irreale,
archeologica e silenziosa. Ma quello che rimane tra le mani di queste
visioni è potente materiale effimero.Istantanee di spazi rari,
delimitati da muri sgretolati, altro non hanno se non il valore di
impreviste scoperte. Queste transitorie scenografie dalla durata di un
temporale, non si ricorderanno se non fotografate almeno una volta.
Quello che varrà di nuovo e di nuovo ancora è lo spazio vuoto tra i
limiti, l’aria respirata, l’aria entrata e uscita e poi l’ultima, quella
raccolta nei nuovi luoghi dove si vivranno delle nuove storie. La
sequenza delle immagini, montata in loop si innesta in uno spazio
privato occupandone un’intera apertura su strada, il passo carrabile
della casa
Le immagini, appartenute a quel luogo, ci girano di nuovo all’interno
come fossero il vero scenario dietro quel portone: lo sono state in
fondo, lo sono e lo potranno ancora essere. Il pubblico assiste dalla
strada alla sequenza dei fotogrammi come ‘spiando’ all’interno della
casa, traguardando da più angolazioni lo spazio interno, in una visione
pressoché simultanea. Se nella nostra storia le ‘quinte’ sono i
brandelli di muro rimasti in piedi, di una storia che c’è cucita sopra,
dai quali traguardare i cieli e le altre case, per gli spettatori le
quinte saranno il muro della nostra casa e i fotogrammi saranno la
storia che stavolta vogliamo raccontare.
nato come strumento di documentazione della lunga trasformazione a cui è
stato sottoposto questo antico edificio. Le successive operazioni di
demolizione, traforatura, apertura, puntellamento, effettuate hanno
liberato via via, e in tempi diversi, incredibili potenzialità spaziali
e nuovi modi di percepire gli spazi fino allora diversamente conosciuti.
La simultanea presenza, ancora appiccicata sui brandelli di muro, delle
tracce note di spazi domestici, impressiona, facendo dialogare epoche e
storie diverse: la stratigrafia di una vecchia casa viene letta come la
stratigrafia di tante vite. E ancora lo sconfinamento della vista dagli
interni nel cielo, incolla la scena in una dimensione irreale,
archeologica e silenziosa. Ma quello che rimane tra le mani di queste
visioni è potente materiale effimero.Istantanee di spazi rari,
delimitati da muri sgretolati, altro non hanno se non il valore di
impreviste scoperte. Queste transitorie scenografie dalla durata di un
temporale, non si ricorderanno se non fotografate almeno una volta.
Quello che varrà di nuovo e di nuovo ancora è lo spazio vuoto tra i
limiti, l’aria respirata, l’aria entrata e uscita e poi l’ultima, quella
raccolta nei nuovi luoghi dove si vivranno delle nuove storie. La
sequenza delle immagini, montata in loop si innesta in uno spazio
privato occupandone un’intera apertura su strada, il passo carrabile
della casa
Le immagini, appartenute a quel luogo, ci girano di nuovo all’interno
come fossero il vero scenario dietro quel portone: lo sono state in
fondo, lo sono e lo potranno ancora essere. Il pubblico assiste dalla
strada alla sequenza dei fotogrammi come ‘spiando’ all’interno della
casa, traguardando da più angolazioni lo spazio interno, in una visione
pressoché simultanea. Se nella nostra storia le ‘quinte’ sono i
brandelli di muro rimasti in piedi, di una storia che c’è cucita sopra,
dai quali traguardare i cieli e le altre case, per gli spettatori le
quinte saranno il muro della nostra casa e i fotogrammi saranno la
storia che stavolta vogliamo raccontare.
17
agosto 2007
Dietro le quinte di uno spazio vissuto
Dal 17 al 19 agosto 2007
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PASSOLIBERO
Città Della Pieve, Via Roma, 11, (Perugia)
Città Della Pieve, Via Roma, 11, (Perugia)
Orario di apertura
19.30-24
Vernissage
17 Agosto 2007, ore 17.30
Autore
Curatore