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Dina Bellotti – Antologica (1912–2003)
Per la prima volta viene ordinata una mostra antologica itinerante della pittrice Dina Bellotti, nata ad Alessandria il 2 ottobre 1912.
Comunicato stampa
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Per la prima volta viene ordinata una mostra antologica itinerante della pittrice Dina Bellotti, nata ad Alessandria il 2 ottobre 1912. E’ subito evidente una sua predisposizione per il disegno e riceve i primi insegnamenti frequentando lo studio di Alberto Caffassi e poi di Arturo Mensi, direttore della Civica Pinacoteca alessandrina. Nel 1930 si iscrive all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e nel1934 conclude brillantemente gli studi conseguendo il Diploma all’età di ventidue anni e apre il suo primo studio in Via Bava 9.
Presso lo studio di Marcello Boglione approfondirà la tecnica dell’incisione il “mestiere” che porterà ai più alti livelli esecutivi. Nel 1934 compie l’esordio pubblico della carriera d’artista segnata subito dal successo per il conseguimento al “Premio della Regina” del premio per l’acquaforte Per il passaggio del Piave acquistata dal Direttorio Nazionale dell’Associazione Combattenti, un’altra opera incisa Torino, piazza Emanuele Filiberto del 1938 esposta alla XXI esposizione Biennale Internazione d’Arte di Venezia è acquistata da S.M. il Re e oggi conservata nella Quadreria del Quirinale.
Entrata a pieno titolo nel mondo artistico e culturale torinese dal 1935 inizia a partecipare alle più significative mostre: Biennali di Venezia, Quadriennali di Torino, Biennale di Brera a Milano, Promotrici Sindacali di Belle Arti, Premio “Cremona”, Premio “Suzzara”, Premio “Biella”solo per citarne alcune.
Nel giugno del 1939 con la famiglia lascia la città di origine, trasferendosi a Sestri Levante
Nell’ottobre del 1960 si trasferisce a Roma ed è subito invitata alla Mostra degli artisti romani al Palazzo delle Esposizioni. Nel 1973 su invito del Comune di Roma ordina una personale a Palazzo Braschi.
La pittura di Dina Bellotti è soprattutto narrazione del visto e trasferito con immediatezza, spesso en plein air, con veloci tratti, sul supporto pittorico, la tecnica usuale è la tempera o l’acquarello, o spesso entrambi abilmente combinati, che gli permettono di rendere al meglio l’atmosfericità del momento della ripresa, o meglio la sublimazione tra paesaggio e stato d’animo, tra sguardo ed emozione, in una sorta di felice catarsi durante la quale il suo animo sprigiona tutto il sentimento per la natura e la vita circostante.
La vicinanza della sua abitazione di Borgo Santo Spirito con la Città del Vaticano la porterà a frequentare l’ambiente ecclesiastico; rapportando la sua arte al suo profondo senso religioso.
Ha eseguito il ritratto di Giovanni XXIII, ma dal 1963 con la salita al soglio pontificio di Paolo VI, il papa viene colpito dalle doti artistiche della Bellotti, affidandole il ruolo ufficiale di “ritrattista dei pontefici”. Alla figura del “colto mecenate”Giovanni Battista Montini dedicherà più di centotrenta opere di varia tecnica e dimensione; continuerà la sua opera anche dopo il 1978 data dell’inizio del pontificato di Giovanni Paolo II i cui ritratti verranno riprodotti in milioni di immagini, stampe, francobolli. Ma fra i principi della Chiesa il più immortalato dalla mano della pittrice fu il Cardinale Joseph Ratzinger, dal quale riceverà due prestigiosi riconoscimenti: l’Ordine austriaco delle arti e delle lettere e la commenda dell’insigne Accademia di belle arti e lettere.
Non vedrà l’ascesa al soglio pontificio dello stimato Cardinale Ratziger (19 aprile 2005) poiché muore a Roma all’Ospedale Santo Spirito il 29 agosto 2003 e per suo espresso desiderio verrà sepolta a Sestri Levante.
Sue opere si trovano nella Civica Galleria di Arte Moderna di Torino, nella Stamperia Nazionale di Roma, nella Quadreria del Quirinale, nel Museo del cinema di Torino, nella Pinacoteca Civica di Alessandria, nella Pinacoteca del Comune di Sestri Levante, nella Collezione Ford di New York e in numerose e prestigiose collezioni private.
