Nell’affascinante cornice di Palazzo S. Bernardino, a Rossano Centro, le opere in mostra di Dino Vincenzo Patroni si offrono a noi come poesie senza inizio né fine, in cui l’arte si finge natura. La personale, intitolata “Suggestioni Cosmiche”, fa parte della rassegna "Contemporanea 2007", promossa dall'Assessorato al Turismo e Spettacolo del Comune di Rossano e curata da Settimio Ferrari, critico e curatore d'arte.

Scrive Francesca Londino, critica d’arte e addetto stampa della mostra: “Dino Vincenzo Patroni è un artista del segno e del colore, attento alle leggi di una natura inquieta e minacciosamente affascinante, che conduce la propria indagine creativa lungo i margini di un’energia primordiale che si dirige silenziosa e continua lungo direzioni inesauribili. Questa mostra ripercorre e approfondisce alcune delle principali tappe del percorso creativo dell'artista, a partire dai lavori degli anni Ottanta in cui la ricerca sulla cosmicità del colore è decisamente imperante. Da lì il passo ad una più articolata ricerca sulla fatalità degli accadimenti cosmici è breve.

Come tutti i creatori, Patroni conosce la malia dell'elaborazione che si sviluppa all’interno della natura delle cose e che osa rivelarsi nella forza della tecnica, trasposizione plastica e modulazione estetica dell'esistenza.

Bande cromatiche, geografie tormentate, magnetismi luminosi creano spazi policentrici, intrecciano memorie al futuro, sposano la scienza all’arte, sintetizzano il tempo nell’intuizione dell’attimo.

Assillato dall'infinito e muovendosi al confine in cui gli elementi primordiali si rivelano, l'artista ritaglia eventi nel mistero del colore, improvvisando forme ancestrali nella molteplicità dei segni, accogliendo tra teneri fondi chiari o in cupe e pastose profondità la dinamica e costante rinascita dell’universo. In un teatro cromatico, che non cede al fascino delle immagini, Patroni si offre come mediatore di conflitti tra l'uomo e la natura, configurando un singolare percorso in cui il colore si modula nello spazio in forme armoniche. Nascono così quadri di acqua, di aria, di terra e di fuoco, destinati a vivere la metamorfosi continua di spazi, tempi, rotte, prospettive, eventi, esplosioni catartiche.

Come un alchimista, che inventa sostanze, Patroni traduce i concetti in bande cromatiche, attenua la violenza dei fenomeni, ricama fantasmi colorati per innescare un'indagine, una meditazione intelligente sulla vita e sulla morte, sull'uomo e la natura, sulla natura e l' universo”.