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Differenza e ripetizione
La mostra Differenza e Ripetizione (Gilles Deleuze) si concentra su un tema fondamentale: la Differenza nel suo rapporto con l’identità e con la Ripetizione. Nonché la possibilità che si ha attraverso l’arte di coniugare la sfera intima, privata, con l’esperienza collettiva ed esterna.
Comunicato stampa
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La mostra Differenza e Ripetizione (Gilles Deleuze) si concentra su un tema fondamentale: la Differenza nel suo rapporto con l'identità e con la Ripetizione. Nonché la possibilità che si ha attraverso l'arte di coniugare
la sfera intima, privata, con l'esperienza collettiva ed esterna. La narrazione gioca un ruolo importante e si propone quale elemento di traino per un modo di concepire la creazione artistica su più e differenti livelli. D'altronde, l'esperienza dell’arte concettuale ci ha abituato ad un approccio di tipo prevalentemente filosofico e scientifico all'opera d'arte.
Natalie Czech (1976 Neuss, Germania, vive e lavora a Berlino), lavora in totale connessione, omaggio e ridefinizione di classici della poesia contemporanea attraverso l'utilizzo della fotografia e dell'installazione. Ha esposto in istituzioni e gallerie private in Europa e nel resto del mondo.
Recentemente allo Sprengel Museum di Hannover, alla Nassauischer Kunstverein di Wiesbaden, alla Kunsteverein di Düsseldorf, da Jennifer Chert a Berlino. È in programma, per la prossima primavera, una sua personale da Ludlow 38 a New York.
Il lavoro di Jan Peter Hammer (1970 Kirchheim unter Teck, Germania, vive e lavora a Berlino) si caratterizza per la connessione tra l'elemento poetico e letterario e la riflessione sulle strutture e sovrastrutture riconducibili al potere politico, economico e finanziario. “Il banchiere anarchico” – il video in mostra - é un'opera che attraverso la fiction ripropone una lettura dell'attualità riadattando l'omonima novella del 1922
di Fernando Pessoa. Jan Peter Hammer ha esposto alla Kadist
Foundation di San Francisco, al Centre d'Art Contemporaine di Ginevra, al Rotterdam Film Festival, all'Austrian Cultural Forum di New York, da Supportico Lopez a Berlino. Questa primavera presenterà il suo nuovo film “Monarchs and men” alla Fondazione Nomas di Roma.
Rob Johannesma (1970 Geleen, Olanda, vive e lavora ad Amsterdam) opera principalmente attraverso grandi collages fotografici, in cui unisce contenuti legati all'informazione: pagine di quotidiani e grandi rappresentazioni connesse alla storia della pittura, di quella fiamminga in particolare. Riflessioni che analizzano, su più ed articolati livelli, le
strutture e le profondità dell'immagine e della comunicazione ad essa correlata. Ha esposto allo Stedelijk Bureau di Amsterdam, al Museo Marino Marini di Firenze, al Centro De Vleeshal di Middelburg, all'Ar/Ge Kunst di Bolzano.
Hendrik Krawen (1963 Lübeck, vive e lavora a Berlino) fonde
dimensione grafica ed immagine realistica. Il suo, attraverso disegno e pittura, è un guardare a simboli, segni e architetture che lo sguardo quotidianamente incontra, ma anche alla musica, al graphic design e all'universo ad esso correlato. Ha esposto internazionalmente in istituzioni
pubbliche e gallerie private. Da Sprüth Magers Projekte, di Monaco di Baviera, alla Pinakothek der Moderne, Munich, alla Sammlung Falckenberg di Amburgo, da Kerstin Engholm di Vienna, ed in più occasioni nella galleria Lia Rumma di Napoli e Milano.
