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Dimensione follia
L’eccesso di soggettività e passione, come pure la condizione di disagio mentale, sono il territorio di indagine di questa mostra, che si inaugura il prossimo 24 settembre presso la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento.
Comunicato stampa
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Dimensione follia, a cura di Roberto Pinto, vuole indagare in particolare la quotidianità di alcune forme di ossessione, di schizofrenia, di alienazione, di esaltazione parossistica, di furore, di tutte quelle piccole o grandi deformazioni di una realtà percepita sempre di più come sfuggente e indescrivibile.
Lasciando intenzionalmente da parte tutto il territorio dell'art brut e dell'arte prodotta da persone con un conclamato disagio mentale, come pure il territorio del binomio genio/follia, l'esposizione si sofferma a riflettere su come molti degli artisti contemporanei abbiano cercato di descrivere, vivere e raccontare i quotidiani spaesamenti, gli stravolgimenti della normalità logico-razionale, e il disagio ordinario, quello più nascosto e diffuso, che rasenta e supera molto spesso i canoni vigenti della società, senza però entrare in un conflitto tale da rendere la situazione completamente inaccettabile.
La mostra parte da alcuni episodi riguardanti la performance e la body art intorno alla fine degli anni Sessanta ? quando molte delle ricerche artistiche erano tese a individuare i limiti e le caratteristiche del corpo inteso sia in senso fisico che psicologico ? e prosegue il suo percorso fino a giungere alla produzione artistica degli ultimi anni.
Opere storiche accanto a lavori ideati specificatamente per questa esposizione creano un itinerario - ospitato oltre che presso la sede della Galleria anche in alcuni altri spazi in via Belenzani ? che dimostra quanto sia sottile il confine che distingue la normalità da ciò che comunemente viene definito follia, anche per il successivo spostamento del concetto di normalità che i mutamenti sociali spostano gradualmente fino ad inglobare progressivamente quanto prima era considerato folle.
Tutti gli artisti presentati hanno cercato di indagare le nozioni di "normalità" fisica, estetica, etica, morale, forzando i concetti stessi fino a renderli non irriconoscibili, per approdare a una soglia in cui l'analisi di se stessi diventa paradigmatica dello stato e dello sviluppo della società. Le aberrazioni conseguenti alle costruzioni culturali, economiche e sociali sono state manifestate e spesso anticipate da lavori che denunciano la sofferenza individuale e l'incapacità da parte delle singole persone di relazionarsi con gli altri all'interno di una società sempre più mediatica e in cui la distanza dagli altri diventa inversamente proporzionale alla possibilità "tecnica" di poter essere in contatto con il mondo.
Artisti invitati: Adel Abdessemed, Marina Abramovic, Vito Acconci, Francis Alys, Eija Liisa Ahtila, Monica Bonvicini, Chris Burden, Roberto Cuoghi, Amy Cutler, Patty Chang, Sue De Beer, Stan Douglas, Mike Kelley & Paul McCarthy, Yayoi Kusama, Li Wei, Maria Marshall, Marzia Migliora, Aernout Mik, Ottonella Mocellin, Bruce Nauman, Tony Oursler, Adrian Paci, Eric Parker, Federico Petrella, Pipilotti Rist, Gregor Schneider, Michael Smith, Monika Sosnowska, Vibeke Tandberg, Fred Tomaselli, Minnette Vári, Cesare Viel, Gillian Wearing.
Lasciando intenzionalmente da parte tutto il territorio dell'art brut e dell'arte prodotta da persone con un conclamato disagio mentale, come pure il territorio del binomio genio/follia, l'esposizione si sofferma a riflettere su come molti degli artisti contemporanei abbiano cercato di descrivere, vivere e raccontare i quotidiani spaesamenti, gli stravolgimenti della normalità logico-razionale, e il disagio ordinario, quello più nascosto e diffuso, che rasenta e supera molto spesso i canoni vigenti della società, senza però entrare in un conflitto tale da rendere la situazione completamente inaccettabile.
La mostra parte da alcuni episodi riguardanti la performance e la body art intorno alla fine degli anni Sessanta ? quando molte delle ricerche artistiche erano tese a individuare i limiti e le caratteristiche del corpo inteso sia in senso fisico che psicologico ? e prosegue il suo percorso fino a giungere alla produzione artistica degli ultimi anni.
Opere storiche accanto a lavori ideati specificatamente per questa esposizione creano un itinerario - ospitato oltre che presso la sede della Galleria anche in alcuni altri spazi in via Belenzani ? che dimostra quanto sia sottile il confine che distingue la normalità da ciò che comunemente viene definito follia, anche per il successivo spostamento del concetto di normalità che i mutamenti sociali spostano gradualmente fino ad inglobare progressivamente quanto prima era considerato folle.
Tutti gli artisti presentati hanno cercato di indagare le nozioni di "normalità" fisica, estetica, etica, morale, forzando i concetti stessi fino a renderli non irriconoscibili, per approdare a una soglia in cui l'analisi di se stessi diventa paradigmatica dello stato e dello sviluppo della società. Le aberrazioni conseguenti alle costruzioni culturali, economiche e sociali sono state manifestate e spesso anticipate da lavori che denunciano la sofferenza individuale e l'incapacità da parte delle singole persone di relazionarsi con gli altri all'interno di una società sempre più mediatica e in cui la distanza dagli altri diventa inversamente proporzionale alla possibilità "tecnica" di poter essere in contatto con il mondo.
Artisti invitati: Adel Abdessemed, Marina Abramovic, Vito Acconci, Francis Alys, Eija Liisa Ahtila, Monica Bonvicini, Chris Burden, Roberto Cuoghi, Amy Cutler, Patty Chang, Sue De Beer, Stan Douglas, Mike Kelley & Paul McCarthy, Yayoi Kusama, Li Wei, Maria Marshall, Marzia Migliora, Aernout Mik, Ottonella Mocellin, Bruce Nauman, Tony Oursler, Adrian Paci, Eric Parker, Federico Petrella, Pipilotti Rist, Gregor Schneider, Michael Smith, Monika Sosnowska, Vibeke Tandberg, Fred Tomaselli, Minnette Vári, Cesare Viel, Gillian Wearing.
24
settembre 2004
Dimensione follia
Dal 24 settembre 2004 al 09 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE GALLERIA CIVICA – CENTRO DI RICERCA SULLA CONTEMPORANEITA’ DI TRENTO
Trento, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 19, (Trento)
Trento, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 19, (Trento)
Biglietti
biglietto intero € 2,70. ridotto € 1,70
Orario di apertura
h. 10.00 -18.00. Chiuso lunedì
Vernissage
24 Settembre 2004, ore 18.00
Autore
Curatore