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Dino Gambetta – Le case
La personale del Maestro Dino Gambetta, vuole essere un omaggio al territorio locale, con particolare riferimento agli inserimenti abitativi storici, mantenuti o scomparsi, ma in ogni caso ben vivi nella sua memoria e presenti nelle sue opere
Comunicato stampa
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Dino Gambetta
Le Case
Amo pensare che ben lieto sia il Presidente de il “…si riempiano i granai..” guardando,
dal suo laicissimo Aldilà dei Giusti, le opere che Dino Gambetta presenta qui, nella sua
amata Stella San Giovanni nella quale egli nacque, mosse i primi passi di giovane amante
della Libertà ed infine volle tornare a riposare nel tempo: contento per il clima di allegria
che sempre accompagna le iniziative d’arte dell’Amico Dino, felice per il valore di “mostra-
manifesto” che questa personale racchiude.
Uso tale definizione perché Dino con il suo collettivamente accessibile linguaggio
espressivo, del quale non gli saremo mai sufficientemente grati, ci offre alla vista una serie
di acquarelli su carta che assumono, appunto, la valenza di un vero e proprio manifesto
ambientale.
L’Artista, con le sue preziose immagini, rende omaggio a nostri avi certamente poveri
di capitale ma ben dotati di saggezza che furono capaci di pensare ed erigere umili
contenitori delle proprie vite, averi e valori, nel massimo riguardo di ciò che Madre
Natura aveva posto nelle loro mani e porge idealmente un ringraziamento a tutti coloro
che nel tempo seppero onorare tanta trascorsa sapienza, consegnando a se stessi e
contemporaneamente a tutti gli amanti del “Bello”, edifici come “A Cà da Melin-na” e “A
Cà du Paxio”.
Fra di essi, voglio nominare due “furesti” che più di altri reputo meritino una citazione:
per prima voglio menzionare Margherita Christian Stein, donna di cultura immensa a mio
parere non sufficientemente ricordata, dalle nostre parti, da chi dovrebbe (come spesso
accade ai migliori); a lei dobbiamo la salvezza dalle ruspe scellerate eternamente insonni,
di quel diamante splendente e sommerso dal cemento che è, in Albissola Marina, la
millenaria “Pittalodola”: autentico capolavoro di cultura contadina, da pochi conosciuto e
nel quale l’amico Dino ebbe il privilegio e la fortuna di operare.
A seguire, considero doveroso ricordare in questa occasione, al di là del suo conclamato
valore intellettuale e della generosità immensa dimostrata a tempo debito per il nostro
territorio, Asger Jorn, al quale va il merito di aver recuperato dall’oblio la casa sulla collina
dei Bruciati che trasformò in allora in un centro vitale della cultura internazionale, nel più
alto rispetto della sua essenza originale.
Dino Gambetta, con la leggerezza che gli è propria, lancia un appello accorato e
un’invettiva ferocemente soave: appello in quanto “A Cà de Culumba” ed altre ancora delle
quali questa esposizione fa’ dovizioso elenco, sono alcune delle antiche case in disperata
attesa che qualche Amministratore lungo-vedente o qualche indigeno o furestu dotati
della dovuta sensibilità ed intelligenza diano loro nuova vita.
Invettiva feroce infine: diverse delle abitazioni raffigurate nelle opere di Dino Gambetta,
vivono, infatti, unicamente nel suo ricordo, annichilite dall’insipienza di chi non ha
saputo conservare il prezioso patrimonio che antenati poco facoltosi e quasi certamente
altrettanto carenti di ortodosso sapere scolastico aveva avuto l’intelligenza di “creare”.
Eh…sì: penso proprio che il nostro amato, intelligente e a tempo dovuto impetuoso Sandro
Pertini, “U Prescidente”…avrebbe ben gradito.
Mauro Baracco
Le Case
Amo pensare che ben lieto sia il Presidente de il “…si riempiano i granai..” guardando,
dal suo laicissimo Aldilà dei Giusti, le opere che Dino Gambetta presenta qui, nella sua
amata Stella San Giovanni nella quale egli nacque, mosse i primi passi di giovane amante
della Libertà ed infine volle tornare a riposare nel tempo: contento per il clima di allegria
che sempre accompagna le iniziative d’arte dell’Amico Dino, felice per il valore di “mostra-
manifesto” che questa personale racchiude.
Uso tale definizione perché Dino con il suo collettivamente accessibile linguaggio
espressivo, del quale non gli saremo mai sufficientemente grati, ci offre alla vista una serie
di acquarelli su carta che assumono, appunto, la valenza di un vero e proprio manifesto
ambientale.
L’Artista, con le sue preziose immagini, rende omaggio a nostri avi certamente poveri
di capitale ma ben dotati di saggezza che furono capaci di pensare ed erigere umili
contenitori delle proprie vite, averi e valori, nel massimo riguardo di ciò che Madre
Natura aveva posto nelle loro mani e porge idealmente un ringraziamento a tutti coloro
che nel tempo seppero onorare tanta trascorsa sapienza, consegnando a se stessi e
contemporaneamente a tutti gli amanti del “Bello”, edifici come “A Cà da Melin-na” e “A
Cà du Paxio”.
Fra di essi, voglio nominare due “furesti” che più di altri reputo meritino una citazione:
per prima voglio menzionare Margherita Christian Stein, donna di cultura immensa a mio
parere non sufficientemente ricordata, dalle nostre parti, da chi dovrebbe (come spesso
accade ai migliori); a lei dobbiamo la salvezza dalle ruspe scellerate eternamente insonni,
di quel diamante splendente e sommerso dal cemento che è, in Albissola Marina, la
millenaria “Pittalodola”: autentico capolavoro di cultura contadina, da pochi conosciuto e
nel quale l’amico Dino ebbe il privilegio e la fortuna di operare.
A seguire, considero doveroso ricordare in questa occasione, al di là del suo conclamato
valore intellettuale e della generosità immensa dimostrata a tempo debito per il nostro
territorio, Asger Jorn, al quale va il merito di aver recuperato dall’oblio la casa sulla collina
dei Bruciati che trasformò in allora in un centro vitale della cultura internazionale, nel più
alto rispetto della sua essenza originale.
Dino Gambetta, con la leggerezza che gli è propria, lancia un appello accorato e
un’invettiva ferocemente soave: appello in quanto “A Cà de Culumba” ed altre ancora delle
quali questa esposizione fa’ dovizioso elenco, sono alcune delle antiche case in disperata
attesa che qualche Amministratore lungo-vedente o qualche indigeno o furestu dotati
della dovuta sensibilità ed intelligenza diano loro nuova vita.
Invettiva feroce infine: diverse delle abitazioni raffigurate nelle opere di Dino Gambetta,
vivono, infatti, unicamente nel suo ricordo, annichilite dall’insipienza di chi non ha
saputo conservare il prezioso patrimonio che antenati poco facoltosi e quasi certamente
altrettanto carenti di ortodosso sapere scolastico aveva avuto l’intelligenza di “creare”.
Eh…sì: penso proprio che il nostro amato, intelligente e a tempo dovuto impetuoso Sandro
Pertini, “U Prescidente”…avrebbe ben gradito.
Mauro Baracco
22
giugno 2012
Dino Gambetta – Le case
Dal 22 giugno al primo luglio 2012
arte contemporanea
Location
CASA NATALE DI SANDRO PERTINI
Stella, -, (Savona)
Stella, -, (Savona)
Orario di apertura
23/24 – 29/30 giugno e 1 luglio: dopo le 18.30
Vernissage
22 Giugno 2012, ore 18
Autore
Curatore