Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Dinamismi Interculturali
il convegno internazionale Dinamismi Interculturali (a cura di Alessandra Borgogelli e di Danielle Londei) mette a confronto linguisti francesisti, antropologi e storici dell’arte sui video di artisti marocchini che saranno proiettati nel corso del Convegno.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Promotori: Dipartimento delle Arti Visive, Università di Bologna
Dipartimento di SITLeC, Università di Bologna - Sede di Forlì
LICRA Italia Lega Internazionale Contro il Razzismo e l’Antisemitismo
Alliance Française Délégation culturelle - Bologna
In collaborazione con Sala 1 Centro Internazionale d’Arte Contemporanea - Roma
Comitato scientifico: Alessandra Borgogelli, Chiara Elefante, Francesca Gallo, Marie Eve Gardère,
Silvia Grandi, Danielle Londei, Anne Rabeyroux, Licia Reggiani
Promosso dal Dipartimento delle Arti Visive e dal Dipartimento degli Studi Interdisciplinari su Lingue, Traduzioni e Culture dell’Università di Bologna, dall’Alliance Française Délégation culturelle di Bologna e dalla LICRA Italia, il convegno internazionale Dinamismi Interculturali (a cura di Alessandra Borgogelli e di Danielle Londei) mette a confronto linguisti francesisti, antropologi e storici dell’arte sui video di artisti marocchini che saranno proiettati nel corso del Convegno.
Gli artisti presentati (Brahim Bachiri, Amina Benbouchta, Kenza Benjelloun, Mourad El Figuigui, Safâa Erruas, Mohamed Ezoubeiri, Mounir Fatmi, Bouchra Khalili, Fatima Mazmouz, Younès Rahmoun) sono attivi in Marocco, in Europa o negli Stati Uniti e il loro lavoro rappresenta un’originale sintesi di modernità e di elementi tradizionali. Nell’insieme, tale produzione restituisce l’estrema vivacità del tessuto culturale del Marocco, in cui agenzie formative, istituzioni nazionali e straniere, privati e grandi mecenati, editori e intellettuali, tutti attenti alle nuove tecnologie, costituiscono una rete che estende le proprie relazioni sia nel vecchio continente, sia nell’Africa sub-sahariana.
I video – mai proiettati a Bologna – proposti durante il Convegno testimoniano l’alto livello tecnico e formale raggiunto nelle scuole d’arte e negli atelier universitari marocchini, in cui la didattica della videoarte, negli anni Novanta, è stata incoraggiata dagli istituti francesi di cultura. Le opere affrontano temi legati alle trasformazioni che il paese vive, con riferimenti alla scomparsa dei luoghi e dei simboli della cultura locale, agli effetti dell’emigrazione-immigrazione sulle identità individuali e collettive, al Mediterraneo come spazio di incontro fra popoli e culture, alla condizione femminile, alle tensioni internazionali che rimbalzano sui media.
Al Convegno, patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri, interverranno Alessandra Borgogelli (Università di Bologna), Matilde Callari Galli (Università di Bologna), Moulim El Aroussi (Université Hassan II Casablanca), Chiara Elefante (Università di Bologna), Francesca Gallo (Sapienza Università di Roma), Marie Eve Gardère (LICRA Italia) Anne Rabeyroux (Alliance Française Bologna), Silvia Grandi (Università di Bologna), Danielle Londei (Università di Bologna), Licia Reggiani (Università di Bologna).
DINAMISMI INTERCULTURALI/DYNAMISMES INTERCULTURELS
Convegno internazionale
a cura di Alessandra Borgogelli e Danielle Londei
26-27 aprile 2010
Dipartimento delle Arti Visive
Aula Magna del Complesso di Santa Cristina
piazzetta G. Morandi 2 - Bologna
con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri Italiano
Promotori: Dipartimento delle Arti Visive, Università di Bologna
Dipartimento di Studi Interdisciplinari su Lingue, Traduzioni e Culture, Università di Bologna-Forlì
LICRA Italia - Lega Internazionale Contro il Razzismo e l’Antisemitismo
Alliance Française Délégation culturelle - Bologna
In collaborazione con Sala 1 Centro Internazionale d’Arte Contemporanea - Roma
Comitato scientifico: Alessandra Borgogelli, Chiara Elefante, Francesca Gallo,
Marie Eve Gardère, Silvia Grandi, Danielle Londei, Anne Rabeyroux, Licia Reggiani
I processi migratorî inducono incessanti trasformazioni delle identità individuali e collettive, i cui segni più evidenti si colgono negli scenari urbani, del Nord come del Sud del mondo.
