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Dino Sileoni
L’amodalità, sia che questa debba leggere sul piano del linguaggio scritto e parlato, sia su quello del linguaggio visivo, caratterizza tutta l’opera e il modo di vivere di questo autore. Per amodalità, quindi, si vuole intendere non solo uno stato libertario e creativo al tempo stesso, ma anche l’abitudine all’uso dell’inflessione dialettale o della frase volutamente sgrammaticata che si unisce ad un comportamento asistematico e ad una costruzione di immagini disorganiche.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 17 settembre inaugura, presso lo Spazio Juliet (Trieste, via Madonna del Mare 6, II piano) alle ore 18, la personale dell’artista Dino Sileoni.
L’amodalità, sia che questa debba leggere sul piano del linguaggio scritto e parlato, sia su quello del linguaggio visivo, caratterizza tutta l’opera e il modo di vivere di questo autore. Per amodalità, quindi, si vuole intendere non solo uno stato libertario e creativo al tempo stesso, ma anche l’abitudine all’uso dell’inflessione dialettale o della frase volutamente sgrammaticata che si unisce ad un comportamento asistematico e ad una costruzione di immagini disorganiche. L’autore che, nell’epoca della velocità telematica, invia lettere in forma di valigia e porta a spasso cani disegnati con il fil di ferro, esporrà una sequenza di foto di paesaggio visitate da ‘ultracorpi’, disegnati sulla gelatina di ogni immagine. La stranezza di queste foto, però, non si ferma a questo: anche il retro è dipinto e per chi vorrà soppesarle nella mano, vedrà che il retro dell’immagine è importante quanto il davanti.
L’amodalità, sia che questa debba leggere sul piano del linguaggio scritto e parlato, sia su quello del linguaggio visivo, caratterizza tutta l’opera e il modo di vivere di questo autore. Per amodalità, quindi, si vuole intendere non solo uno stato libertario e creativo al tempo stesso, ma anche l’abitudine all’uso dell’inflessione dialettale o della frase volutamente sgrammaticata che si unisce ad un comportamento asistematico e ad una costruzione di immagini disorganiche. L’autore che, nell’epoca della velocità telematica, invia lettere in forma di valigia e porta a spasso cani disegnati con il fil di ferro, esporrà una sequenza di foto di paesaggio visitate da ‘ultracorpi’, disegnati sulla gelatina di ogni immagine. La stranezza di queste foto, però, non si ferma a questo: anche il retro è dipinto e per chi vorrà soppesarle nella mano, vedrà che il retro dell’immagine è importante quanto il davanti.
17
settembre 2009
Dino Sileoni
Dal 17 settembre al 31 ottobre 2009
fotografia
Location
SPAZIO JULIET
Trieste, Via Della Madonna Del Mare, 6, (Trieste)
Trieste, Via Della Madonna Del Mare, 6, (Trieste)
Orario di apertura
gni martedì dalle ore 18 alle 20.00 o su appuntamento
Vernissage
17 Settembre 2009, ore 18 ci sarà un reading di poesie amodali.
Autore
Curatore