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Dina Bertolotti / Luca Bertolotti
In questa sede, in contemporanea con la mostra al PalaJ, i due artisti si trovano nuovamente vicini ma con una sostanziale differenza. In Galleria, infatti, Luca Bertolotti presenta una serie di opere su carta di piccolo formato, mentre lo spazio maggiore viene riservato a Dina Bertolotti. L’attenzione dell’artista si sofferma sulle grandi protagoniste femminili della musica Jazz.
Comunicato stampa
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La musica è nell’aria
Invisibile, impalpabile, immateriale eppure così energica, coinvolgente, capace di influenzare mode, costumi, generazioni. La musica rappresenta un’espressione profonda della cultura di un popolo e, nello stesso tempo, possibilità di comunicare, apertura verso ogni tipo di stimolo, passione. Il Jazz, in particolar modo, si è sviluppato dalla confluenza di tradizioni musicali africane ed europee. Infiniti stili e sottogeneri identificano questa forma d’arte, frutto di costanti contaminazioni, che è arrivata ad essere la sintesi tra numerose culture musicali. “Kind of Blue” di Miles Davis, in questo senso, riesce in modo unico e inconfondibile a integrare, in un’opera compiuta, tutte le componenti specifiche di questo genere musicale. A tale capolavoro, nel 50esimo anniversario dalla pubblicazione e al suo straordinario autore, creatore di numerosi stili Jazz, è dedicata una serie di ritratti eseguiti da Luca Bertolotti, a cui vengono accostati alcuni acrilici di Dina Bertolotti, esposti all’interno del PalaJazz in occasione del Fano Jazz Festival. Si sviluppa in tal modo una sinergia, fra l’evento musicale e i differenti modi di trattare i soggetti rappresentati da parte degli artisti, che prosegue all’Exhibition Art Gallery. In questa sede, in contemporanea con la mostra al PalaJ, i due artisti si trovano nuovamente vicini ma con una sostanziale differenza. In Galleria, infatti, Luca Bertolotti presenta una serie di opere su carta di piccolo formato, mentre lo spazio maggiore viene riservato a Dina Bertolotti. L’attenzione dell’artista si sofferma sulle grandi protagoniste femminili della musica Jazz. Ritratti in bianco e nero dove la comparsa di un po’ di colore rosso è un’eccezione concessa per rendere in maniera maggiormente efficace l’esuberante fisicità e la ricchezza vocale di Ella Fitzgerald. Una scelta, quella di usare il bianco e nero, che esprime l’intenzione di concentrare l’attenzione su un determinato periodo storico, astraendolo dal prima e dal dopo, dall’inarrestabile divenire degli eventi. Contribuisce a situare temporalmente l’immagine anche la presenza costante, in ogni opera, di un microfono. Questo oggetto, attraverso la sua forma, rimanda direttamente alla metà del secolo scorso e si carica di una funzione ulteriore. Acquisisce la valenza di indizio nel riferirsi a qualcosa che non è possibile vedere. La musica è nell’aria, infatti, il momento che viene fermato, sottratto al tempo, è quello dell’esecuzione canora. Le protagoniste vengono rappresentate mentre cantano, nell’attimo stesso in cui utilizzano il loro inestimabile strumento vocale, rendendo con efficacia una delle qualità più alte della musica Jazz: l’improvvisazione. Un aspetto che finisce per far diffondere, tutto intorno a noi, quell’avvolgente sensazione data dalla presenza della musica, che ha inizio dalla superficie pittorica. L’immagine, in tal modo, funziona come fosse una testimonianza dove, attraverso i volti di queste grandi donne del Novecento, con le loro personalità e voci inconfondibili, viene fissato sulla tela un periodo indimenticabile della storia della musica.
Cristina Petrelli
Invisibile, impalpabile, immateriale eppure così energica, coinvolgente, capace di influenzare mode, costumi, generazioni. La musica rappresenta un’espressione profonda della cultura di un popolo e, nello stesso tempo, possibilità di comunicare, apertura verso ogni tipo di stimolo, passione. Il Jazz, in particolar modo, si è sviluppato dalla confluenza di tradizioni musicali africane ed europee. Infiniti stili e sottogeneri identificano questa forma d’arte, frutto di costanti contaminazioni, che è arrivata ad essere la sintesi tra numerose culture musicali. “Kind of Blue” di Miles Davis, in questo senso, riesce in modo unico e inconfondibile a integrare, in un’opera compiuta, tutte le componenti specifiche di questo genere musicale. A tale capolavoro, nel 50esimo anniversario dalla pubblicazione e al suo straordinario autore, creatore di numerosi stili Jazz, è dedicata una serie di ritratti eseguiti da Luca Bertolotti, a cui vengono accostati alcuni acrilici di Dina Bertolotti, esposti all’interno del PalaJazz in occasione del Fano Jazz Festival. Si sviluppa in tal modo una sinergia, fra l’evento musicale e i differenti modi di trattare i soggetti rappresentati da parte degli artisti, che prosegue all’Exhibition Art Gallery. In questa sede, in contemporanea con la mostra al PalaJ, i due artisti si trovano nuovamente vicini ma con una sostanziale differenza. In Galleria, infatti, Luca Bertolotti presenta una serie di opere su carta di piccolo formato, mentre lo spazio maggiore viene riservato a Dina Bertolotti. L’attenzione dell’artista si sofferma sulle grandi protagoniste femminili della musica Jazz. Ritratti in bianco e nero dove la comparsa di un po’ di colore rosso è un’eccezione concessa per rendere in maniera maggiormente efficace l’esuberante fisicità e la ricchezza vocale di Ella Fitzgerald. Una scelta, quella di usare il bianco e nero, che esprime l’intenzione di concentrare l’attenzione su un determinato periodo storico, astraendolo dal prima e dal dopo, dall’inarrestabile divenire degli eventi. Contribuisce a situare temporalmente l’immagine anche la presenza costante, in ogni opera, di un microfono. Questo oggetto, attraverso la sua forma, rimanda direttamente alla metà del secolo scorso e si carica di una funzione ulteriore. Acquisisce la valenza di indizio nel riferirsi a qualcosa che non è possibile vedere. La musica è nell’aria, infatti, il momento che viene fermato, sottratto al tempo, è quello dell’esecuzione canora. Le protagoniste vengono rappresentate mentre cantano, nell’attimo stesso in cui utilizzano il loro inestimabile strumento vocale, rendendo con efficacia una delle qualità più alte della musica Jazz: l’improvvisazione. Un aspetto che finisce per far diffondere, tutto intorno a noi, quell’avvolgente sensazione data dalla presenza della musica, che ha inizio dalla superficie pittorica. L’immagine, in tal modo, funziona come fosse una testimonianza dove, attraverso i volti di queste grandi donne del Novecento, con le loro personalità e voci inconfondibili, viene fissato sulla tela un periodo indimenticabile della storia della musica.
Cristina Petrelli
23
luglio 2009
Dina Bertolotti / Luca Bertolotti
Dal 23 al 30 luglio 2009
arte contemporanea
Location
PALAJAZZ
Fano, (Pesaro E Urbino)
Fano, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
lun-dom ore 17.30-20
Vernissage
23 Luglio 2009, ore 21
Autore