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Dino Pedriali: nudi e ritratti. Fotografie dal 1974 al 2003
Se è vero che il carattere di Dino Pedriali, il suo temperamento collerico, lo accomunano a Caravaggio, un legame ancora più forte fra i due è dato dall’estetica della luce. Pedriali è il Caravaggio della fotografia del Novecento
Comunicato stampa
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Come da tradizione la programmazione della Villa delle Rose prosegue ospitando le mostre di artisti affermati che si trovano al momento centrale della loro carriera.
Il 23 gennaio è la volta di Dino Pedriali che apre la mostra dal titolo “Dino Pedriali: nudi e ritratti. Fotografie dal 1974 al 2003” che ripropone l’argomento del nudo e del corpo, tema della grande mostra dal titolo “Il Nudo fra Ideale e Realtà” aperta dal 22 gennaio alla GAM.
«La “privata” Villa delle Rose, cornice ideale per la mostra, e il catalogo che l’accompagna, rivelano ora per la prima volta i diversi aspetti iconografici di quest’opera fotografica di cui non è mai stata presentata una selezione tanto ampia in un contesto istituzionale, anche al di fuori dell’Italia.
“Nudi e Ritratti” è il titolo di questa selezione, che spazia dalla metà degli anni Settanta fino a oggi, passando in rassegna la carriera di Pedriali, dalle prime scene di genere sulla spiaggia di Ostia, ai ritratti di giovani drogati, ragazzi di strada e “ragazzi di vita” di Roma, fino ai documenti sugli artisti, dedicati ad icone pop quali George Segal e Andy Warhol, e dalle fotografie messe in scena fino ai nudi degli anni Ottanta, ispirati alla lezione della pittura antica, e infine, fino a oggi, i ritratti dei protagonisti della cultura italiana.
Man Ray, che ha introdotto realmente il nudo nella fotografia, sottolinea il ruolo centrale della luce, che per Pedriali diventa il fattore decisivo nella fotografia in bianco e nero. Perché è la luce a produrre i corpi che, usciti dall’oscurità della notte, entrano in essa.
Se è vero che il carattere di Dino Pedriali, il suo temperamento collerico, lo accomunano a Caravaggio, un legame ancora più forte fra i due è dato dall’estetica della luce. Pedriali è il Caravaggio della fotografia del Novecento. Come Caravaggio prendeva i suoi modelli dalla strada e li nobilitava nei suoi quadri, ostentando la loro bellezza lasciva in vesti mitologiche o bibliche (giovani amori o apostoli senescenti), e strappando loro i vestiti dal corpo, così anche Pedriali spoglia i suoi modelli proletari mostrandone la forza, l’orgoglio, la muta coscienza di sé.» (Dal testo in catalogo del Direttore della GAM Peter Weiermair)
Il 23 gennaio è la volta di Dino Pedriali che apre la mostra dal titolo “Dino Pedriali: nudi e ritratti. Fotografie dal 1974 al 2003” che ripropone l’argomento del nudo e del corpo, tema della grande mostra dal titolo “Il Nudo fra Ideale e Realtà” aperta dal 22 gennaio alla GAM.
«La “privata” Villa delle Rose, cornice ideale per la mostra, e il catalogo che l’accompagna, rivelano ora per la prima volta i diversi aspetti iconografici di quest’opera fotografica di cui non è mai stata presentata una selezione tanto ampia in un contesto istituzionale, anche al di fuori dell’Italia.
“Nudi e Ritratti” è il titolo di questa selezione, che spazia dalla metà degli anni Settanta fino a oggi, passando in rassegna la carriera di Pedriali, dalle prime scene di genere sulla spiaggia di Ostia, ai ritratti di giovani drogati, ragazzi di strada e “ragazzi di vita” di Roma, fino ai documenti sugli artisti, dedicati ad icone pop quali George Segal e Andy Warhol, e dalle fotografie messe in scena fino ai nudi degli anni Ottanta, ispirati alla lezione della pittura antica, e infine, fino a oggi, i ritratti dei protagonisti della cultura italiana.
Man Ray, che ha introdotto realmente il nudo nella fotografia, sottolinea il ruolo centrale della luce, che per Pedriali diventa il fattore decisivo nella fotografia in bianco e nero. Perché è la luce a produrre i corpi che, usciti dall’oscurità della notte, entrano in essa.
Se è vero che il carattere di Dino Pedriali, il suo temperamento collerico, lo accomunano a Caravaggio, un legame ancora più forte fra i due è dato dall’estetica della luce. Pedriali è il Caravaggio della fotografia del Novecento. Come Caravaggio prendeva i suoi modelli dalla strada e li nobilitava nei suoi quadri, ostentando la loro bellezza lasciva in vesti mitologiche o bibliche (giovani amori o apostoli senescenti), e strappando loro i vestiti dal corpo, così anche Pedriali spoglia i suoi modelli proletari mostrandone la forza, l’orgoglio, la muta coscienza di sé.» (Dal testo in catalogo del Direttore della GAM Peter Weiermair)
23
gennaio 2004
Dino Pedriali: nudi e ritratti. Fotografie dal 1974 al 2003
Dal 23 gennaio al 14 marzo 2004
fotografia
Location
VILLA DELLE ROSE
Bologna, Via Saragozza, 228/230, (Bologna)
Bologna, Via Saragozza, 228/230, (Bologna)
Orario di apertura
15 – 19 dal martedì alla domenica
Vernissage
23 Gennaio 2004, ore 21