Il convegno propone alla riflessione di linguisti francesisti, di antropologi e storici dell’arte, i video di artisti marocchini che operano su entrambe le sponde del Mediterraneo. Gli autori hanno rielaborato i linguaggi propri delle arti visive, del video d’autore e della fotografia, sullo sfondo del ventennale processo di modernizzazione del Marocco e a partire dalla personale esperienza della migrazione. Le opere restituiscono, in forme documentarie, poetiche o ironiche, la vitalità della scena artistica marocchina, profondamente legata alla cultura europea e francese in particolare.
SELEZIONE DEI VIDEO
a cura di Francesca Gallo
Brahim Bachiri (Sidi Boubeker, 1965)
Dopo la formazione in arti plastiche in patria e le prime esperienze di gruppo, dalla fine degli anni ’80 si trasferisce in Francia, dove approfondisce lo studio delle nuove tecnologie presso l’ERSEP di Tourcoing, e partecipa a mostre collettive e festival internazionali a Casablanca, Manosque e San Francisco. Dalla metà degli anni ’90 si susseguono mostre personali e collettive in diversi paesi europei: Musée Dauphinois di Grenoble (2000), Galerie Commune di Tourcoing (2002), Palais des Beaux Arts di Bruxelles (2002), Interferences ad Amiens (2003), recentemente Corps et figures du corps (a cura di M. Rachdi) all’Espace d’Art de la Société Générale a Casablanca (2009).
• Marocaine à deux dimensions, 2003, 9’16”
70 domande scorrono su una trama di immagini catturate dai media o d’autore : domande poste inizialemtne a se stesso, pensando all’eredità di odio, guerre, inquinamento e malattie che si lascia ai figli. Attraverso la forma dell’interrogazione, il pubblico è sollecitato in prima persona – oltre che all’assunzione di responsabilità – anche alla diretta partecipazione.
Amina Benbouchta (Casablanca, 1963)
Studia antropologia in Canada, incisione e disegno a Parigi dove segue come libera uditrice i corsi dell’Ecole National des Beaux-Arts; è tra le fondatrici del Collectif212. Partecipa a numerose collettive, tra cui Les Atlas secrets de la mémoire (Rabat, 2003) e Mujer y artes en Marruecos (Madrid, 2007). Tra le principali mostre personali: Galerie Winance-Sabbe di Bruxelles (1994), Galerie Al Manar di Casablanca (1997), Espaces et Miroirs, Galerie Rê di Marrakech (2007).
Safâa Erruas (Tétouan, 1976)
Dopo gli studi all’Institut National des Beaux-Arts di Tétouan e diversi soggiorni all’estero, è tra le animatrici del Collectif212. Partecipa a Objet dèsorienté au Maroc (Casablanca, Paris, Marsiglia 1999-2000), alla Biennale di Dakar (2002 e 2006), alla BJCEM a Napoli (2005), a Regards croisés al Museo di Marrakech (2004) e recentemente a Transmission/Survie, Festival Voix de Femmes, Musée Mamac, Liegi (2007).
• La Danseuse, 2008, 5’
Primo lavoro video delle due artiste, La Danseuse è una rappresentazione contraddittoria della bellezza. Un fiore stretto fra spirali di filo di ferro, accompagnato dalla musica di un carillon, come metafora dell’attualità del paesaggio mondiale.
Kenza Benjelloun (Casablanca, 1966)
Diplomata all’Ecole des Beaux-Arts di Casablanca e a quella di Aix en Provence, Kenza Benjelloun è artista in residenza alla Cité des Arts di Parigi (1999); partecipa a diverse collettive e vince il secondo premio a Jeune peinture Marocaine (Casablanca 1995) e a Piensar con las manos (Casablanca 2000), espone a Promesse pour les années 2000 (Parigi) e alla galleria Al Bareh (2008 Bahrein) ; partecipa al Festival International d’Arts Vidéo di Casablanca e di Manosque (1998). Personale alla galleria Shart di Casablanca (2008).
