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DietroFront
Gli artisti sono sei e romperanno con la facile retorica ed il sentimentalismo, con gli effetti perversi di assuefazione nel quotidiano, alla tragedia più ricorrente e drammatica del nostro tempo: la condizione disperata del migrante
Comunicato stampa
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Daranno vita ad un “ambiente” dinamico, costruito da pittura, light box interattivi, oggetti, performance e video.
Gli artisti sono sei e romperanno con la facile retorica ed il sentimentalismo, con gli effetti perversi di assuefazione nel quotidiano, alla tragedia più ricorrente e drammatica del nostro tempo: la condizione disperata del migrante. Quando il sogno di una vita migliore fa disumanamente “dietro front”.
E “DietroFront” è la collettiva che sarà inaugurata a Volterra (PI) sabato 14 maggio 2016, alle ore 18, nella sede del Teatro di Nascosto, lungo le scalinate di pietra di Docciola, dove Giuseppangela Campus, Murat Önol, Luca Serasini, Bruno Sullo e la diade de I Santini Del Prete, affronteranno tutte le tappe del viaggio della speranza, ricostruendo le “coordinate” reali delle aspettative e della sofferenza, e rivelando gli effetti perversi della comunicazione reiterata ed “anestetizzante”.
Giuseppangela Campus mette in scena un gioco combinatorio (rispetto alla comunicazione normativa e alle regole che presiedono le comunicazioni ordinate secondo un sistema di valori e forme care alla cultura di massa) per esplorare soluzioni compositive dissonanti rispetto alle immagini di norma raffigurate. Studi per carte da regalo, cuscini, etichette per barattoli di pomodoro, scatolette di sgombro, ecc. Oggetti eterocliti ed eterogenei, triviali ed an-estetici, sono le cose su cui la Campus interviene per denunciare le contraddizioni del nostro presente; per parlare di guerre lontane e atrocità di massa, di disperati alla ricerca di un mondo migliore e di una vita dignitosa.
Al performer turco Murat Önol interessa la nostra percezione del migrante, il nostro rapporto con loro, la nostra-loro distanza. Sperimenta utilizzando e decomponendo il manifesto di un festival cinematografico organizzato in Italia, ma dedicato al Medio Oriente che sembra però essere una immagine non corrispondente alla realtà della situazione.
Luca Serasini, con “gli invisibili”, 5 cartoline e 1 light box interattivo a metà tra la fotografia e il gioco delle ombre, interagiscono con il visitatore facendo comparire alcune sagome da un “banale” mare che altrimenti sarebbe solo una massa d’acqua vuota e i migranti, come troppo spesso accade, invisibili.
Per l’inaugurazione, Bruno Sullo presenta il video “There, by the Sea”: parte di un trittico impostato sui rapporti tra dentro e fuori, di cui af-fronta l’aspetto dell’out, così come il precedente “Here, in the Room” affrontava quello dell’in. In particolare la riflessione sul “fuori” è incentrata sul problema doloroso dei migranti che subiscono il mare, le privazioni ed anche la morte per tentare di realizzare un sogno, il sogno più elementare dell’uomo, quello della vita e della sicurezza. Un sogno il cui referente è, in prima istanza, l’Europa e che non sempre risulta realizzabile.
Sempre parlando di video, vedremo “esposte” alcune brevi interviste in lingua madre fatte ai richiedenti asilo ospiti del centro di accoglienza “Il Mondo è a Colori” gestito dalla ASP Santa Chiara di Volterra, dove l’utilizzo della loro lingua per parlare del loro viaggio, del loro stato d’animo, rappresenta la nostra distanza (incolmabile forse?) e, come spesso accade, poco comprensibile ai nostri occhi.
I Santini Del Prete, Franco Santini e Raimondo Del Prete, che da sempre lavorando con il linguaggio della performance, dialogano col tema e mettendoci, come sempre, “la faccia”, realizzano un grande lavoro sull’approdo dal mare e sulle barriere e in una performance toccante, irriverente, durante l’inaugurazione.