Nella collezione d’arte religiosa moderna in Vaticano, inaugurata da Paolo VI il 23 giugno 1973 è presente con un grande olio che rappresenta “La pesca miracolosa”.
Presso lo studio di Marcello Boglione approfondirà la tecnica dell’incisione il “mestiere” che porterà ai più alti livelli esecutivi. Nel 1934 compie l’esordio pubblico della carriera d’artista segnata subito dal successo per il conseguimento al “Premio della Regina” del premio per l’acquaforte Per il passaggio del Piave acquistata dal Direttorio Nazionale dell’Associazione Combattenti, un’altra opera incisa Torino, piazza Emanuele Filiberto del 1938 esposta alla XXI esposizione Biennale Internazione d’Arte di Venezia è acquistata da S.M. il Re e oggi conservata nella Quadreria del Quirinale.
Entrata a pieno titolo nel mondo artistico e culturale torinese dal 1935 inizia a partecipare alle più significative mostre: Biennali di Venezia, Quadriennali di Torino, Biennale di Brera a Milano, Promotrici Sindacali di Belle Arti, Premio “Cremona”, Premio “Suzzara”, Premio “Biella”solo per citarne alcune.
Nel giugno del 1939 con la famiglia lascia la città di origine, trasferendosi a Sestri Levante
Nell’ottobre del 1960 si trasferisce a Roma ed è subito invitata alla Mostra degli artisti romani al Palazzo delle Esposizioni. Nel 1973 su invito del Comune di Roma ordina una personale a Palazzo Braschi.
La pittura di Dina Bellotti è soprattutto narrazione del visto e trasferito con immediatezza, spesso en plein air, con veloci tratti, sul supporto pittorico, la tecnica usuale è la tempera o l’acquarello, o spesso entrambi abilmente combinati, che gli permettono di rendere al meglio l’atmosfericità del momento della ripresa, o meglio la sublimazione tra paesaggio e stato d’animo, tra sguardo ed emozione, in una sorta di felice catarsi durante la quale il suo animo sprigiona tutto il sentimento per la natura e la vita circostante.
La vicinanza della sua abitazione di Borgo Santo Spirito con la Città del Vaticano la porterà a frequentare l’ambiente ecclesiastico; rapportando la sua arte al suo profondo senso religioso.
Ha eseguito il ritratto di Giovanni XXIII, ma dal 1963 con la salita al soglio pontificio di Paolo VI, il papa viene colpito dalle doti artistiche della Bellotti, affidandole il ruolo ufficiale di “ritrattista dei pontefici”. Alla figura del “colto mecenate”Giovanni Battista Montini dedicherà più di centotrenta opere di varia tecnica e dimensione; continuerà la sua opera anche dopo il 1978 data dell’inizio del pontificato di Giovanni Paolo II i cui ritratti verranno riprodotti in milioni di immagini, stampe, francobolli. Ma fra i principi della Chiesa il più immortalato dalla mano della pittrice fu il Cardinale Joseph Ratzinger, dal quale riceverà due prestigiosi riconoscimenti: l’Ordine austriaco delle arti e delle lettere e la commenda dell’insigne Accademia di belle arti e lettere.
Non vedrà l’ascesa al soglio pontificio dello stimato Cardinale Ratziger (19 aprile 2005) poiché muore a Roma all’Ospedale Santo Spirito il 29 agosto 2003 e per suo espresso desiderio verrà sepolta a Sestri Levante.
Sue opere si trovano nella Civica Galleria di Arte Moderna di Torino, nella Stamperia Nazionale di Roma, nella Quadreria del Quirinale, nel Museo del cinema di Torino, nella Pinacoteca Civica di Alessandria, nella Pinacoteca del Comune di Sestri Levante, nella Collezione Ford di New York e in numerose e prestigiose collezioni private.
Nella collezione d’arte religiosa moderna in Vaticano, inaugurata da Paolo VI il 23 giugno 1973 è presente con un grande olio che rappresenta “La pesca miracolosa”.
03
aprile 2010
Dina Bellotti – Antologica (1912–2003)
Dal 03 aprile al 31 maggio 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO FASCIE – MUSEL
Sestri Levante, Corso Colombo, (Genova)
Sestri Levante, Corso Colombo, (Genova)
Orario di apertura
tutti i giorni escluso il lunedì 10-13/ 14-19
Sito web
www.pittoriliguri.info
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore