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Dino Predonzani – Il pensiero surreale
Dino Predonzani, artista autentico, generoso e disinteressato alla materialità delle cose, costituisce una delle presenze più fulgide e al tempo stesso discrete del panorama artistico triestino del Novecento.
Comunicato stampa
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“Dino Predonzani, artista autentico, generoso e disinteressato alla materialità delle cose, costituisce una delle presenze più fulgide e al tempo stesso discrete del panorama artistico triestino del Novecento.
Attivo nella nostra città fin da giovanissimo“ afferma Accerboni ” egli fu molto apprezzato anche in campo nazionale – come dimostrano, tra gli altri, gli scritti di Giò Ponti, Alfonso Gatto, Dino Buzzati, Raffaele de Grada, Antonio Trombadori e Mario Mirabella Roberti – quale convincente e fantasioso sperimentatore di alcuni dei sentieri più ardui ed interessanti perseguiti dalle avanguardie del secolo scorso. Fermo restando però, nella creatività di Predonzani, un punto di riferimento classico e coerente anche con le sue doti di eccellente disegnatore, che all’inizio s’ispirava ai modi levigati ed eleganti di Piero della Francesca e al suo limpido e rigoroso ordine compositivo: un’istintiva scelta stilistica, che si rintraccia nelle opere giovanili del pittore capodistriano, tra le quali ricordiamo il bozzetto per il Concorso per l’affresco con cui vinse nel 1938 il primo premio alla XXI Biennale di Venezia.
Nel dopoguerra” prosegue Accerboni “il figurativo avrebbe lasciato spazio alla vena surreale e metafisica e alla predilezione per De Chirico e Dalì. E proprio a tale importante periodo della sua evoluzione linguistica, fa riferimento questa mostra, che propone una serie di inchiostri in bianco e nero su carta accanto ad una sequenza di oli su tela e su tavola, realizzati da Predonzani prima del suo passaggio all’astrazione. Il surrealismo dell’artista mantiene il felice ritmo compositivo delle opere figurative e si libra, con un filo di sottile mestizia, nel mondo dell’inconscio e del sogno, lacerando l’immagine tradizionale in mille significativi lacerti e calibrando il cromatismo in felici rapporti dialettici.
La qualità precipua di Predonzani è quella di saper penetrare la sostanza della ricerca surrealista, reinterpretandola in modo autonomo, indipendente ed originale, con raffinato ed equilibrato rigore. Ed il merito della mostra è quello di riproporre in modo unitario ed omogeneo un periodo dell’artista che, pur avendo prodotto molto, ebbe al suo attivo soltanto poche personali”.
Attivo nella nostra città fin da giovanissimo“ afferma Accerboni ” egli fu molto apprezzato anche in campo nazionale – come dimostrano, tra gli altri, gli scritti di Giò Ponti, Alfonso Gatto, Dino Buzzati, Raffaele de Grada, Antonio Trombadori e Mario Mirabella Roberti – quale convincente e fantasioso sperimentatore di alcuni dei sentieri più ardui ed interessanti perseguiti dalle avanguardie del secolo scorso. Fermo restando però, nella creatività di Predonzani, un punto di riferimento classico e coerente anche con le sue doti di eccellente disegnatore, che all’inizio s’ispirava ai modi levigati ed eleganti di Piero della Francesca e al suo limpido e rigoroso ordine compositivo: un’istintiva scelta stilistica, che si rintraccia nelle opere giovanili del pittore capodistriano, tra le quali ricordiamo il bozzetto per il Concorso per l’affresco con cui vinse nel 1938 il primo premio alla XXI Biennale di Venezia.
Nel dopoguerra” prosegue Accerboni “il figurativo avrebbe lasciato spazio alla vena surreale e metafisica e alla predilezione per De Chirico e Dalì. E proprio a tale importante periodo della sua evoluzione linguistica, fa riferimento questa mostra, che propone una serie di inchiostri in bianco e nero su carta accanto ad una sequenza di oli su tela e su tavola, realizzati da Predonzani prima del suo passaggio all’astrazione. Il surrealismo dell’artista mantiene il felice ritmo compositivo delle opere figurative e si libra, con un filo di sottile mestizia, nel mondo dell’inconscio e del sogno, lacerando l’immagine tradizionale in mille significativi lacerti e calibrando il cromatismo in felici rapporti dialettici.
La qualità precipua di Predonzani è quella di saper penetrare la sostanza della ricerca surrealista, reinterpretandola in modo autonomo, indipendente ed originale, con raffinato ed equilibrato rigore. Ed il merito della mostra è quello di riproporre in modo unitario ed omogeneo un periodo dell’artista che, pur avendo prodotto molto, ebbe al suo attivo soltanto poche personali”.
13
maggio 2004
Dino Predonzani – Il pensiero surreale
Dal 13 maggio all'otto giugno 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA CARTESIUS
Trieste, Via Giosuè Carducci, 10, (Trieste)
Trieste, Via Giosuè Carducci, 10, (Trieste)
Orario di apertura
feriali 10.30-12.30 • 16.30-19.30 - lunedì chiuso
Vernissage
13 Maggio 2004, ore 18.30