• Les ténors de Casablanca, 2010, 2’
Cosa sarebbe il paesaggio sonoro urbano di Casablanca senza le sua voci? Il video – con immagini trattate che spostano lo sguardo dell’amara realtà – è un omaggio ai mercanti ambulanti, ai corpi dei commercianti che attraversano la città e occupano il nostro spazio.
Mourad El Figuigui (Oujda, 1972)
Fondatore dell’atelier video dell’Università Mohamed I di Oujda, nel 1993. Videomaker indipendente, partecipa a diversi festival internazionali, tra cui OVNI a Barcellona (1997), Casablanca (1999), FIAV e Dordrecht (2004) e VideoAttitudes ad Amiens (2005).
• Intidar, 2005, 1’x2
Video realizzato con gli studenti del laboratorio video dell’Institut français de l’Oriental, utilizza gli effetti tipici del linguaggio audiovisivo per sottolineare il sentimento di inutilità che permea tutte le situazioni di attesa, alle quali si riferisce il titolo. Forse una metafora di una situazione esistenziale di inattività forzata ?
• Cette aveuglante absence de lumière, 2005, 7’45”
Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Tahar Ben Jelloun (trad. it. Il libro del buio, 2004), il video alterna scene recitate e immagini dal vero, sequenze registrate in interni o all’aperto, per restituire un’insolita visione dell’esperienza della solitudine e della prigionia a cui allude il titolo.
Mohamed Ezoubeiri (Marrakech, 1978)
Critico cinematografico e videomaker indipendente, dopo il soggiorno a Dubai oggi vive a Chicago. Collaborato con registi e videasti internazionali; ha lavorato a lungo presso l’atelier video dell’Università di Marrakech-Caddi Ayyad. I suoi lavori sono regolarmente presentati alla FIAV e a Vidéo Attitudes (Amiens), nel 2008 riceve il premio per il miglior cortometraggio al Dubaï Short Tv e al City-Wide Film School Showcase (Chicago).
• Terrasse, 2004, 3’20”
«La terrazza esiste ancora ? Certo, lo spazio fisico esiste da qualche parte, ma derto e privato della propria anima…».
• Flood of Life in Marrakech, 2009, 4
Realizzato con la tecnica del disegno animato digitale, le immagini scorrono sullo sfondo del rumore della pioggia, il video è un ritratto insieme realistico e poetico di Marrakech, dove l’artista è nato.
Mounir Fatmi (Tangeri, 1970)
Formatosi presso l’Institut National des Beaux-Arts di Tétouan, vive in Francia. Tra le principali mostre personali: Ovalprojet, CAC Le Chaplin, Mantes la Jolie (2002), Obstacles, next flag reexistência cultural generalizada, Migros Museum, Zürich (2003), Comprendra bien qui comprendra le dernier, Centre d'art contemporain Le Parvis, Ibos (2004), Bad connexion, Saw Gallery, Ottawa (2005), Something is Possible, Shoshana Wayne Gallery, Los Angeles (2007). L’infittirsi delle partecipazioni internazionali, come Documenta 11 (2002), Africa Remix (2004 itinerante), Biennale di Dakar (2006), 52° Biennale di Venezia e I Triennale di Luanda (2007), lo consacrano tra i più noti artisti africani.
• Dieu me pardonne, 2004, 8’15”
Il video è realizzato a partire da immagini televisive registrate tra il 2000 e il 2004, una gran parte delle quali raccolte durante un workshop ai cui partecipanti si è chiesto di registrare il proprio zapping sui canali televisivi di tutto il mondo. Una sentenza attribuita al profeta Maometto e riguardante la donna, è il filo conduttore del montaggio che allude alla condizione di voyeurismo tipica dello spettatore contemporaneo.
Bouchra Khalili (Casablanca, 1975)
Artista franco-marocchina ha partecipato a numerosi festival, tra cui New Arab Video (Barcellona), The Biennale of the Moving Image (Ginevra), Video Brazil (San Paolo); diverse programmazioni speciali le sono dedicate, in particolare alla Fondation Caixa di Barcellona e al Palacio das Artes di Belo Horizonte (2006).
• Straight Stories - In progress, 2006, 10’
«Tra il 2004 e il 2005 ho vissuto da una parte e dall’altra dello Stretto di Gibilterra, e ho posto una semplice domanda a coloro che jo incontrato : come vivi ? ». Il video lascia intravedere l’universo di sogni, di speranze, di illusioni così come di dramma che si porta dietro chiunque attraversi quel corto braccio di mare.
Fatima Mazmouz (Casablanca, 1974)
Fotografa, videomaker e studiosa d’arte contemporanea, partecipa agli Incontri Africani di Fotografia di Bamako (2005), alla Biennale del Camerun, a Mujer y artes en Marruecos (Madrid, 2007), e al FIAV (2004-05). Ha tenuto mostre personali al Cairo (Ambasciata d’Italia, 2001), e in occasione di Interferences (Amiens 2004), Mouton Land (CAC Le Chaplin, Mantes la Jolie, 2005).
• Mes Avortements - L’expulsion, 2006, 2’10”
Montaggio drammatico di immagini di funzioni biologiche antitetiche, e che tramite il titolo evocano il simbolismo della sconfitta, della violenza e dell’esclusione.
Younès Rahmoun (Tétuan, 1975)
Diplomato all’Institut National des Beaux-Arts di Tétouan, è tra i fondatori del Collcetif212. Numerose le collettive, fra cui Objet dèsorienté au Maroc (Casablanca, Paris, Marsiglia 1999-2000), Art Contemporani del Marroc a Barcellona (2000) e Biennale di Dakar (2000, 2004), BJCEM a Napoli (2005). Tra le mostre personali Tasbih, Passage de l’Art (Marsiglia 2001), Balconades (Altea 2002), Markib, Le Cube, Centre Autrichien d’Information.
• Badhra, 2007, 7’
Younès Rahmoun si inspira alla religione islamica in tutto il suo lavoro. Il disegno gli permette di raccordare parola e imamgine, idea e realizzazione, figurativo e astratto, come in Badhra, animazione digitale sul tema del chicco e del seme.
Dipartimento di SITLeC, Università di Bologna - Sede di Forlì
LICRA Italia Lega Internazionale Contro il Razzismo e l’Antisemitismo
Alliance Française Délégation culturelle - Bologna
In collaborazione con Sala 1 Centro Internazionale d’Arte Contemporanea - Roma
Comitato scientifico: Alessandra Borgogelli, Chiara Elefante, Francesca Gallo, Marie Eve Gardère,
Silvia Grandi, Danielle Londei, Anne Rabeyroux, Licia Reggiani
Promosso dal Dipartimento delle Arti Visive e dal Dipartimento degli Studi Interdisciplinari su Lingue, Traduzioni e Culture dell’Università di Bologna, dall’Alliance Française Délégation culturelle di Bologna e dalla LICRA Italia, il convegno internazionale Dinamismi Interculturali (a cura di Alessandra Borgogelli e di Danielle Londei) mette a confronto linguisti francesisti, antropologi e storici dell’arte sui video di artisti marocchini che saranno proiettati nel corso del Convegno.
Gli artisti presentati (Brahim Bachiri, Amina Benbouchta, Kenza Benjelloun, Mourad El Figuigui, Safâa Erruas, Mohamed Ezoubeiri, Mounir Fatmi, Bouchra Khalili, Fatima Mazmouz, Younès Rahmoun) sono attivi in Marocco, in Europa o negli Stati Uniti e il loro lavoro rappresenta un’originale sintesi di modernità e di elementi tradizionali. Nell’insieme, tale produzione restituisce l’estrema vivacità del tessuto culturale del Marocco, in cui agenzie formative, istituzioni nazionali e straniere, privati e grandi mecenati, editori e intellettuali, tutti attenti alle nuove tecnologie, costituiscono una rete che estende le proprie relazioni sia nel vecchio continente, sia nell’Africa sub-sahariana.
I video – mai proiettati a Bologna – proposti durante il Convegno testimoniano l’alto livello tecnico e formale raggiunto nelle scuole d’arte e negli atelier universitari marocchini, in cui la didattica della videoarte, negli anni Novanta, è stata incoraggiata dagli istituti francesi di cultura. Le opere affrontano temi legati alle trasformazioni che il paese vive, con riferimenti alla scomparsa dei luoghi e dei simboli della cultura locale, agli effetti dell’emigrazione-immigrazione sulle identità individuali e collettive, al Mediterraneo come spazio di incontro fra popoli e culture, alla condizione femminile, alle tensioni internazionali che rimbalzano sui media.
Al Convegno, patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri, interverranno Alessandra Borgogelli (Università di Bologna), Matilde Callari Galli (Università di Bologna), Moulim El Aroussi (Université Hassan II Casablanca), Chiara Elefante (Università di Bologna), Francesca Gallo (Sapienza Università di Roma), Marie Eve Gardère (LICRA Italia) Anne Rabeyroux (Alliance Française Bologna), Silvia Grandi (Università di Bologna), Danielle Londei (Università di Bologna), Licia Reggiani (Università di Bologna).
DINAMISMI INTERCULTURALI/DYNAMISMES INTERCULTURELS
Convegno internazionale
a cura di Alessandra Borgogelli e Danielle Londei
26-27 aprile 2010
Dipartimento delle Arti Visive
Aula Magna del Complesso di Santa Cristina
piazzetta G. Morandi 2 - Bologna
con il Patrocinio del Ministero degli Affari Esteri Italiano
Promotori: Dipartimento delle Arti Visive, Università di Bologna
Dipartimento di Studi Interdisciplinari su Lingue, Traduzioni e Culture, Università di Bologna-Forlì
LICRA Italia - Lega Internazionale Contro il Razzismo e l’Antisemitismo
Alliance Française Délégation culturelle - Bologna
In collaborazione con Sala 1 Centro Internazionale d’Arte Contemporanea - Roma
Comitato scientifico: Alessandra Borgogelli, Chiara Elefante, Francesca Gallo,
Marie Eve Gardère, Silvia Grandi, Danielle Londei, Anne Rabeyroux, Licia Reggiani
I processi migratorî inducono incessanti trasformazioni delle identità individuali e collettive, i cui segni più evidenti si colgono negli scenari urbani, del Nord come del Sud del mondo.
Il convegno propone alla riflessione di linguisti francesisti, di antropologi e storici dell’arte, i video di artisti marocchini che operano su entrambe le sponde del Mediterraneo. Gli autori hanno rielaborato i linguaggi propri delle arti visive, del video d’autore e della fotografia, sullo sfondo del ventennale processo di modernizzazione del Marocco e a partire dalla personale esperienza della migrazione. Le opere restituiscono, in forme documentarie, poetiche o ironiche, la vitalità della scena artistica marocchina, profondamente legata alla cultura europea e francese in particolare.
SELEZIONE DEI VIDEO
a cura di Francesca Gallo
Brahim Bachiri (Sidi Boubeker, 1965)
Dopo la formazione in arti plastiche in patria e le prime esperienze di gruppo, dalla fine degli anni ’80 si trasferisce in Francia, dove approfondisce lo studio delle nuove tecnologie presso l’ERSEP di Tourcoing, e partecipa a mostre collettive e festival internazionali a Casablanca, Manosque e San Francisco. Dalla metà degli anni ’90 si susseguono mostre personali e collettive in diversi paesi europei: Musée Dauphinois di Grenoble (2000), Galerie Commune di Tourcoing (2002), Palais des Beaux Arts di Bruxelles (2002), Interferences ad Amiens (2003), recentemente Corps et figures du corps (a cura di M. Rachdi) all’Espace d’Art de la Société Générale a Casablanca (2009).
• Marocaine à deux dimensions, 2003, 9’16”
70 domande scorrono su una trama di immagini catturate dai media o d’autore : domande poste inizialemtne a se stesso, pensando all’eredità di odio, guerre, inquinamento e malattie che si lascia ai figli. Attraverso la forma dell’interrogazione, il pubblico è sollecitato in prima persona – oltre che all’assunzione di responsabilità – anche alla diretta partecipazione.