Dalle loro parole: “Dal mare. Arrivano dal mare. Si muovono con una storia alle spalle, laggiù oltre l’infinito. Si dirigono verso l’ignoto dipinto di speranza. Approdano lasciando impronte sull’acqua, sulla battigia, sulla terra. Sono impronte che trasudano paura, orrore, disperazione. I colori del cielo, del mare, della natura saranno di conforto? Troveranno barriere, muri ma anche la solidarietà insita negli esseri umani non ancora divorati dal cieco egoismo, e quelle orme diventeranno monumenti a monito di un futuro più tollerante.”
Dietrofront, in corso fino al 5 giugno 2016, prevede eventi collaterali di ulteriore approfondimento. Dopo la performance de I Santini Del Prete e la proiezione del video “There, by the Sea “ di Bruno Sullo, il giorno dell’inaugurazione, seguirà, sabato 28 maggio alle ore 18, la presentazione del libro “La camicia bianca” di Franco Santini e Hatmone Hadergjonaj.
Mentre sabato 4 giugno, ore 18,00, la tragedia è raccontata dalla poesia con: “Oltre il muro, poesia e emigranti”. Conferenza di Daniele Luti su Giovanni Pascoli, uno dei pochi poeti che ha affrontato con liriche (Italy, Gli emigranti nella luna, Pietole) e numerosi articoli sulle tragedie, il dramma dello sradicamento, dell’espatrio, dei nostri connazionali all’estero dalla fine dell’800 agli inizi del ‘900.
Seguiranno interventi e letture di poesie di Alessandro Togoli e di Roberto Veracini.
Un ringraziamento particolare va a Gianni Calastri, a Gabriele Aral per la realizzazione delle interviste, e ad Annet Henneman ed il Teatro di Nascosto.
L’evento espositivo è stato realizzato in collaborazione con: Ultima Frontiera, Teatro di Nascosto, Santa Chiara, Accademia Libera Natura & Cultura.
Apertura mostra: da venerdì a domenica dalle 17 alle 19 (ingresso libero).
http://viamediterraneo366.wordpress.com/dietrofront/. Info: ufficio stampa 329 8826391.
Gli artisti sono sei e romperanno con la facile retorica ed il sentimentalismo, con gli effetti perversi di assuefazione nel quotidiano, alla tragedia più ricorrente e drammatica del nostro tempo: la condizione disperata del migrante. Quando il sogno di una vita migliore fa disumanamente “dietro front”.
E “DietroFront” è la collettiva che sarà inaugurata a Volterra (PI) sabato 14 maggio 2016, alle ore 18, nella sede del Teatro di Nascosto, lungo le scalinate di pietra di Docciola, dove Giuseppangela Campus, Murat Önol, Luca Serasini, Bruno Sullo e la diade de I Santini Del Prete, affronteranno tutte le tappe del viaggio della speranza, ricostruendo le “coordinate” reali delle aspettative e della sofferenza, e rivelando gli effetti perversi della comunicazione reiterata ed “anestetizzante”.
Giuseppangela Campus mette in scena un gioco combinatorio (rispetto alla comunicazione normativa e alle regole che presiedono le comunicazioni ordinate secondo un sistema di valori e forme care alla cultura di massa) per esplorare soluzioni compositive dissonanti rispetto alle immagini di norma raffigurate. Studi per carte da regalo, cuscini, etichette per barattoli di pomodoro, scatolette di sgombro, ecc. Oggetti eterocliti ed eterogenei, triviali ed an-estetici, sono le cose su cui la Campus interviene per denunciare le contraddizioni del nostro presente; per parlare di guerre lontane e atrocità di massa, di disperati alla ricerca di un mondo migliore e di una vita dignitosa.
Al performer turco Murat Önol interessa la nostra percezione del migrante, il nostro rapporto con loro, la nostra-loro distanza. Sperimenta utilizzando e decomponendo il manifesto di un festival cinematografico organizzato in Italia, ma dedicato al Medio Oriente che sembra però essere una immagine non corrispondente alla realtà della situazione.
Luca Serasini, con “gli invisibili”, 5 cartoline e 1 light box interattivo a metà tra la fotografia e il gioco delle ombre, interagiscono con il visitatore facendo comparire alcune sagome da un “banale” mare che altrimenti sarebbe solo una massa d’acqua vuota e i migranti, come troppo spesso accade, invisibili.
Per l’inaugurazione, Bruno Sullo presenta il video “There, by the Sea”: parte di un trittico impostato sui rapporti tra dentro e fuori, di cui af-fronta l’aspetto dell’out, così come il precedente “Here, in the Room” affrontava quello dell’in. In particolare la riflessione sul “fuori” è incentrata sul problema doloroso dei migranti che subiscono il mare, le privazioni ed anche la morte per tentare di realizzare un sogno, il sogno più elementare dell’uomo, quello della vita e della sicurezza. Un sogno il cui referente è, in prima istanza, l’Europa e che non sempre risulta realizzabile.
Sempre parlando di video, vedremo “esposte” alcune brevi interviste in lingua madre fatte ai richiedenti asilo ospiti del centro di accoglienza “Il Mondo è a Colori” gestito dalla ASP Santa Chiara di Volterra, dove l’utilizzo della loro lingua per parlare del loro viaggio, del loro stato d’animo, rappresenta la nostra distanza (incolmabile forse?) e, come spesso accade, poco comprensibile ai nostri occhi.
I Santini Del Prete, Franco Santini e Raimondo Del Prete, che da sempre lavorando con il linguaggio della performance, dialogano col tema e mettendoci, come sempre, “la faccia”, realizzano un grande lavoro sull’approdo dal mare e sulle barriere e in una performance toccante, irriverente, durante l’inaugurazione.
Dalle loro parole: “Dal mare. Arrivano dal mare. Si muovono con una storia alle spalle, laggiù oltre l’infinito. Si dirigono verso l’ignoto dipinto di speranza. Approdano lasciando impronte sull’acqua, sulla battigia, sulla terra. Sono impronte che trasudano paura, orrore, disperazione. I colori del cielo, del mare, della natura saranno di conforto? Troveranno barriere, muri ma anche la solidarietà insita negli esseri umani non ancora divorati dal cieco egoismo, e quelle orme diventeranno monumenti a monito di un futuro più tollerante.”
Dietrofront, in corso fino al 5 giugno 2016, prevede eventi collaterali di ulteriore approfondimento. Dopo la performance de I Santini Del Prete e la proiezione del video “There, by the Sea “ di Bruno Sullo, il giorno dell’inaugurazione, seguirà, sabato 28 maggio alle ore 18, la presentazione del libro “La camicia bianca” di Franco Santini e Hatmone Hadergjonaj.
Mentre sabato 4 giugno, ore 18,00, la tragedia è raccontata dalla poesia con: “Oltre il muro, poesia e emigranti”. Conferenza di Daniele Luti su Giovanni Pascoli, uno dei pochi poeti che ha affrontato con liriche (Italy, Gli emigranti nella luna, Pietole) e numerosi articoli sulle tragedie, il dramma dello sradicamento, dell’espatrio, dei nostri connazionali all’estero dalla fine dell’800 agli inizi del ‘900.
Seguiranno interventi e letture di poesie di Alessandro Togoli e di Roberto Veracini.
Un ringraziamento particolare va a Gianni Calastri, a Gabriele Aral per la realizzazione delle interviste, e ad Annet Henneman ed il Teatro di Nascosto.
L’evento espositivo è stato realizzato in collaborazione con: Ultima Frontiera, Teatro di Nascosto, Santa Chiara, Accademia Libera Natura & Cultura.
Apertura mostra: da venerdì a domenica dalle 17 alle 19 (ingresso libero).
http://viamediterraneo366.wordpress.com/dietrofront/. Info: ufficio stampa 329 8826391.
14
maggio 2016
DietroFront
Dal 14 maggio al 05 giugno 2016
fotografia
arte contemporanea
performance - happening
incontro - conferenza
arte contemporanea
performance - happening
incontro - conferenza
Location
SEDI VARIE – Volterra
Volterra, (PISA)
Volterra, (PISA)
Orario di apertura
Da venerdì a domenica dalle 17 alle 19
Vernissage
14 Maggio 2016, ore 18.00
Autore
Curatore