Nel lavoro di Alek O. (1981 Buenos Aires, vive e lavora a Londra) il materiale scultoreo ha un ruolo da protagonista in virtù della sua “biografia” legata a chi lo ha usato o posseduto; si tratta di un esercizio concettuale della memoria attraverso una possibile mappatura dell’esistenza. Recentemente suoi lavori sono stati esposti al Castello di
Rivoli; alla galleria Vela di Londra; alla Fondation Cartier di Parigi, al Palazzo Reale di Milano in occasione del premio Ariane De Rothschild.
la sfera intima, privata, con l'esperienza collettiva ed esterna. La narrazione gioca un ruolo importante e si propone quale elemento di traino per un modo di concepire la creazione artistica su più e differenti livelli. D'altronde, l'esperienza dell’arte concettuale ci ha abituato ad un approccio di tipo prevalentemente filosofico e scientifico all'opera d'arte.
Natalie Czech (1976 Neuss, Germania, vive e lavora a Berlino), lavora in totale connessione, omaggio e ridefinizione di classici della poesia contemporanea attraverso l'utilizzo della fotografia e dell'installazione. Ha esposto in istituzioni e gallerie private in Europa e nel resto del mondo.
Recentemente allo Sprengel Museum di Hannover, alla Nassauischer Kunstverein di Wiesbaden, alla Kunsteverein di Düsseldorf, da Jennifer Chert a Berlino. È in programma, per la prossima primavera, una sua personale da Ludlow 38 a New York.
Il lavoro di Jan Peter Hammer (1970 Kirchheim unter Teck, Germania, vive e lavora a Berlino) si caratterizza per la connessione tra l'elemento poetico e letterario e la riflessione sulle strutture e sovrastrutture riconducibili al potere politico, economico e finanziario. “Il banchiere anarchico” – il video in mostra - é un'opera che attraverso la fiction ripropone una lettura dell'attualità riadattando l'omonima novella del 1922
di Fernando Pessoa. Jan Peter Hammer ha esposto alla Kadist
Foundation di San Francisco, al Centre d'Art Contemporaine di Ginevra, al Rotterdam Film Festival, all'Austrian Cultural Forum di New York, da Supportico Lopez a Berlino. Questa primavera presenterà il suo nuovo film “Monarchs and men” alla Fondazione Nomas di Roma.
Rob Johannesma (1970 Geleen, Olanda, vive e lavora ad Amsterdam) opera principalmente attraverso grandi collages fotografici, in cui unisce contenuti legati all'informazione: pagine di quotidiani e grandi rappresentazioni connesse alla storia della pittura, di quella fiamminga in particolare. Riflessioni che analizzano, su più ed articolati livelli, le
strutture e le profondità dell'immagine e della comunicazione ad essa correlata. Ha esposto allo Stedelijk Bureau di Amsterdam, al Museo Marino Marini di Firenze, al Centro De Vleeshal di Middelburg, all'Ar/Ge Kunst di Bolzano.
Hendrik Krawen (1963 Lübeck, vive e lavora a Berlino) fonde
dimensione grafica ed immagine realistica. Il suo, attraverso disegno e pittura, è un guardare a simboli, segni e architetture che lo sguardo quotidianamente incontra, ma anche alla musica, al graphic design e all'universo ad esso correlato. Ha esposto internazionalmente in istituzioni
pubbliche e gallerie private. Da Sprüth Magers Projekte, di Monaco di Baviera, alla Pinakothek der Moderne, Munich, alla Sammlung Falckenberg di Amburgo, da Kerstin Engholm di Vienna, ed in più occasioni nella galleria Lia Rumma di Napoli e Milano.
Nel lavoro di Alek O. (1981 Buenos Aires, vive e lavora a Londra) il materiale scultoreo ha un ruolo da protagonista in virtù della sua “biografia” legata a chi lo ha usato o posseduto; si tratta di un esercizio concettuale della memoria attraverso una possibile mappatura dell’esistenza. Recentemente suoi lavori sono stati esposti al Castello di
Rivoli; alla galleria Vela di Londra; alla Fondation Cartier di Parigi, al Palazzo Reale di Milano in occasione del premio Ariane De Rothschild.
23
febbraio 2012
Differenza e ripetizione
Dal 23 febbraio al 21 aprile 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA LIA RUMMA
Napoli, Via Vannella Gaetani, 12, (Napoli)
Napoli, Via Vannella Gaetani, 12, (Napoli)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11.00-13.30/ 14.30-19.00
Vernissage
23 Febbraio 2012, ore 19
Autore
Curatore