Amina Benbouchta (Casablanca, 1963)
Studia antropologia in Canada, incisione e disegno a Parigi dove segue come libera uditrice i corsi dell’Ecole National des Beaux-Arts; è tra le fondatrici del Collectif212. Partecipa a numerose collettive, tra cui Les Atlas secrets de la mémoire (Rabat, 2003) e Mujer y artes en Marruecos (Madrid, 2007). Tra le principali mostre personali: Galerie Winance-Sabbe di Bruxelles (1994), Galerie Al Manar di Casablanca (1997), Espaces et Miroirs, Galerie Rê di Marrakech (2007).
Safâa Erruas (Tétouan, 1976)
Dopo gli studi all’Institut National des Beaux-Arts di Tétouan e diversi soggiorni all’estero, è tra le animatrici del Collectif212. Partecipa a Objet dèsorienté au Maroc (Casablanca, Paris, Marsiglia 1999-2000), alla Biennale di Dakar (2002 e 2006), alla BJCEM a Napoli (2005), a Regards croisés al Museo di Marrakech (2004) e recentemente a Transmission/Survie, Festival Voix de Femmes, Musée Mamac, Liegi (2007).
• La Danseuse, 2008, 5’
Primo lavoro video delle due artiste, La Danseuse è una rappresentazione contraddittoria della bellezza. Un fiore stretto fra spirali di filo di ferro, accompagnato dalla musica di un carillon, come metafora dell’attualità del paesaggio mondiale.
Kenza Benjelloun (Casablanca, 1966)
Diplomata all’Ecole des Beaux-Arts di Casablanca e a quella di Aix en Provence, Kenza Benjelloun è artista in residenza alla Cité des Arts di Parigi (1999); partecipa a diverse collettive e vince il secondo premio a Jeune peinture Marocaine (Casablanca 1995) e a Piensar con las manos (Casablanca 2000), espone a Promesse pour les années 2000 (Parigi) e alla galleria Al Bareh (2008 Bahrein) ; partecipa al Festival International d’Arts Vidéo di Casablanca e di Manosque (1998). Personale alla galleria Shart di Casablanca (2008).
• Les ténors de Casablanca, 2010, 2’
Cosa sarebbe il paesaggio sonoro urbano di Casablanca senza le sua voci? Il video – con immagini trattate che spostano lo sguardo dell’amara realtà – è un omaggio ai mercanti ambulanti, ai corpi dei commercianti che attraversano la città e occupano il nostro spazio.
Mourad El Figuigui (Oujda, 1972)
Fondatore dell’atelier video dell’Università Mohamed I di Oujda, nel 1993. Videomaker indipendente, partecipa a diversi festival internazionali, tra cui OVNI a Barcellona (1997), Casablanca (1999), FIAV e Dordrecht (2004) e VideoAttitudes ad Amiens (2005).
• Intidar, 2005, 1’x2
Video realizzato con gli studenti del laboratorio video dell’Institut français de l’Oriental, utilizza gli effetti tipici del linguaggio audiovisivo per sottolineare il sentimento di inutilità che permea tutte le situazioni di attesa, alle quali si riferisce il titolo. Forse una metafora di una situazione esistenziale di inattività forzata ?
• Cette aveuglante absence de lumière, 2005, 7’45”
Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Tahar Ben Jelloun (trad. it. Il libro del buio, 2004), il video alterna scene recitate e immagini dal vero, sequenze registrate in interni o all’aperto, per restituire un’insolita visione dell’esperienza della solitudine e della prigionia a cui allude il titolo.
Mohamed Ezoubeiri (Marrakech, 1978)
Critico cinematografico e videomaker indipendente, dopo il soggiorno a Dubai oggi vive a Chicago. Collaborato con registi e videasti internazionali; ha lavorato a lungo presso l’atelier video dell’Università di Marrakech-Caddi Ayyad. I suoi lavori sono regolarmente presentati alla FIAV e a Vidéo Attitudes (Amiens), nel 2008 riceve il premio per il miglior cortometraggio al Dubaï Short Tv e al City-Wide Film School Showcase (Chicago).
• Terrasse, 2004, 3’20”
«La terrazza esiste ancora ? Certo, lo spazio fisico esiste da qualche parte, ma derto e privato della propria anima…».
• Flood of Life in Marrakech, 2009, 4
Realizzato con la tecnica del disegno animato digitale, le immagini scorrono sullo sfondo del rumore della pioggia, il video è un ritratto insieme realistico e poetico di Marrakech, dove l’artista è nato.
Mounir Fatmi (Tangeri, 1970)
Formatosi presso l’Institut National des Beaux-Arts di Tétouan, vive in Francia. Tra le principali mostre personali: Ovalprojet, CAC Le Chaplin, Mantes la Jolie (2002), Obstacles, next flag reexistência cultural generalizada, Migros Museum, Zürich (2003), Comprendra bien qui comprendra le dernier, Centre d'art contemporain Le Parvis, Ibos (2004), Bad connexion, Saw Gallery, Ottawa (2005), Something is Possible, Shoshana Wayne Gallery, Los Angeles (2007). L’infittirsi delle partecipazioni internazionali, come Documenta 11 (2002), Africa Remix (2004 itinerante), Biennale di Dakar (2006), 52° Biennale di Venezia e I Triennale di Luanda (2007), lo consacrano tra i più noti artisti africani.
• Dieu me pardonne, 2004, 8’15”
Il video è realizzato a partire da immagini televisive registrate tra il 2000 e il 2004, una gran parte delle quali raccolte durante un workshop ai cui partecipanti si è chiesto di registrare il proprio zapping sui canali televisivi di tutto il mondo. Una sentenza attribuita al profeta Maometto e riguardante la donna, è il filo conduttore del montaggio che allude alla condizione di voyeurismo tipica dello spettatore contemporaneo.
Bouchra Khalili (Casablanca, 1975)
Artista franco-marocchina ha partecipato a numerosi festival, tra cui New Arab Video (Barcellona), The Biennale of the Moving Image (Ginevra), Video Brazil (San Paolo); diverse programmazioni speciali le sono dedicate, in particolare alla Fondation Caixa di Barcellona e al Palacio das Artes di Belo Horizonte (2006).
• Straight Stories - In progress, 2006, 10’
«Tra il 2004 e il 2005 ho vissuto da una parte e dall’altra dello Stretto di Gibilterra, e ho posto una semplice domanda a coloro che jo incontrato : come vivi ? ». Il video lascia intravedere l’universo di sogni, di speranze, di illusioni così come di dramma che si porta dietro chiunque attraversi quel corto braccio di mare.
Fatima Mazmouz (Casablanca, 1974)
Fotografa, videomaker e studiosa d’arte contemporanea, partecipa agli Incontri Africani di Fotografia di Bamako (2005), alla Biennale del Camerun, a Mujer y artes en Marruecos (Madrid, 2007), e al FIAV (2004-05). Ha tenuto mostre personali al Cairo (Ambasciata d’Italia, 2001), e in occasione di Interferences (Amiens 2004), Mouton Land (CAC Le Chaplin, Mantes la Jolie, 2005).
• Mes Avortements - L’expulsion, 2006, 2’10”
Montaggio drammatico di immagini di funzioni biologiche antitetiche, e che tramite il titolo evocano il simbolismo della sconfitta, della violenza e dell’esclusione.
Younès Rahmoun (Tétuan, 1975)
Diplomato all’Institut National des Beaux-Arts di Tétouan, è tra i fondatori del Collcetif212. Numerose le collettive, fra cui Objet dèsorienté au Maroc (Casablanca, Paris, Marsiglia 1999-2000), Art Contemporani del Marroc a Barcellona (2000) e Biennale di Dakar (2000, 2004), BJCEM a Napoli (2005). Tra le mostre personali Tasbih, Passage de l’Art (Marsiglia 2001), Balconades (Altea 2002), Markib, Le Cube, Centre Autrichien d’Information.
• Badhra, 2007, 7’
Younès Rahmoun si inspira alla religione islamica in tutto il suo lavoro. Il disegno gli permette di raccordare parola e imamgine, idea e realizzazione, figurativo e astratto, come in Badhra, animazione digitale sul tema del chicco e del seme.
26
aprile 2010
Dinamismi Interculturali
Dal 26 al 27 aprile 2010
incontro - conferenza
Location
UNIVERSITA’ DI BOLOGNA – EX CONVENTO DI SANTA CRISTINA
Bologna, Piazzetta Giorgio Morandi, 2, (Bologna)
Bologna, Piazzetta Giorgio Morandi, 2, (Bologna)
Vernissage
26 Aprile 2010, nell'Aula Magna
Autore
Curatore